Skull-Crusher! (I Heart Skull-Crusher), fumetto scritto da Josie Campbell e disegnato dall’italiano Alessio Zonno – Intervista al disegnatore
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Skull-Crusher! Intervista ad Alessio Zonno, a cura di Angelo Giannone
Durante la terza edizione del Comicon Bergamo, tenutasi dal 20 al 22 giugno 2025, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Alessio Zonno, disegnatore di Skull-Crusher!
Lo ringraziamo per aver risposto alle domande di XtraCult.
Qual è stata la tua formazione?
Diciamo che il disegno e il fumetto sono nati da quando ho ricordi, quindi da quando ero bambino. La passione per il disegno è stata probabilmente passata da mia mamma che mi ha sempre permesso di farlo, magari in tanti pomeriggi si è messa di fianco a me e disegnava insieme a me e mio fratello. Il fumetto nasce da Topolino, quindi la prima lettura importante è stata a Topolino. Invece la svolta importante che mi ha fatto capire che fare fumetti era veramente un lavoro, mi ha fatto capire comunque che c’erano delle figure dietro, delle persone che ci lavoravano, è stato quando ho scoperto una serie di fascicoli in edicola, sempre di Topolino, era tipo Disney Academy: scrivere, disegnare, fare il fumetto, dove settimanalmente usciva appunto un fascicolo e spiegava passo passo come realizzare un fumetto, quindi dallo sketch, dallo storyboard, inchiostrazione, fino ad arrivare anche ai vari mercati, autori, pubblicazioni.
In quel modo ho capito che dietro alle pagine che magari io leggevo e guardavo e copiavo c’era tutta una serie di persone, vari ruoli che realizzavano tutta questa magia dal mio punto di vista e quindi quello mi ha permesso di capire che era qualcosa di fattibile, di concreto, di realizzabile. Subito dopo c’è stato il percorso delle scuole medie superiori, ma ancora prima appunto stavo dimenticando, sono venuto a scoprire che c’era una scuola di fumetto, la Scuola Internazionale di Comics, dove adesso tra l’altro insegno, e che mi è rimasta in testa, mi aveva fulminato. Avevo raccolto questo pezzo di giornale e me l’ho tenuto a fianco proprio per avere questa cosa come obiettivo.
Subito dopo le medie, alle superiori ho fatto un liceo artistico che mi ha permesso di continuare a disegnare mentre ero in classe, quindi una delle cose più belle in quel periodo, condiviso queste esperienze insieme ad altri ragazzi che avevano la mia stessa passione e subito dopo le superiori ho intrapreso il percorso della Scuola Internazionale di Comics a Torino, quindi mi sono trasferito e da lì è partito un percorso professionale dove ho imparato a tutti gli effetti cosa volesse dire fare fumetti per lavoro. Durante la scuola, all’incirca il secondo, il terzo anno, ho iniziato a lavorare un po’ tramite assistente, un po’ tramite dei concorsi che erano usciti. Quindi da lì subito dopo poi le cose sono andate bene e sono diventato tutti gli effetti un professionista.
Lo stile di Skull Crusher [ultimo lavoro in uscita per Edizioni BD, ndr] è a metà fra occidente e oriente. Come nasce?
L’influenza di Topolino e della Disney è stata molto importante quando ero ragazzino, però subito dopo un po’ crescendo, un po’ per una serie di motivi è arrivato il manga a tutti gli effetti, quindi quello è stato qualcosa che mi ha influenzato tantissimo dal punto di vista di narrazione e stilistica. C’erano già state tante cose da quando ero piccolo come l’animazione, i videogiochi, quindi chiaramente l’animazione, i cartoni in televisione erano delle cose che erano sempre disponibili e che sono entrate nella mia mente e hanno influito tanto; o anche, non lo so, l’estetica di Pokémon che è sempre legata a quel tipo di mood.
La scoperta del manga mi ha portato a capire che si potesse fare fumetto anche in quel modo, quindi sono andato ad approfondire, ho iniziato a leggere anche quel mondo lì, che poi è stato uno dei momenti di svolta comunque che ha influito tantissimo e che influisce tuttora nel mio modo di raccontare, di disegnare, quindi sia dalla narrazione dinamica, taglio delle vignette, ma anche proprio dalla sintesi dei personaggi, quindi gli occhioni, le linee cinetiche e via dicendo.
Come ti sei approcciato al character design dei personaggi?
Sempre tornando appunto a Topolino, che alla fine è il nucleo di tutto, partendo da storie disegnate in modo caricaturale, e metto dentro anche il manga su questo punto di vista, nella mia testa l’espressività dei personaggi è sempre stata il fulcro della narrazione o comunque del motivo per il quale io volevo disegnare qualcosa.
Nel momento in cui vado a fare character design la prima cosa che muovo, la prima cosa che cerco è proprio questo tipo di sensazione, questo tipo di emozione che arriva tramite i personaggi e quindi cerco di perfezionare questo punto di vista. Questa cosa la si può fare tramite l’espressività chiaramente, ma anche tramite uno studio dettagliato, dei costumi, delle posture che poi definiscono a tutti gli effetti il personaggio. La pulizia e la sintesi del character design derivano anche da tutta la parte dell’animazione, perché nell’animazione bisogna avere una linea pulita e un personaggio con pochi dettagli, ma facili da ricordare ed impattanti, appunto perché deve essere semplice da disegnare perché bisogna disegnarlo in ogni frame.
Nel fumetto è leggermente diverso perché credo che sia un po’ più facile rispetto a disegnarlo costantemente in ogni frame, però bisogna tener conto che quel personaggio che tu stai studiando devi disegnarlo in tante vignette, in tante pose, in tanti punti di vista e quindi quello mi ha portato ad avere una sintesi dal punto di vista stilistico nel momento in cui faccio character design.
Com’è stato il tuo lavoro con Josie Campbell [sceneggiatrice di Skull Crusher, ndr] e quanta libertà hai avuto?
Con Josie in realtà il progetto mi è arrivato tramite una mail dell’editor iniziale della serie che mi diceva che c’era appunto questa scrittrice che aveva presentato a BOOM Studios!, che è la casa editrice americana dove è nata la serie, aveva presentato una storia a base di sviluppo ed era alla ricerca di un disegnatore e una disegnatrice. Ho fatto un piccolo test, sono riuscito ad entrare subito, quindi siamo riusciti a creare a tutti gli effetti il team e da lì abbiamo iniziato a comunicare con Josie e a creare il vero carattere della serie. Proprio perché appunto Josie aveva le idee molto chiare su tanti aspetti o comunque sul mood da dare alla serie, ma aveva lasciato tanti spazi bianchi da riempire insieme all’autore che sarebbe arrivato. E questa secondo me è una cosa molto importante quando si costruisce una serie creator owned in generale, quindi un prodotto nato da degli autori senza esserci nessun precedente e in generale secondo me per questo tipo di serie, quindi anche per il target, qualcosa di dinamico, di fresco che doveva dare questo tipo di mood.
Da lì abbiamo buttato dentro tutte le idee che potevano essere interessanti, per assurdo anche se con Josie abbiamo delle età leggermente diverse, lei un po’ più grande, molte reference, quasi la maggior parte – se non dico tutte – erano le stesse, quindi quando parlavo di studio Gainax [il glorioso sutdio a cui dobbiamo la creazione di perle come Nadia della pietra azzurra, Evangelion o Gurren Lagann, ddr], battute, gag, comiche, cazzate, eravamo subito in contatto. Quindi quello è stato un ponte importantissimo da quel punto di vista ed entrambi però eravamo aperti a supportare l’idea dell’altro, dell’altra e quindi chiaramente una sua visione da fumetto supereroistico col quale aveva già lavorato, anche su tutta la parte del cinema, l’animazione e magari anche un mio imprinting europeo, quindi la mia esperienza francese, tra l’altro su libri che parlavano di calcio, quindi fumetti che parlavano di calcio.
Ci abbiamo buttato dentro tutto, la mia ma anche la sua influenza manga, anime, da tutta questa accozzaglia è nato Skull-Crusher! Quindi la libertà e la comunicazione con Josie e il volersi divertire secondo me è stato il motivo per il quale spero sia uscito qualcosa di divertente.
Ora **dobbiamo** sapere com’è nato David [personaggio di Skull Crusher, un Orso vero e proprio che funge da mascotte e gag character, ndr]
David, l’uomo orso mutante, come è stato tradotto! Mi ha fatto subito ridere perché nei primi pdf che mi aveva mandato Josie c’era la descrizione di ogni personaggio. Quindi Trini, varie attrici, varie cose, lei doveva somigliare un po’ a una giocatrice di baseball, Cutter Dan e poi si arrivava a David che era semplicemente una frase e una foto che diceva “il coach dice che è un uomo orso mutante ma in realtà è soltanto un orso”. Fine, e c’era una foto di un orso. Quindi già quello era super divertente. Poi ci sono state tutta una serie di aggiunte che hanno portato a gag, quindi la gag del cappello che è una roba che ho proposto io a Josie del tipo “ok ma se mi mettessimo un cappellino?”
Appunto ricollegandomi al discorso character design, esatto, Pokémon e tutto il resto, ricollegandomi al character design nel momento in cui stavo disegnando David e dovevo aggiungere degli elementi cercavo di giustificarli e quindi ho immaginato che quel cappellino l’avesse messo il coach all’ultimo, quindi nel momento in cui lo prende David, lo compra e quindi quando appunto stavo disegnando David e il character design di David stavo cercando di inserire degli elementi, ho inserito un cappellino e ho immaginato proprio il momento dove il coach prende all’ultimo momento quest’orso comprato da questo venditore super losco che gliel’ha venduto come un mutante e per giustificare questa cosa alla squadra gli mette un cappellino al contrario giustificandosi così, dicendo “sì è palesemente un uomo mutante perché altrimenti non si spiega” e quindi da lì è nata questa gag e ogni volta che compare David cerchiamo di metterci delle gag sempre più stupide, cioè cerchiamo di alzare sempre più l’asticella per renderlo divertente. A quanto pare sta diventando la mascotte della serie.
E il setting post apocalittico mischiato con lo sport? Com’è nato?
Il setting post apocalittico è nato da Josie. Chiaramente lei aveva delle reference un po’ più vicine al Mad Max e a quell’aspetto post apocalittico metallico, ci abbiamo buttato dentro un po’ di idee e io, che forse mi allontano un po’ da quell’estetica anni ‘80, ho cercato di metterci qualcosa di mio. E chiaramente l’impatto sportivo credo di averlo portato in maggior parte io anche perché appunto ho un bagaglio culturale, una mia esperienza da sportivo, mio padre e mia madre insegnanti, ho cercato di metterci qualcosa di personale e che ripeto credo che siano queste le cose che possano dare un carattere alla serie, ora spero che sia così però io nel momento in cui lo facevo mi divertivo e trasmettevo qualcosa.

Skull-Crusher! – in originale I Heart Skull-Crusher – è un fumetto scritto da Josie Campbell e disegnato dall’italiano Alessio Zonno. Attualmente in corso, è pubblicato negli Stati Uniti dalla BOOM! Studios e in Italia da Edizioni BD, la cui edizione è curata da Simone Di Meo.
In un mondo post-apocalittico, la piccola Trini si innamora dello sport più violento e divertente che viene praticato in quei tempi, lo Screaming Pain Ball, ma soprattutto della campionessa di questo sport, la talentuosissima Skull-Crusher. Una volta cresciuta, Trini avrà modo di affrontare il torneo organizzato dal boss delle lande desolate, Queen Mob, e per farlo metterà su una squadra a dir poco sgangherata per accompagnarla in questa avventura.
Skull-Crusher! è un fumetto che va a tutta velocità fin dall’inizio, senza mai spingere il freno su nulla, dal ritmo alle gag fino ai personaggi estremamente sopra le righe. Sfruttando in modo satirico il suo set-up post apocalittico, sostanzialmente scimmiottando mondi immaginari come quello di Mad Max, Skull-Crusher presenta al lettore una storia e dei personaggi che tutto sommato non sono poi troppo innovativi, ma che riescono comunque a risultare immediatamente simpatici e memorabili.
Partendo fin dallo sport amato dalla protagonista, lo Screaming Pain Ball, che già dal nome risulta ridicolo e promette azione e violenza, arrivando poi alla protagonista Trini che fra un genuino idealismo e tanta simpatia, ed un design che salta subito all’occhio, Skull-Crusher! vuole palesemente divertire senza prendersi eccessivamente sul serio. Non mancano certamente momenti più profondi e di scoperta dei personaggi, dialoghi o monologhi introspettivi così come un buon character acting che possa fungere da narrazione silenziosa, ma il cuore pulsante di questo fumetto è il divertimento.
Alessio Zonno contribuisce enormemente nel portare lo spirito di Trini e della sua sgangherata e violenta avventura su pagina, anche grazie ai colori di Angel De Santiago, luminosi ma non saturi, capaci di dare quelle connotazioni da mondo post-apocalittico bruciato dal sole ad ogni pagina. L’azione disegnata da Alessio Zonno riesce a risultare fluida a discapito del chaos presente in ogni pagina, fra numerosi personaggi in scena e vignette che catturano dettagli più piccoli: questo grazie ad una guida dell’occhio che agilmente fa muovere lo sguardo del lettore attraverso i dialoghi e i movimenti dei personaggi in modo coerente.
La gestione della pagina e della griglia è al tempo stesso piena, ricca, ma non per questo confusionaria. La predilezione del disegnatore nel realizzare pagine con un ampio respiro su cui poi “montare” diverse vignette dai contorno geometrici non troppo regolari riesce a dare un forte senso di dinamicità alle immagini, non far perdere nessun dettaglio al lettore e fungere al contempo da guida per l’occhio, il tutto dando comunque modo di dare ampio respiro alle anatomie dei personaggi e ai loro ampi movimenti. Il tratto dell’autore appare inoltre influenzato tanto dai manga Giapponesi quanto da quelli supereroistici americani, in una commistione di stili che genera un tratto piacevole e caratteristico, che da anche molta importanza agli occhi dei vari personaggi.
Il primo volume di Skull-Crusher! è indubbiamente un fumetto divertente e ricco di azione, una lettura veloce che promette di migliorare con il tempo grazie ad una costruzione consapevole dei suoi punti di forza.

Scheda tecnica
Autore: Josie Campbell, Alessio Zonno e Angel De Santiago
Data di uscita: Maggio 2025
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 16,00 euro
Rilegatura: Brossurato
Formato: 17×25
Interni: Colori
Pagine: 144

Il volume recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.
