SIMONE CRISTICCHI IN GARA AL 75° FESTIVAL DI SANREMO CON IL BRANO “QUANDO SARAI PICCOLA”
GRANDE SUCCESSO PER IL BRANO AL 75° FESTIVAL DI SANREMO CHE SI AGGIUDICA IL PREMIO DELLA SALA STAMPA “LUCIO DALLA” e IL PREMIO GIANCARLO BIGAZZI PER LA MIGLIORE COMPOSIZIONE MUSICALE
VINCE IL PREMIO LUNEZIA PER SANREMO 2025, IL “PREMIO SIAE-ROMA VIDEOCLIP SANREMO 2025” PER IL BRANO E IL VIDEOCLIP, IL PREMIO AFI ALLA CARRIERA
Un artista imprevedibile e poliedrico pluripremiato negli anni al Festival di Sanremo
16 febbraio 2025 – Grande successo per SIMONE CRISTICCHI al 75° Festival di Sanremo dove ha presentato “QUANDO SARAI PICCOLA” (Dueffel Music / ADA Music Italy).
Già vincitore del Premio Lunezia per Sanremo 2025, con “Quando sarai piccola” Simone Cristicchi si è aggiudicato il PREMIO DELLA SALA STAMPA “LUCIO DALLA” e il PREMIO GIANCARLO BIGAZZI per la Migliore Composizione Musicale assegnato dall’Orchestra del Festival.
Oltre 1 milione e mezzo di visualizzazioni per il videoclip (regia di Matteo Maggi e produzione di Blackball): https://youtu.be/WUi3iBgS6QQ.
Il video della prima esibizione di Simone Cristicchi sul palco di Sanremo 2025 (https://www.youtube.com/watch?v=LaCP7ss01r8), con oltre 3 milioni di visualizzazioni, è tra i più visualizzati sul canale YouTube della Rai.
Per il brano e il videoclip di “Quando sarai piccola”, Simone Cristicchi ha vinto il “Premio SIAE-Roma Videoclip Sanremo 2025”, assegnato da Roma Videoclip – il cinema incontra la musica e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, con la direzione artistica di Francesca Piggianelli.
Sergio Cerruti, in rappresentanza dell’Associazione Fonografici Italiani, ha conferito a Simone Cristicchi il Premio AFI alla Carriera (istituito nel 1952 dall’Associazione Fonografici Italiani)
“per la sua delicata capacità di portare sul palco di Sanremo temi incredibilmente difficili da cantare, ma che con la sua eleganza e la sua sensibilità riescono sempre ad arrivare al cuore di tutti noi”.
SIMONE CRISTICCHI è in gara al 75° Festival di Sanremo con il brano “QUANDO SARAI PICCOLA” (Dueffel Music / ADA Music Italy).
Artista imprevedibile e poliedrico, cantautore, attore teatrale, disegnatore e scrittore, Simone Cristicchi torna sul palco del Teatro Ariston dopo averlo calcato per ben 5 volte in gara e 3 volte in qualità di ospite.
Dal 12 febbraio 2025, in radio e in digitale il brano con cui SIMONE CRISTICCHI è in gara al 75° Festival di Sanremo e vincitore del “Premio Lunezia per Sanremo 2025” (https://simonecristicchi.snrm.it/).
Il video del brano, per la regia di Matteo Maggi e la produzione di Blackball, è visibile al seguente link: https://youtu.be/WUi3iBgS6QQ.
Simone Cristicchi ha eseguito ieri sera, martedì 11 febbraio, la prima performance di “Quando sarai piccola” sul palco dell’Ariston. A dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo il Maestro Valter Sivilotti.
In occasione del Festival di Sanremo 2025, Antonio Marras firma gli abiti che accompagnano Simone Cristicchi in questa straordinaria avventura artistica.
Link all’annuncio su RAIPlay: https://www.raiplay.it/video/2024/12/Sara-Sanremo-2024—Simone-Cristicchi-con-Quando-sarai-piccola-a-Sanremo-2025-ac16e5f0-99a0-4847-851e-ec6d206ee78d.html
SIMONE CRISTICCHI vince il “PREMIO LUNEZIA PER SANREMO 2025” per il valore emozionale di “QUANDO SARAI PICCOLA” (Dueffel Music / ADA Music Italy), brano in gara al 75° Festival di Sanremo.
«Nell’impegno di una sola scelta indichiamo l’opera di Simone Cristicchi – afferma Stefano De Martino, Patron della rassegna battezzata 30 anni fa da Fernanda Pivano e Fabrizio De André – un argomento umanitario e familiare a cui non aveva pensato mai nessuno per una canzone, un’elaborazione emozionante tra passato e presente del sentimento figlio-madre. Commozione annunciata con le atmosfere musicali di Simone Cristicchi».
A queste parole fa seguito la motivazione del critico musicale Dario Salvatori, membro Commissione del Premio Lunezia:
«Una mamma che torna bambina. La vita ribalta i ruoli e le grandi trasformazioni sono terapeutiche e vivificanti. Tema universale, Simone Cristicchi è impegnato a proporre riflessioni che penetrano ed emozionano».
Oltre al Patron Stefano De Martino, i membri della Commissione del Premio Lunezia 2025 sono Giuseppe Anastasi, Riccardo Benini, Roberto Benvenuto, Loredana D’Anghera, Stefano Ferro, Vincenzo Incenzo, Mariella Nava, Selene Pascasi, Marina Pratici, Alessandro Quarta, Dario Salvatori, Lorenzo Varese e Savino Zaba.
Nelle recenti edizioni il Premio Lunezia è stato patrocinato dal Ministero della Cultura, Regione Toscana, Regione Liguria, Nazionale Italiana Cantanti e Siae. La manifestazione da quest’anno gode della collaborazione di Rai Radio Uno e di Tv Sorrisi e Canzoni. Si ringraziano per la collaborazione il MEI e Giordano Sangiorgi, Zetatielle Magazine e Radio A.
Di seguito il capitolo “Luciana”, estratto dal libro di Simone Cristicchi “HappyNext. Alla ricerca della felicità” (La nave di Teseo, aprile 2021), che racconta l’episodio che ha ispirato la scrittura del brano “Quando sarai piccola”.
Luciana
Esiste un luogo freddo, asettico, in un certo senso agghiacciante, dove il tempo è sospeso eppure scorre velocemente nel rumore ovattato dei passi, nei suoni ritmici dei monitor. Credo che sia uno dei luoghi più sacri che un uomo possa visitare, un limbo terreno dove si manifesta il grande Mistero della vita che contempla la morte. Ci si entra uno per volta, in un silenzio irreale, dopo aver atteso ore, magari pregando, ognuno a modo suo. Oltrepassi quella porta bianca, con il cuore in gola, e fai il tuo ingresso in un’altra dimensione, dove ti interroghi se esista il caso o il destino, dove per la prima volta ti ritrovi a sperare che ci sia una mano invisibile in grado di muovere Tutto e di operare miracoli. I miracoli non avvengono quasi mai, altrimenti non si chiamerebbero così, ma quel “quasi” lascia una possibilità, per quanto remota. Ti auguri che non funzioni come una lotteria, che conti il merito e non la fortuna, che la mano invisibile scelga secondo criteri suoi e che quei criteri siano gli stessi tuoi.
Il luogo non è la chiesa, è la sala di terapia intensiva. Sesto piano, per la precisione.
È una domenica di settembre del 2012, quando mia madre Luciana viene colpita duramente da un’emorragia cerebrale.
Ha solo 63 anni, da poco si gode la pensione, i suoi tre figli e gli adorati nipotini. Per puro caso, questa mattina è in casa da sola, ci accorgiamo delle sue condizioni molto tardi, troppo tardi. Io sono lontanissimo, in autostrada, di ritorno da un concerto al nord.
Al Pronto Soccorso, i medici non ci danno speranze: «La signora è clinicamente morta. La teniamo in vita con le macchine».
Luciana, che ha sacrificato tutta la sua vita per noi e non si è mai risposata dopo la morte di mio padre, una mamma buona, sempre presente, un punto di riferimento per la famiglia: perché proprio lei?
Arrivo in ospedale di corsa, riesco a vederla solo un attimo, e già non mi sembra più la stessa: è su una barella, intubata, sembra dormire.
Accanto, altri corpi addormentati, in bilico tra la vita e la morte.
Fuori il mondo va avanti come se niente fosse, ma il mio cuore batte a rilento e ogni minuto che passa ho il terrore di perderla per sempre, senza nemmeno averla salutata.
Ci eravamo sentiti qualche giorno fa, una telefonata sbrigativa: «Scusa ma’, sto facendo le prove».
L’idea che queste parole potrebbero essere le ultime scambiate, mi fa impazzire. Mi ricorda in modo assillante l’ultima volta che ho visto mio padre, la sua sgridata perché suonavo troppo forte, poco prima che lo portassero via.
Il dolore è insostenibile. Un minuto credo che tutto sia possibile, quello dopo che niente abbia una ragione. Niente sembra aver senso, se un signore di ottant’anni si risveglia dal coma e un ragazzo di sedici, due metri più in là, si spegne.
Vivo nell’apprensione totale ma, parallelamente, si mette in moto per Luciana un’incredibile catena d’amore: sono decine, forse centinaia le persone che pregano per lei. Buddhisti, suore di clausura, sconosciuti che danno vita a un flusso di energia positiva affinché mia mamma si risvegli dal coma.
La situazione, però, si fa sempre più grave.
Quasi ogni sera riesco ad entrare in terapia intensiva, porto con me una piccola radio, le faccio sentire la musica che ama, quella degli anni Sessanta, poi la registrazione delle voci di Tommaso e Stella, i miei figli, che la chiamano. Spero che le stimolazioni sonore la smuovano, ma lei è sempre lì, distesa, immobile.
«Secondo lei riesce a sentire?» chiedo al primario.
«Non lo sappiamo» risponde «Sicuramente male non le fa».
Passano cinque interminabili giorni e notti in cui non chiudo occhio, pensando al peggio.
Io e i miei fratelli siamo tre sentinelle di guardia che si tengono per mano, accanto alla nostra grande mamma, anche se divisi da un muro e da quella porta bianca.
Il medico ci manda a chiamare. È finita, pensiamo all’unisono. Ci ha lasciati.
Entriamo in una piccola sala e aspettiamo che ce lo comunichino ufficialmente. Il medico in camice verde ci fa sedere, ci guarda negli occhi e dice: «La signora Luciana si è risvegliata!».
Mio fratello Daniele si alza di scatto e lo abbraccia. Io e mia sorella Desirèe restiamo increduli.
«Ma come è possibile?» balbetto con gli occhi sbarrati.
La risposta del medico ha in sé qualcosa di straordinario: «Se devo dirvi la verità, non me lo so proprio spiegare».
La scienza non riesce a spiegare certi risvegli, ma riesce a fare i suoi miracoli. Qualche mese dopo, un bravissimo medico di Milano con un’operazione di sei ore ha messo in sicurezza per sempre quel capillare difettoso di mia madre. Da quando si è risvegliata dal coma, non è la stessa Luciana di prima: il suo corpo non risponde più, la sua anima è intrappolata in una corazza che non le permette di fare granché, né di esprimersi correttamente. E pensare che era una chiacchierona instancabile!
Nonostante il gravissimo colpo che ha subito è ancora qui, con la nostra grande famiglia, e i nipotini adorano quella nonna speciale.
Riesce comunque a ricordare tutto, anche le ricette per cucinare.
Nonostante non riesca più a camminare, è sempre in prima fila con la sua carrozzina, quando salgo sul palcoscenico a Roma.
Nonostante il sacrosanto diritto di essere arrabbiata, Luciana sorride.
Sorride comunque. E quando sorride, illumina il mondo.
SIMONE CRISTICCHI, in gara al 75° Festival di Sanremo con il brano “Quando sarai piccola”, nella serata delle cover duetterà con AMARA sulle note de “LA CURA”, uno dei brani più amati di FRANCO BATTIATO.
Simone Cristicchi e Amara insieme sono stati ospiti del Premio Tenco 2024 al Teatro Ariston di Sanremo, dove hanno regalato al pubblico un emozionante live acustico di “Abbi cura di me” (canzone con cui Cristicchi ha vinto il Premio “Sergio Endrigo” per la Miglior interpretazione e il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la Miglior composizione musicale al Festival di Sanremo 2019), “Che sia benedetta” (brano scritto da Amara con Salvatore Mineo e interpretato da Fiorella Mannoia, classificatosi al 2° posto al Festival di Sanremo 2017) e, in chiusura, “L’ombra della luce”, un omaggio al Maestro Franco Battiato.
Attualmente Simone Cristicchi e Amara sono impegnati nelle repliche del tour “Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato”, che da giugno del 2022 ad oggi ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, registrando numerosi sold out nei più prestigiosi teatri italiani. Da marzo torneranno in scena e calcheranno il palco del Teatro Brancaccio di Roma, per poi proseguire a Imperia, a Trento, a Jesolo (Venezia) e, accompagnati da Orchestra Sinfonica, a Taranto, a Potenza e a Matera.

Dopo l’esordio nel 2006 nella categoria Giovani con il brano “Che bella gente”, nel 2007 è in gara nella categoria Campioni con “Ti regalerò una rosa”, brano che vince il Festival di Sanremo, il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio Sala Stampa Radio-Tv. Nel 2010 torna sul palco dell’Ariston con “Meno Male”, mentre nel 2013 presenta i brani “La prima volta (che sono morto)” e “Mi manchi”. Nel 2019 è per la quinta volta in gara con “Abbi cura di me”, brano con cui vince il Premio “Sergio Endrigo” per la Miglior interpretazione e il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la Miglior composizione musicale.
Come ospite, nel 2008 è sul palco del Festival di Sanremo con Frankie hi-nrg mc in occasione della serata dei duetti con il brano “Rivoluzione”. A febbraio 2018 è al fianco di Ermal Meta e Fabrizio Moro per una nuova versione di “Non mi avete fatto niente”, canzone vincitrice di quella edizione. Nel 2020, invece, duetta con Enrico Nigiotti sulle note di “Ti regalerò una rosa”, il brano con cui ha vinto il Festival nel 2007.
A giugno del 2024 il pluripremiato cantautore ha pubblicato il quinto album in studio “Dalle tenebre alla luce”, anticipato dal singolo “Il clandestino” feat. Maurizio Filardo composto per l’omonima serie Tv diretta da Rolando Ravello con protagonista Edoardo Leo.
Dalle tenebre alla luce, edizione speciale dell’album di Simone Cristicchi con Quando sarai piccola
Attualmente è impegnato con le repliche del tour “Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato” insieme ad Amara e con la seconda stagione della tournée teatrale “Franciscus – Il folle che parlava agli uccelli”, in cui, tra riflessioni, testimonianze personali e canzoni inedite, indaga e racconta il “Santo di tutti”, San Francesco D’Assisi. “Franciscus – Il folle che parlava agli uccelli” è anche il titolo del suo ultimo libro scritto con Simona Orlando e pubblicato a dicembre da Baldini + Castoldi.

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Milano, 18 dicembre 2024
Testo e foto dagli Uffici Stampa Parole & Dintorni, Warner Music. Aggiornato il 26 gennaio, il 7, il 12 e il 16 febbraio 2025.
