DISPONIBILE QUEST’AUTUNNO SU DISNEY+ IN ITALIA
con la collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni la serie racconta il delitto di Avetrana e il forte impatto mediatico che ebbe in tutto il Paese
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Avetrana – Qui non è Hollywood, la serie – Opzioni per lo streaming
Il delitto e i suoi risvolti terreni: Avetrana – Qui non è Hollywood su Disney+
commento a cura di Gianluca Colazzo e Mariano Rizzo (6 novembre 2024)
Nella storia recente del nostro Paese, il delitto di Avetrana è tra gli eventi criminosi più noti. La giovane età della vittima (Sarah Scazzi, quindici anni), il fatto che l’omicidio sia stato consumato in un contesto familiare, per di più in un’assolata estate del Meridione, l’alone di mistero che ha avvolto tutte le fasi dell’indagine: questi e altri elementi sono entrati nell’immaginario comune, anche perché fin da subito il “caso Scazzi” è stato oggetto di un clamore mediatico senza precedenti (ma con molti susseguenti). Questo crimine ha solleticato la curiosità di chiunque si sia imbattuto almeno una volta in un servizio giornalistico, in un’intervista, in un podcast che lo abbia avuto come oggetto, al punto che ancora oggi molti si chiedono se Sabrina Misseri e Cosima Serrano (rispettivamente cugina e zia della vittima, condannate all’ergastolo per il suo omicidio) siano davvero le colpevoli. Nonostante una verità processuale esista e sia stata più volte ritenuta attendibile.
In un’epoca in cui il true crime è diventato un genere letterario e cinematografico in grado di vincere premi importanti, era lecito domandarsi perché il delitto di Avetrana ancora non avesse avuto una trasposizione; di conseguenza, quando è stata annunciata una serie ispirata al caso e destinata alla piattaforma streaming Disney+, l’hype è subito salito alle stelle. Dopo polemiche e ordinanze giuridiche, un ritardo del day one e un (minimo) cambio titolo, lo scorso 30 ottobre è stata finalmente pubblicata Qui non è Hollywood, per la regia di Pippo Mezzapesa. E gli esiti sono a dir poco sorprendenti.
Diciamolo subito: chi si approccia a Qui non è Hollywood aspettandosi sangue, gore e la ricostruzione puntuale del delitto (come in un true crime che si rispetti) è destinato a rimanere deluso. Gore ce n’è poco, sangue non ce n’è affatto; perfino il momento della morte di Sarah viene soltanto suggerito, mai mostrato, quasi trasponendo il freddo schematismo degli atti processuali. E anche i colpevoli, che pure sulla carta hanno nomi e cognomi, vengono lasciati al giudizio dello spettatore.
Perché Qui non è Hollywood non è un true crime, né ha mai intenzione di esserlo. La serie si trova a metà strada tra film drammatico e thriller psicologico. Molto psicologico. Ciascuna delle quattro puntate è vista attraverso gli occhi di uno dei diversi protagonisti del dramma: Sarah, Sabrina, Michele, Cosima. Di ciascuno di essi viene scandagliata la psiche, i drammi piccoli e grandi e il profondo senso di solitudine che accomuna le loro esistenze, profondamente diverse tra loro.
Il delitto, come già specificato, non viene mostrato: rimane sullo sfondo, nelle immagini sfocate di televisori lontani che trasmettono Chi l’ha visto?, nel mormorio dei compaesani. Eppure, i suoi risvolti sui protagonisti sono ben percepibili: Sarah, alle prese con le inquietudini adolescenziali, cerca in Sabrina e nella sua famiglia quell’affetto che le viene negato dalla madre, andando incontro al proprio destino; Sabrina trova nell’attenzione dei mass media quel bagliore di protagonismo che desiderava e che le si ritorcerà contro; Michele, alle prese col dramma che consegue la sparizione di sua nipote, si trova da solo a fronteggiare una crisi personale e spirituale; Cosima, dopo l’arresto di marito e figlia, tenta di proteggere quel che resta della sua famiglia.
Gli interpreti dei protagonisti hanno svolto un lavoro eccezionale nella caratterizzazione del proprio personaggio, supportata da un grande lavoro di make-up e dalla piena rispondenza del loro accento a quello avetranese. La giovanissima Federica Pala dà vita a una Sarah malinconica e fremente; Giulia Perulli è una Sabrina fragile e rabbiosa, incapace di tenere a freno le proprie travolgenti insicurezze; Paolo De Vita sacrifica un po’ della pittoresca grotesquerie del vero Michele Misseri in favore di un personaggio tormentato, capace di ispirare repulsione e tenerezza. Sul cast, nel quale spiccano Imma Villa (Concetta Serrano), Giancarlo Commare (Ivano Russo) e Anna Ferzetti (la giornalista Daniela, personificazione dell’opinione pubblica) giganteggia però Vanessa Scalera: dietro le protesi che appesantiscono il suo fisico esile, l’attrice crea una Cosima Serrano complessa, stratificata, incapace di soccombere alle lacrime, più forte di qualunque dramma. Compreso quello che, nell’ultima puntata, investirà lei in prima persona.
Ma i quattro protagonisti e i loro congiunti non sono i soli a subire gli effetti del delitto: l’intenzione di Pippo Mezzapesa è quella di mostrarci quanto essi si diramino, come cerchi nell’acqua dopo che un sasso vi è stato gettato dentro. E così Avetrana, anonimo borgo nella provincia di Taranto, si trova improvvisamente al centro del mondo, cosa che causa dapprima una palpabile eccitazione, e in seguito una forte insofferenza verso i “tour del dolore”, frotte di turisti che, scesi dai pullman, si riversano nelle strade e nei luoghi dove il crimine si è consumato, con invadenza sempre maggiore. La serie si apre proprio con questa scena, e ne proporrà via via di simili, a metà tra il realistico e il surreale, volte a infastidire chi guarda. Non (solo) perché comportamenti del genere sono deprecabili, ma perché chiunque di noi potrebbe metterli in atto: la pornografia del dolore ci riguarda tutti, nessuno escluso.
Qui non è Hollywood punta dunque a mostrarci come, dopo il delitto di Avetrana (ma forse anche da molto prima), siamo diventati adusi allo scandalo, alla finta empatia, al tossico voyeurismo; in questo “Grande Fratello del delitto”, a essere dimenticati sono proprio le persone che il dramma lo vivono in prima persona. A questo sembra alludere la scena finale, di inaudita potenza simbolica ed emotiva: per evitare spoiler, diremo soltanto che riflette perfettamente l’abbandono di Sarah, Cosima, Sabrina, Michele e della stessa Avetrana. Che, paradossalmente, si ritrova piena di gente come non mai.
In chiusura, vale la pena ricordare una delle tante polemiche a cui la serie è stata soggetta: il sindaco di Avetrana ha infatti chiesto la sospensione della serie e l’eliminazione del toponimo dal titolo, nel timore di un danno d’immagine per il paese che rappresenta. Le preoccupazioni del legittimo cittadino sono più che legittime, ma non trovano fondamento nella serie, che nemmeno una volta attribuisce colpe alla città o ai suoi abitanti. Avetrana non è Hollywood, come non lo è nessun altro luogo: siamo noi a farlo diventare tale. Questo è il messaggio veicolato dalla serie, uno dei più interessanti prodotti audiovisivi italiani da molto tempo a questa parte.
Milano, 18 luglio 2024 – Oggi, Disney+ ha diffuso il teaser trailer e il teaser poster della nuova serie originale italiana Avetrana – Qui non è Hollywood che sarà disponibile quest’autunno sulla piattaforma streaming in Italia.
La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.
Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.
“Il delitto di Avetrana è un caso che ha sconvolto l’Italia e mosso l’opinione pubblica”, ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Ringrazio The Walt Disney Company Italia e Groenlandia per avermi offerto l’occasione di raccontare con grande libertà questa storia a cui ci siamo approcciati con la cura che merita un caso così complesso, che continua a catturare l’interesse di tutti. Una storia che abbiamo voluto rappresentare attraverso gli occhi dei suoi protagonisti”.
(Milano, 20 settembre 2024) Avetrana – Qui non è Hollywood sarà presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Disney+ ha inoltre diffuso il trailer, la key art e le prime immagini della nuova serie originale italiana che debutterà il 25 ottobre sulla piattaforma streaming in Italia.
Marracash è autore e interprete di “La Banalità del Male”, end credit song di Avetrana – Qui non è Hollywood. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.
Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta e Davide Serino con la collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.
Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.
La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.
18 ottobre 2024 – Avetrana – Qui non è Hollywood, la nuova serie originale italiana Disney+ diretta dal regista Pippo Mezzapesa e scritta dallo stesso Mezzapesa insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, è stata presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma e debutterà mercoledì 25 ottobre in esclusiva su Disney+ in Italia, in Europa e altri Paesi selezionati e su Hulu negli Stati Uniti.
Il blocco della serie (23 ottobre 2024)
Dichiarazioni di APA – Associazione Produttori Audiovisivi e ANICA, sul blocco della serie
23 ottobre 2024, Roma. ANICA e APA esprimono la più viva sorpresa per la decisione senza precedenti, espressa dal Tribunale di Taranto, di sospensione cautelare della messa in onda della serie “Avetrana – Qui Non è Hollywood”, prodotta da Groenlandia e Disney.
La serie, appena presentata al Festival del Cinema di Roma, si limita a raccontare fatti di risonanza pubblica oggettivamente legati a un determinato contesto, storico e geografico, come tante volte capitato in passato. Gli autori non prendono posizione riguardo al risultato delle sentenze, né le mettono in dubbio: la serie racconta infatti quanto emerso dagli atti processuali.
Dichiara Chiara Sbarigia, Presidente di APA: “Il blocco preventivo della serie, ancora inedita, appare come una grave lesione di quel principio di libertà di espressione chiaramente tutelato anche a livello costituzionale e che deve essere garantito al racconto audiovisivo italiano. Guardate le nostre serie, giudicatele, ma non chiedetegli di non esistere solo perché raccontano la realtà.”
Continua Benedetto Habib, Presidente dell’Unione Produttori di ANICA: “Obbligare le opere audiovisive a non fare riferimenti alla cronaca e alla realtà è un pericoloso precedente. I titoli basati su fatti realmente accaduti sono una costante della storia del cinema, indipendentemente dalle opinioni del pubblico o dei protagonisti sui fatti trattati, se si mantiene il rispetto verso le comunità coinvolte: esplorare la realtà aiuta a esercitare il senso critico dello spettatore. La libertà di espressione nel nostro paese è garantita dalla Costituzione, e la comunità dei produttori non vuole svegliarsi in un mondo dove questa libertà non è più agibile.”
29 ottobre 2024 – In ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre, Groenlandia e Disney informano che il titolo della serie sarà ora Qui non è Hollywood.
Qui non è Hollywood sarà disponibile in Italia dal 30 ottobre sulla piattaforma Disney+.
In precedenza Il titolo era Avetrana – Qui non è Hollywood. L’articolo con le comunicazioni precedenti e i video sono stati aggiornati di conseguenza.
20 novembre 2024 – Dopo aver conquistato la critica e il pubblico italiani, la serie originale Qui non è Hollywood è diventata il lancio di una serie di general entertainment più visto su Disney+ in Italia per numero di visualizzazioni nei primi 7 giorni. Qui non è Hollywood è disponibile da oggi, mercoledì 20 novembre su Disney+ in EMEA e debutterà l’11 dicembre su Hulu negli Stati Uniti.
Il regista della serie, Pippo Mezzapesa, ha dichiarato: “L’accoglienza in Italia è stata travolgente e molto gratificante. Abbiamo raccontato una storia molto radicata nella nostra provincia, ma siamo stati sempre convinti della sua profonda universalità”. Inoltre, ha aggiunto: “E ora che si prepara a varcare i confini nazionali la curiosità è davvero tanta, insieme all’auspicio che possa continuare a parlare a tutti di quel che accade quando un interruttore si spegne nel profondo dell’animo umano”.
27 marzo 2025 – Il titolo della serie Disney+ torna a essere Avetrana – Qui non è Hollywood, a seguito della decisione del Tribunale di Taranto di revocare il decreto emesso precedentemente che aveva impedito l’utilizzo del nome Avetrana nel titolo della serie.
“La serie si riappropria finalmente di uno dei suoi elementi fondanti”, ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “È, a tutti gli effetti, una restituzione. Per noi autori il titolo non poteva prescindere dal nome del paese in cui i fatti sono avvenuti. Avetrana è parte della storia e protagonista della serie.”
Daniel Frigo, Country Manager, The Walt Disney Company Italia, ha aggiunto: “Per l’industria audiovisiva si tratta di una decisione di estrema importanza in quanto riafferma con forza il principio della libertà di espressione artistica quale principio cardine del nostro ordinamento giuridico.”
Dopo essere stata acclamata dalla critica e dal pubblico italiano, la serie ha debuttato il 20 novembre su Disney+ in EMEA e l’11 dicembre su Hulu negli Stati Uniti, diventando, al debutto, la serie di general entertainment più vista su Disney+ in Italia dal lancio della piattaforma nel 2020*.
*in base alle visualizzazioni dei primi 7 giorni di streaming
Avetrana – Qui non è Hollywood è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.
“Siamo entusiasti di questa vittoria ai Nastri d’Argento Grandi Serie per Avetrana – Qui non è Hollywood, che va ad aggiungersi ai numerosi premi già vinti dalle nostre produzioni italiane, a testimonianza del nostro incessante impegno a produrre contenuti locali di qualità, continuando a lavorare insieme ai migliori produttori e ai migliori talenti dietro e davanti la macchina da presa, con l’unico obiettivo di creare storie di grande valore per il nostro pubblico” ha affermato Alessandro Saba, Head of Original Production, The Walt Disney Company Italia. “Ci teniamo a ringraziare Laura Delli Colli e tutto il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per questo premio, la produzione Groenlandia, gli sceneggiatori, tutto il cast e la crew, oltre all’intera squadra di Disney Italia che ha contribuito a rendere Avetrana – Qui non è Hollywood un grande successo di pubblico. Soprattutto il nostro grazie va al regista Pippo Mezzapesa, per essere riuscito a portare sullo schermo una storia di grande impatto, nel modo più delicato possibile”.Matteo Rovere, produttore per Groenlandia, ha aggiunto: “Un grazie speciale al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che, con questo importante riconoscimento, sostiene la nostra scelta di raccontare un delitto entrato nella storia del nostro paese, un delitto che ha mosso l’opinione pubblica lasciando un segno nella nostra società, e tracciando la via verso il processo mediatico. Insieme agli autori e ai grandissimi interpreti coinvolti abbiamo cercato di esplorare l’umano e il disumano, chiamando in causa il senso critico delle spettatrici e degli spettatori. L’audiovisivo, oltre ad intrattenere, può divenire uno specchio nel quale la società si analizza e osserva se stessa in tutte le sue forme, anche le più tragiche e difficili”.
“Grazie di cuore al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e alla sua Presidente Laura Delli Colli. Agli autori che con me hanno approfondito, compreso e sofferto. Ai produttori e a tutto il team di Groenlandia e The Walt Disney Company Italia che mi hanno concesso il privilegio più grande: la libertà di osare” ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Grazie alla mia squadra che ha lavorato con passione, talento e sensibilità. Grazie a tutte le meravigliose attrici e a tutti gli insostituibili interpreti. Senza i loro sacrifici, i loro volti, i loro corpi, la loro grazia e complessità non avrei mai potuto raccontare questo grande dramma umano”.
Comunicazioni ufficiali, video e immagini dagli Uffici Stampa The Walt Disney Company Italia, Opinion Leader, Cristiana Caimmi. Aggiornato il 20 settembre, il 18, il 29 ottobre, il 20 novembre 2024, il 27 marzo e il 31 maggio 2025. Comunicato del 24 ottobre 2024 di APA – Associazione Produttori Audiovisivi e ANICA, sul blocco della serie, dall’Ufficio Stampa Comin & Partners.