De visu: le sorprese del chitarrista Sergio Casabianca

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Clicca qui per l’intervista a Sergio Casabianca, a cura di Giuseppe Fraccalvieri (8 Ottobre 2023)
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la cover dell'album De visu, di Sergio Casabianca (TRP Music)
la cover dell’album De visu, di Sergio Casabianca (TRP Music)

De visu, questo nuovo album del chitarrista catanese Sergio Casabianca, è un ascolto innanzitutto molto gradevole e mai invadente, ma al contempo sicuramente non monotono e quindi magari adatto anche a chi la chitarra jazz non la frequenta di consueto.
Le nove tracce che compongono l’album scorrono con un mood tendenzialmente vivace e allegro, e qualche brano più riflessivo. Come ci dirà nell’intervista, sicuramente spontaneo e non pretenzioso, ma non per questo meno interessante.
A livello di sonorità, anche se il disco potrà sembrare spesso tradizionale, condito con suoni caldi e pastosi, non mancheranno – sempre nell’ambito del genere – anche parti più moderne e graffianti, come in Desk of Love.

Da ascoltare: De visu, Desk of Love, Dreams in Spiral, Fondamenta nuove, Raining in my House, Milo Crew.

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1) Cosa significa ritmo per Sergio Casabianca? 

Ritmo per me significa sfida ed ascolto. Credo che per un musicista il ritmo sia un aspetto fondamentale da curare per tutta la vita e che bisogna, se vogliamo, rispettare ed anche temere. Il ritmo può vincere su di te sempre, un po’ come il mare.
Fatta queste premessa, che ci riporta tutti con i piedi per terra, nel disco De visu il ritmo può essere inteso anche come narrazione all’ascoltatore: dall’interplay tra noi musicisti alla struttura ricca di cambi di tempo e colpi di scena in alcuni brani, il ritmo che varia fa spesso da richiamo all’ascolto. È ovvio che questa formazione in guitar trio, completata da Riccardo Grosso al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria, possiede il pregio/difetto di poter “spogliare” l’esecuzione all’osso ed è lì che spesso il ritmo deve emergere con più chiarezza ed in modo coinvolgente. Ovviamente la sfida ed il rischio restano sempre!
Eppure il guitar trio ormai da anni è come se fosse “il mio ufficio”, in cui posso fare i miei progetti ed elaborare le mie idee, condividendo tutto con i colleghi. Spesso il ritmo, infatti, è uno dei migliori canali di comunicazione e condivisione.

Crediti per la foto: Luca Guarneri

2) Questo disco sembra sempre avere una nuova sorpresa dietro l’angolo, ma in musica come nella vita, Sergio Casabianca ama le sorprese?

A dire il vero, no! Effettivamente però, è vero che questo disco possiede una costanza di variazione non indifferente, seppur talvolta circoscritta entro un piccolo spazio, un tema semplice, una struttura non troppo difficile da ricordare. Probabilmente mi piace fornire diverse interpretazioni alle cose, varie strade da seguire, varie reazioni e potenziali soluzioni ad imprevisti, vari modi di sorride, vari motivi per piangere.
Se suonare qualcosa che mi rende felice e libero diventa anche sorprendente, ovviamente ne sono contento, ma reputo il contenuto di questo disco un fluire abbastanza spontaneo e anche non troppo pretenzioso.

Sergio Casabianca
Crediti per la foto: Luca Guarneri

3) In che senso De visu è un punto di partenza? Sa già dove vuole andare?

De visu è un punto di partenza perchè certamente rappresenta una svolta nella mia carriera. Potenzialmente avrei tanta musica da scrivere, registrare e pubblicare, ovviamente dopo un opportuno perfezionamento del materiale. De visu è il disco che mi ha portato a fare questo in modo più serio, ordinato ed ovviamente decisamente emozionante. TRP e la sua squadra diretta da Riccardo Samperi hanno sicuramente contribuito tantissimo a rendere le idee musicali che volevo esprimere.
Sento il bisogno di espormi in modo positivo, umile e responsabile e raccogliere feedback sia interni che esterni per migliorare come chitarrista, musicista e compositore di jazz.
Credo che la vita non ci faccia sapere mai veramente dove arriveremo e quali saranno le mete toccate, tuttavia è bellissimo sapere di essere su una strada a camminare, e la sento la mia strada.

Crediti per la foto: Luca Guarneri

 4) Con quali premesse nasce questo disco? 

Certamente volevo avere il piacere e la libertà di esprimermi come chitarrista in un guitar trio. È chiaro che si trattava e si tratta sempre di una sfida non da poco, ma nel corso degli anni ho raggiunto una sensazione di tranquillità e benessere nel ricoprire questo piccolo mio ruolo. A consolidare questa volontà, sicuramente, è stata anche la composizione di temi e brani di diversa lunghezza che mi ha sempre accompagnato dai miei 15 – 16 anni, seppur in generi diversi. Insomma c’era la voglia di sfida, c’era la musica originale.
Le composizioni presenti in De visu sono state concepite e maturate in tempi diversi: alcune anche 4-5 anni fa, altre negli ultimi mesi che hanno preceduto la registrazione. Si tratta di brani che prendono spunto da temi autobiografici di vario genere e quasi nella totalità delle volte si manifestano come idee passeggere mentre suono, studio, mi esercito. È dunque lì il mio compito di completare il brano in questione, associandolo emotivamente e musicalmente ad un significato: si passa dal sentimentale alla goliardia in un baleno!
Sono partito per questa avventura sonora con vari musicisti, esplorando la sonorità del guitar trio che poi ha presa la forma definitiva con Riccardo Grosso al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria. Il loro apporto è stato senza dubbio fondamentale per realizzare questo disco.
In questa registrazione ho usato una chitarra semiacustica a cassa larga, dal suono non troppo aggressivo ma tranquillamente miscelabile con effetti e sonorità più moderne. Mi piaceva la leggerezza dello strumento e “l’aria ed il legno” nel suo sound. Sono anche un grande amante delle solid body di stampo Fender e non disdegno nemmeno le semiacustiche a cassa stretta.
Non mi precludo, dunque, la possibilità di suonare questo repertorio ed altri con chitarre diverse.

Sergio Casabianca
Crediti per la foto: Luca Guarneri

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Dal 6 ottobre 2023 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico DE VISU, il nuovo album di Sergio Casabianca dal quale è estratto l’omonimo singolo in rotazione radiofonica, sempre dal 6 ottobre.

la cover dell'album De visu, di Sergio Casabianca (TRP Music)
la cover dell’album De visu, di Sergio Casabianca (TRP Music)

De visu è la title track dell’omonimo disco: si tratta dell’ultimo brano composto dal punto di vista cronologico e, probabilmente per questo, racchiude in modo particolarmente incisivo alcuni dei tratti generali dell’intero album. Il brano si snoda attraverso una struttura articolata, ricca di colpi di scena, sorprendendo e richiamando all’attenzione dell’ascoltatore ma senza mai essere troppo prolisso.

Commenta l’artista proposito del nuovo brano: “De Visu è una composizione a cui tengo particolarmente grazie alle diverse sonorità che contiene ed al mood che sprigiona. Mi piace come ci concentriamo e ci fidiamo l’uno dell’altro ogni volta che eseguiamo il brano in trio. E’ un brano complesso, ostico, che necessita di attenzione ma, per me, estremamente divertente ed appagante.”

Il videoclip è stato realizzato da Kemedia, con le riprese e montaggio video di Gianluca Scalia, presso gli TRP Studios. Al centro del video c’è la musica e l’interplay tra i musicisti: dialogo musicale fatto con gli strumenti alla mano, ma anche fatto di sguardi, sorrisi e concentrazione.

De visu è disco jazz di brani inediti, in trio, del chitarrista catanese Sergio Casabianca. Insieme a lui completano la formazione Riccardo Grosso al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria. Il taglio delle composizioni originali di Casabianca varia dal semplice al ricercato passando dal sound soft di ballad eteree e sentimentali come “Sire”, “Birds of San Marco” e “Fondamenta Nuove”, ad un jazz post-bop dal tono sia dissacrante e diretto, che introspettivo e riflessivo, come in Dreams in a Spiral, Raining in My House e De Visu. Non mancano riferimenti chiari all’interesse ed il piacere per il feel ritmico del funk come in “Desk of Love” e la stessa “Milo Crew”. Casabianca usa una chitarra archtop a cassa larga, dal suono caldo e legnoso, talvolta miscelando questo timbro a sonorità, effetti e stilemi decisamente moderni.

TRACK-LIST:

  • Dreams in a spiral
  • Sire
  • De visu
  • Birds of San Marco
  • Milo crew
  • Supposed teachers
  • Desk of love
  • Fondamenta nuove
  • Raining in my house

Spiega l’artista sul nuovo album: “L’uscita di questo mio disco ha sicuramente una notevole importanza per me. De visu è un punto di partenza, un lavoro in cui ho voluto raccogliere materiale musicale di diversa natura, senza lasciare nulla da parte, per cercare di condividere le mie note, le mie necessità artistiche e la mia creatività con colleghi ed ascoltatori. È, come detto, il punto di partenza da cui si diramano diverse strade per il futuro. La mia mappa musicale è in continuo aggiornamento”.

Comunicato e immagini dall’Ufficio Stampa Red & Blue.

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