Era il Marzo del 2023 quando venne pubblicato il capitolo 24 di Radiant Black, quello che segnò l’inizio della Catalyst War e della scelta da parte del pubblico: chi impersonerà i panni di Radiant Black, Marshall o Nathan? La scelta infatti venne affidata proprio a noi lettori, che tramite QR Code potevamo raggiungere un sito in cui votare chi dei due coprotagonisti avrebbe continuato a vestire i panni dell’eroe. Una scelta che si protrasse nel tempo dal Marzo di quell’anno fino a poco prima dell’uscita del capitolo 25, nel Luglio del 2023.

Per la cronaca, il sito è ancora raggiungibile tramite il QR Code integrato nell’ultima pagina del capitolo 24 – non nel volume italiano però – ma ovviamente le votazioni sono concluse e si invita a leggere il capitolo seguente per scoprire il risultato della votazione (affermazione un tantino fuorviante in quanto è stato necessario tutto l’arco narrativo fino al trentesimo capitolo per conoscere il destino dei personaggi). Io, all’epoca, votai per Marshall, in quanto uno dei miei personaggi preferiti della serie e poiché ritenevo che le sue potenzialità nei panni di Radiant Black fossero molto più grandi rispetto a quelle di Nathan. Ma prima di parlare dei volumi 5 e 6 e della Catalyst War, direi che è il caso di fare un veloce ripasso per chi ci sta leggendo.

L’articolo prosegue con elementi della trama. Invitiamo chi voglia evitare spoiler a leggere prima i suddetti volumi.

la cover del volume 6 di Radiant Black, storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image, nella composizione da Canva, licenza d’uso
la cover del volume 6 di Radiant Black, storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image, nella composizione da Canva, licenza d’uso

Dove eravamo rimasti?

Radiant Black iniziò con Nathan, un giovane dalla vita sgangherata che cercava semplicemente di sfondare a Los Angeles come scrittore ma che, a causa dei suoi enormi debiti, fu costretto a tornare a casa dei suoi. Lì, riallacciati i rapporti con il suo storico amico Marshall, il duo si imbattè nel Radiant, questa strana energia che, toccata da Nathan, gli diede i poteri che lo hanno poi reso l’eroe noto come Radiant Black.

Proseguendo nella storia i due scoprirono che anche altri Radiant erano presenti sul pianeta, che questi poteri avevano origine aliena, robotica, e che fra terrestri ed extraterrestri in molti erano pronti ad attaccarli per strappare loro questa forza cosmica. A seguito di un duro scontro con Radiant Red, Nathan finì in coma e Marshall prese il suo radiant, cambiando la sua vita finchè non trovò il modo di svegliare il suo amico. Infine, con entrambi i giovani legati al potere di Radiant Black, si fece necessaria la scelta su chi avrebbe dovuto indossarne definitivamente i panni, anche a causa dell’arrivo di Premier, colui che governa gli altri Radiant e porta guerra nella galassia e, ora, sulla terra. Seguiranno alcuni spoiler dal prossimo paragrafo.

Radiant Red: il Massive-Verse si espande

Una pagina del quinto volume che mostra il dinamismo delle scene d'azione, dove i poteri del protagonista creano un'ottima guida per l'occhio
Una pagina del quinto volume di Radiant Black che mostra il dinamismo delle scene d’azione, dove i poteri del protagonista creano un’ottima guida per l’occhio. Foto di Francesco Ariani

Radiant Black: la Catalyst War

Arrivando quindi a questo fatidico e importante arco narrativo, durato dal capitolo 25 al capitolo 30,5, la Catalyst War presenta una doppia linea narrativa. Per un motivo che viene reso chiaro alla fine – e che lega inaspettatamente bene gli eventi, con tutte le difficoltà del caso quando si parla di futuri alternativi – ogni capitolo viene ripetuto, di conseguenza esiste un capitolo 25, un capitolo 25,5 e così via fino alla coppia 30 e 30,5. Ma perché questa ripetizione? Semplice, in una linea narrativa è Marshall a restare Radiant Black, nell’altra è Nathan, di conseguenza la guerra con Premier è portata avanti da due Radiant Black diversi nelle rispettive linee narrative.

Questa scelta può apparire inizialmente come un mero pretesto commerciale per ripetere i capitoli con poco sforzo, e quindi aumentare quindi gli spillati venduti: d’altronde, la Image Comics sapeva chi dei due coprotagonisti avesse vinto il sondaggio, gli unici all’oscuro eravamo noi lettori. Nonostante qualche legittimo retropensiero, la Catalyst War con questa curiosa divisione in due linee narrative parallele è tutto tranne che un semplice tentativo di spillare più soldi ai lettori, anzi, ha alle sue spalle una regia generale ed una consapevolezza da parte degli autori a dir poco notevole.

La guerra con Premier si suddivide sostanzialmente in 3 prove, che non potendo essere saltate o evitate, si ripetono in modo uguale sia per Marshall che per Nathan. I due personaggi però, essendo molto diversi l’uno dall’altro per carattere, mentalità e vissuto, tutti elementi che li portano ad agire in modo profondamente differente, affronteranno queste prove in modi diametralmente opposti. Chi come Marshall si è fatto più amici durante il suo periodo come Radiant Black e sente di meno la responsabilità degli eventi sulle sue spalle, deciderà dunque di sfruttare tutto l’aiuto possibile, fino a quando le prove non lo metteranno di fronte ad un muro quasi insormontabile di dolore e perdita.

C’è invece Nathan che, seppur meno istintivo di Marshall e decisamente più riflessivo e composto, deciderà invece di agire completamente da solo, schiacciato dal senso di responsabilità per essere stato colui che per prima ha toccato il Radiant, portando in un certo senso la guerra sull’intero pianeta. Questa scelta avrà a sua volta delle conseguenze e anche Nathan si troverà a perdere qualcuno – suo padre – durante le prove, rischiando di perdere tutto di fronte a delle difficoltà all’apparenza insormontabili.

Le due linee narrative sono caratterizzate in buona sostanza da eventi uguali – nei primi capitoli – messi in scena però in modo differente ed affrontati in modo diverso. Per le pagine speculari di ogni coppia di capitoli, è la messa in scena a creare una sostanziale differenza: va ricordato infatti che, in primo luogo, i capitoli sono stati sì co-sceneggiati da Kyle Higgins e Joe Clark, ma sono anche stati disegnati da persone diverse, ovvero Marcelo Costa e Eduardo Ferigato. L’approccio di artisti diversi alla stessa scena non si limita ad alcune linee di dialogo diverse – una differenza ovvia in quanto Nathan e Marshall si esprimono e pensano in modo diverso – ma ad ogni aspetto relativo allo storytelling visivo: cambiando dunque le inquadrature, delle volte anche dettagli e proporzioni, a dimostrazione che un differente punto di vista cambia la visione del mondo su pagina.

Superate ovviamente le pagine “obbligatoriamente” uguali fra capitolo e capitolo, il modo in cui i due personaggi affrontano le prove è diverso e porta a conseguenze differenti, espresse in modo decisamente chiaro grazie a delle scene chiave che hanno conseguenze sulla psicologia dei personaggi con l’avanzare dei capitoli. Volendo fare un esempio chiaro e brutale, basti pensare alla prima prova affrontata dai due personaggi. Nei capitoli dedicati, Marshall decide di farsi aiutare dal governo e dagli altri radiant riuscendo non solo ad affrontare i nemici ma salvare tutti i civili nella zona, rappresentati in particolare da una famigliola composta dai due genitori e le figlie, salvati all’ultimo dagli eroi. Nathan, che sceglie invece di farsi carico di tutto da solo, vince la sfida dando una grande prova di forza, ma nel farlo moltissimi civili perdono la vita, compresa la famigliola i cui resti carbonizzati vengono mostrati a fine capitolo.

Ognuno dei capitoli della Catalyst Wa procede in questo modo, ed ogni prova si conclude mostrando chiaramente le differenze fra gli approcci dei due Radiant Black, che portano quindi a sacrifici diversi e cambiamenti nei personaggi diversi. Ciò che accomuna i due percorsi è indubbiamente la perdita, nessuno dei personaggi ne esce intatto, entrambi perdono qualcuno o qualcosa: Marshall perde proprio il suo amico Nathan, le scelte di Nathan invece portano alla dipartita di suo padre e alla distruzione dell’“ufficio postale”, l’organizzazione militare sotto copertura che aveva aiutato i due Radiant Black in vari momenti della storia.

Ma quindi come si è concluso l’arco narrativo Catalyst War?

La Catalyst War è stata indubbiamente una sofferenza da fruire capitolo per capitolo, durando sostanzialmente ben 15 mesi dall’uscita del capitolo 25 al finale 30,5, ma guadagna incredibilmente fruendone in una sola volta leggendo i volumi 5 e 6 di fila. Questo perché per comprendere tutti gli elementi che si intrecciano fra di loro e gli indizi lasciati dal team di autori è più che utile riuscire a leggere di questa guerra in tempi brevi, così da non mancare nessuna briciola lasciata per strada.

Alla fine, con un gran colpo di scena, viene rivelato come la linea narrativa di in cui Marshall affronta le prove come Radiant Black sia la peggiore, portando il giovane a “vincere” la guerra contro Premier senza però ottenere nulla se non la disperazione delle perdite e la consapevolezza che, comunque, la terra sarebbe stata conquistata. Paradossalmente però, sarà proprio Marshall a restare Radiant Black alla fine dell’arco, in quanto il ragazzo nella linea narrativa di Nathan riuscirà ed essere determinante per l’amico, supportandolo fino alla fine e dimostrandogli che, sostanzialmente, lui potrebbe fare un uso del radiant migliore, o quantomeno che ne ha un bisogno più grande.

pagine del fumetto
Foto di Francesco Ariani

Per quanto questa scelta risulti controintuitiva se si guarda alla linea narrativa in cui Marshall ha usato il radiant, in realtà la messa in scena del tutto e l’evoluzione caratteriale dei due personaggi rendono questa scelta davvero ben realizzata e sensata. Nathan ha fatto il suo percorso come Radiant Black e ha capito che la sua forma mentis non può adattarsi davvero alle sfide che lo attendono ma che, soprattutto, lui vuole in primo luogo sfondare come scrittore. Marshall invece si è redento da una vita di inedia e decisioni sbagliate con il Radiant e, una volta ceduto il potere al suo amico, lo ha comunque sostenuto dimostrando una elasticità mentale ed una attitudine al comando invidiabile e meritevole di portare il potere nelle sue mani.

La Catalyst War è stata un banco di prova significativo per Radiant Black: non solo la scelta del protagonista doveva essere ben ponderata e messa in scena, ma si trattava di un arco narrativo che portava tutti i nodi al pettine di anni di serializzazione alle spalle. L’impressione è che il team creativo dietro alla serie non solo ci sia riuscito, ma per certi versi abbia anche un po’ fatto da scuola di fumetto ai suoi lettori, dimostrando benissimo come una messa in scena diversa ad opera di autori differenti sia in grado di cambiare radicalmente l’approccio ad una storia uguale.

Ora non ci resta che aspettare il futuro di questa serie, che per quanto ci riguarda si riconferma come il papabile erede di Invincible, se non per impronta lasciata sul pubblico, quantomeno per stile e storia editoriale.

Radiant Black: erede di Invincible?!

la cover del volume 5 di Radiant Black, storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image
la cover del volume 5 di Radiant Black, all’interno del quale si sviluppa la Catalyst War, con storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image
la cover del volume 6 di Radiant Black, storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image
la cover del volume 6 di Radiant Black, all’interno del quale si sviluppa la Catalyst War, con storia di Joe Clark, Kyle Higgins, edito in Italia da saldaPress (2025) nella collana Image

Scheda tecnica

Autore: Joe Clark, Kyle Higgins, Marcelo Costa, Eduardo Ferigato
Data di uscita: 21 Feb 2025
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 16,90 euro l’uno
Rilegatura: Brossurato con alette
Formato: 168×256 mm
Interni: Colori
Pagine: 168

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