Invincible, seconda stagione
Leggi qui la recensione di Angelo Giannone (2 luglio 2024)
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È tornato quello che è probabilmente il Miglior Team di Supereroi dell’Universo! Prime Video svela il trailer ufficiale della seconda parte della seconda stagione di Invincible
La seconda parte della seconda stagione sarà composta da quattro episodi disponibili ogni settimana, a partire da giovedì 14 marzo 2024 su Prime Video

Invincible, la serie animata – Opzioni per lo streaming
Invincible – che significa “adattamento fedele”?
Adattare un fumetto reputato tra i migliori del suo genere è sempre una sfida. Ancor più se la sua struttura, ritmo e contenuto sono legati tanto al mezzo quanto periodo su cui ed in cui l’opera è stata concepita. Con Invincible di Robert Kirkman, Corey Walker e Ryan Ottley, Prime Video ha preso una decisione coraggiosa: adattare il prodotto aggiornandolo alle necessità di una nuova decade, smontandolo e rimontandolo come fosse un puzzle con più soluzioni.
Discutere l’adattamento di un prodotto, più che il prodotto in sé, può essere depauperante. Nel caso di Invincible però, in entrambe le sue stagioni, può essere illuminante comprendere come alcune scelte possano mettere in crisi anche il concetto stesso di “adattamento fedele”.
Capiamoci, dal punto di vista della forma la serie animata è una montagna russa, tra fondali ben utilizzati e caratterizzati ed animazioni ridotte all’osso, quantomeno nella prima stagione. Nella seconda migliora e non di poco, ma a parte qualche breve scena non raggiunge picchi che ne richiedano un’analisi approfondita. Semmai, è affascinante comprendere come riesca a mascherare i momenti realizzati più al risparmio, arrivando addirittura a “spiegare” alcuni “segreti” in una gag, mutuata direttamente dal fumetto e trasposta nell’animazione.
Ecco, forse quella gag della seconda stagione è proprio l’apice del concetto di adattamento, inteso come passaggio da un medium ad un altro. Forma a parte, il contenuto della serie è praticamente lo stesso del fumetto, per cui sarebbe molto più interessante un (lontano) domani analizzare direttamente il materiale di partenza.
Per cui, cosa c’è di così trascendentale nella serie animata di Invincible? Long story short, un lavoro di accurato aggiornamento e riarrangiamento degli eventi. C’è stata ovviamente la supervisione di Kirkman, autore anche delle sceneggiature del primo e ultimo episodio della prima stagione e dell’ultimo della seconda (infatti questi finali hanno anche dei parallelismi e sono clamorosi). Tali supervisioni non sono garanzia di qualità, anzi, ma in questo caso è andata bene. Perché?
Il motivo non può essere solo uno, ma credo se ne possano individuare tre di principali: la scelta di realizzare una serie animata e non un live action – che sarebbe stata un’impresa titanica con il pericolo di risultare trash e/o strapiena di effetti visivi mediocri – l’espansione, ma non dilatazione, delle storyline e infine la struttura stessa del fumetto Invincible.
Per chi non l’avesse letto (fatelo), Invincible riesce ad intrecciare una linea narrativa principale, che man mano si ramifica, ad una pletora di storie secondarie, che coinvolgono sia i personaggi principali che comprimari e/o comparse. Il bello? Non sono filler, ma spesso servono per sviluppare personaggi o posizionare dei semi nella storia, che magari dopo un tot di tempo fioriranno e avranno conseguenze. In più, tutte queste brevi storie si intrecciano e avvicendano con un ritmo velocissimo, senza mai risultare troncate o incomplete. Possono essere più o meno comiche, violente, drammatiche, dolci o romantiche (spesso tutto assieme), ma non pesano in alcun modo. Sarebbe bello entrare nello specifico su come Kirkman utilizzi il mezzo fumettistico, l’impostazione delle tavole, la closure e alcuni stratagemmi del linguaggio cinematografico per riuscirci, ma non qui, non adesso.
Quindi, se di solito il problema con gli adattamenti in serie TV è dover tagliare qualcosa per amor di durata, in Invincible succedono talmente tante “cose” che adattarle assecondandone il ritmo sarebbe controproducente, non lasciando probabilmente nemmeno il tempo di assimilare le vicende. Andando contro chi crede che tutto sommato fumetto ed animazione possano essere considerati “cugini”, la differenza fra ritmo imposto con le immagini nell’animazione e il ritmo, per così dire, “pilotato” da una tavola di un fumetto (e il modo in cui queste si avvicendano etc etc) fa tutta la differenza del mondo.
Ma cosa significa espandere? E perché è diverso da dilatare? Perché, nel secondo caso, si tratta di semplice diluizione, del far accadere i medesimi eventi in un tempo più lungo. Nel primo caso, invece, si tratta di aggiungere eventi per arrivare sempre ad una durata maggiore. Se si mantiene l’intero quadro coerente, come succede per Invincible, il ritmo non ne viene influenzato e la storia scorre in modo naturale. Ecco, con questo adattamento lo scopo è raggiunto appieno, ma c’è altro.
Una volta scorporate ed espanse le storie, è possibile addirittura ricomporre il quadro in modo diverso, sempre senza che risulti distorto. È la vera caratteristica sorprendente di Invincible (oltre al suo contenuto, è bene ripeterlo). Certo, alcuni sviluppi dei personaggi ed alcune reazioni sono modificate in base agli eventi pregressi, ma l’effetto è quello di assistere ad una permutazione dell’opera. Gli elementi sono gli stessi, l’effetto finale è lo stesso, ma il modo in cui sono assemblati cambia. Assieme ad alcune altre caratteristiche, in positivo.
I veri e propri cambiamenti sono infatti attuati sui comprimari. Il coinquilino di Mark è omosessuale e fisicamente molto diverso dalla controparte cartacea e le sue gag funzionano decisamente meglio. Amber non è solo diversa nell’etnia, ma è un personaggio più completo, profondo, affascinante. Non esiste solo per essere “la prima ragazza di Mark”, brillando di luce propria e risultando molto più memorabile di una pin-up bionda standard. Questi ed altri cambiamenti non tolgono valore al fumetto, ma sono un modo per adattarsi ad una sensibilità diversa da quella dei primi anni duemila.
Quindi, a fronte di questo sproloquio, definireste l’adattamento di Invincible “fedele”? Io sono in crisi. Nel senso stretto del termine, ovverosia per chi desidera un adattamento 1:1 no; in un senso più ampio, di fatto sì. Gli eventi sono quelli, i personaggi sono quelli, i cambiamenti sono necessari e comunque tutti funzionali (e funzionanti). Quindi, non c’è una risposta giusta o una sbagliata. Mi sento però di affermare che è un adattamento abbastanza inedito come filosofia e che rispetta e riporta pienamente il cuore di Invincible, quello stesso cuore che ha fatto innamorare milioni di lettori di uno dei migliori fumetti sui supereroi mai creati.
CULVER CITY, California – 16 febbraio 2024 – Prime Video ha svelato il trailer ufficiale della seconda parte della seconda stagione dell’acclamata serie animata di supereroi per adulti Invincible, coprodotta da Skybound Animation e Amazon MGM Studios. Invincible sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
La seconda metà della stagione, composta da otto episodi complessivi, debutterà il 14 marzo, con nuovi episodi in streaming ogni settimana. La prima metà della seconda stagione ha ricevuto il Golden Tomato Award di Rotten Tomatoes per la Migliore Serie Animata e continua ad essere “Certified Fresh” con un punteggio del 100%. Amazon MGM Studios aveva precedentemente annunciato il rinnovo di Invincible per una terza stagione.
Invincible:
Basato sul rivoluzionario fumetto di Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, la storia ruota attorno al diciottenne Mark Grayson, un ragazzo come tanti alla sua età, se non fosse per il fatto che suo padre è (o era) il più potente supereroe sulla faccia della terra. Ancora scosso dal tradimento di Nolan nella prima stagione, Mark fatica a ricostruire la sua vita, mentre affronta una serie di nuove minacce, il tutto combattendo la sua più grande paura: rischiare di diventare suo padre senza nemmeno saperlo.
Nel voice cast Steven Yeun, con Sandra Oh, Zazie Beetz, Grey DeLisle, Chris Diamantopoulos, Walton Goggins, Gillian Jacobs, Jason Mantzoukas, Ross Marquand, Khary Payton, Zachary Quinto, Andrew Rannells, Kevin Michael Richardson, Seth Rogen e J.K. Simmons. Gli executive producer sono Kirkman, David Alpert, Catherine Winder, Simon Racioppa, Margaret M. Dean, Rogen e Evan Goldberg, accanto ai co-executive producer Helen Leigh e Walker.
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Comunicazioni ufficiali e immagini dagli Uffici Stampa Prime Video, Golin Italy.