A Lucca Comics & Games 2025 abbiamo incontrato Luca Occhi (IG: @skywalkerluca_), autore che da anni dà forma all’immaginario di InnTale: progetto nato con la missione di divulgare e promuovere il gioco di ruolo, rendendolo accessibile ad un pubblico poco navigato grazie a campagne narrative, format video e storytelling accessibile e curato. Navigavia rappresenta uno dei loro progetti più ambiziosi: un universo originale “cappa e spada” ricco di enigmi, magia e avventure dal sapore piratesco. Il mondo di Navigavia si è arricchito di un tassello con l’uscita del fumetto “Navigavia: Volti senza nome” con Miguel K Velasquez (testi), Claudio Mastronardi (disegni) e Amanda Volpe (colori).
In questa intervista, Luca Occhi ci accompagna dietro le quinte della creazione del fumetto, spiegando le sue ispirazioni, le sfide del worldbuilding, il lavoro sui personaggi e le scelte narrative che hanno guidato la realizzazione del volume. 

Ringraziamo Luca Occhi per aver risposto alle domande di XtraCult.

la cover regular dell’albo Navigavia, di Luca Occhi, Miguel K Velasquez, Claudio Mastronardi, Amanda Volpe, edito da Gigaciao (2025), nella composizione da Canva, licenza d’uso

Quali sono stati i riferimenti vivi che hanno portato alla creazione di questo universo? Ci sono delle reference o delle ambientazioni particolari che magari hanno dato un grosso impulso alla creazione di questo mondo? 

 Allora, in primis, l’ambientazione che non ha dato spunto per Navigavia è One Piece. Per il semplice fatto che mi piace, ma non ho mai avuto la forza di arrivare tanto avanti, e quindi, anche se molti ragionamenti che ho fatto nella creazione del mondo di Navigavia sono simili a quelli che ha fatto Eiichirō Oda per la sua opera – il che non so se sia un vanto o meno – questo non la rende One Piece. Volevo solo fare questa precisazione: adoro One Piece, ma in questo caso non c’entra assolutamente nulla.

Navigavia nasce con l’intento di creare un mondo che non fosse il classico mondo fantasy: con nani, elfi, umani, à la Dungeons & Dragons! Il progetto di InnTale sulla divulgazione del gioco di ruolo aveva già una serie del genere e quindi volevano fare qualcosa che fosse diverso, qualcosa che ci potesse ispirare nella maniera più classica del termine. Ed ecco che è arrivata la “cappa e spada”. 

 Perché uno potrebbe dire anche che Navigavia sia una ambientazione piratesca, e lo è, ma ci sono anche molti altri aspetti che riprendono ad esempio la serie di Avatar: The Last Airbender di Nickelodeon, sia per quanto riguarda la leggenda di Aang, la leggenda di Korra, ma non solo. Ci sono anche altri media da cui ho tratto ispirazione: dalla mia infanzia ho ripescato La storia fantastica. Ci sono molte cose che ho preso a destra a manca per creare quello che è il mondo di Navigavia,  da cui poi ovviamente abbiamo fatto la campagna GDR e adesso finalmente anche un racconto con Gigaciao. Un bel fumettone.

Si ringrazia Gigaciao per queste tavole

Dal punto di vista della sceneggiatura, vorrei sapere che tipo di approccio avete seguito, se vi siete divisi nelle fasi di preparazione, se avete dato già indicazioni sull’impalcatura della tavola, o se avete lasciato campo libero al disegnatore.

Io sono diplomato in regia e sceneggiatura televisiva e cinematografica, anche nel cinema, e diciamo che quantomeno un pezzo di carta che dica che ho studiato questa cosa c’è. Miguel Velasquez, lo sceneggiatore che mi ha aiutato, lo conosco da una vita, abbiamo fatto un sacco di progetti insieme, molto prima anche di InnTale, e lui è un grande narratore. Racconta veramente molto bene, conosce benissimo l’italiano e come utilizzarlo per narrare una storia. 

Appena ci è stata data l’occasione di trasformare Navigavia, che è un gioco di ruolo, in qualcosa che fosse raccontato, in questo caso anche illustrato, l’ho chiamato subito. Lui è stato entusiasta di entrare a far parte del team e ci siamo messi a lavorare subito su una sinossi che fosse originale e quindi che rendesse non necessario guardare la campagna GDR su YouTube. Ci siamo messi lì a tavolino, abbiamo cominciato a lavorare insieme facendo gli schemi come matti, con le puntine sui muri, perché a noi piace tanto quando una storia sembra una cosa poi allargando il campo visivo dici “questa ragnatela è molto più complessa del previsto”.  Quindi già in questo numero ci sono anche dei semini che poi nel secondo e nel terzo (episodio ndr) torneranno. Ce ne sono non pochi di semini qua dentro. 

la cover regular dell’albo Navigavia, di Luca Occhi, Miguel K Velasquez, Claudio Mastronardi, Amanda Volpe, edito da Gigaciao (2025)

 Navigavia e 7th Seas premiano l’epicità e un sistema di gioco molto teatrale.  In che modo questi aspetti sono stati portati nel volume e se ci sono state delle difficoltà? 

Allora, Dungeons & Dragons – il gioco di ruolo più conosciuto al mondo – è praticamente un wargame con un gioco di ruolo e molte regole basate sul combattimento, sugli spostamenti, le distanze. 7th Seas invece non lo è e ha un sistema di gioco, come hai detto prima, molto narrativo. Tu lanci un pool, come si dice propriamente, di dadi e in base a quanti incrementi fai, puoi fare un sacco di cose. 

Queste cose possono spaziare dal “prendo un oggetto” al “mi lancio con una corda su una palla di cannone”. Ovviamente non è tutto così fattibile, specialmente cambiando anche media, passando da quello che è il gioco di ruolo con un tavolo ad un fumetto che poi deve essere illustrato. Il teatro della mente che si ha durante il gioco di ruolo può essere condiviso fino a un certo punto. Però sapevamo che in alcuni momenti questo argomento doveva “convertire” la narrativa in qualcosa che potesse ricordare quello che può succedere a tutti i tavoli di gioco. Quindi ci sono alcuni combattimenti o azioni, che noi chiameremo “diplomatiche”, che sono molto simili a quelle che in realtà potrebbero accadere attorno a un tavolo di gioco. 

 

 Cosa intendi per azioni diplomatiche? 

Allora, è un meme interno, perché uno dei nostri giocatori è un ruteniano,  che è una specie di ambientazione simil-russa, che urla “Diplomazia!” quando in realtà fa scattare una rissa. 

Luca Occhi in una immagine dalla video intervista a cura di Camilla Rossini e Rhodonuvole (Francesco Ariani e Angelo Giannone) e la cover regular dell’albo Navigavia, di Luca Occhi, Miguel K Velasquez, Claudio Mastronardi, Amanda Volpe, edito da Gigaciao (2025), nella composizione da Canva, licenza d’uso

Per quanto riguarda i personaggi, che sono tutti ben riusciti, tra la fase della pianificazione del personaggio, della scrittura del personaggio, e poi l’effettiva resa definitiva, ci sono stati dei grossi cambiamenti oppure avevate già un’idea piuttosto monolitica di come sarebbero dovuti essere? 

No, non abbiamo mai avuto un’idea precisa, perché io e Miguel, da questo punto di vista, siamo molto simili nella scrittura dei personaggi, sia quando a me capita di masterare con degli NPC (personaggi non giocanti, n.d.r.), sia quanto riguarda lui con altre narrative. Noi crediamo che i personaggi devono iniziare relativamente semplici ed evolversi durante la storia in una maniera il più naturale possibile, “come loro vogliono”. 

So che sembra un cliché, però in realtà il personaggio di Uma,  che è la protagonista di questa storia, ad esempio, era nato in maniera molto più semplice. Poi, nella fase di scrittura, nel creare i dialoghi per lei, ci eravamo detti, “ok, questo personaggio sta parlando” cioè non siamo noi a scrivere i dialoghi, questo personaggio sta cominciando a parlare, sta cominciando ad essere sé stessa e ad andare avanti con le sue gambe.  Tanto che in alcuni punti, a livello narrativo e di scrittura, ci serviva andare verso una certa direzione, ma ci dicevamo, “no, aspetta, questo personaggio non lo farebbe mai, troviamo un’altra soluzione”. Quindi ci siamo anche messi i bastoni fra le ruote da soli.  
 

Tornando un attimo alla fase di worldbuilding, qual è stato uno degli aspetti che vi ha dato più difficoltà da elaborare? 

Gli Enigmi.  

Si ringrazia Gigaciao per queste tavole

Gli Enigmi?

Gli Enigmi. Perché non nego che i Goonies abbiano fatto parte della nostra “libreria culturale”.  All’interno dei Goonies c’è questa avventura in cui c’è una mappa per trovare il tesoro, molto piratesca come cosa, di Willy l’orbo (il pirata a cui apparteneva il tesoro, n.d.r.). Questo fa parte di quello che è servito ad arrivare anche a Navigavia. E noi volevamo mantenere quell’ atmosfera: gli enigmi, di trovare il tesoro. Il problema di doverli fare è che hai tante possibilità, ma al tempo stesso tante difficoltà nel cercare di trovare il giusto equilibrio: fra cercare di renderlo interessante per chi lo deve risolvere, ma al tempo stesso non banale perché sennò non c’è la soddisfazione. Nel certificato con la mappa che si trova nella versione Artist Edition, ci sono degli indizi, non mettiamo mappe a caso, ci sono degli indizi che però, e questo è uno spoiler, si scopriranno solo leggendo gli altri fumetti. 

Questa è stata una sfida per noi che può sembrare un extra, ma in realtà fa tutto parte dell’ecosistema del mondo di Navigavia.  All’interno del mondo di Navigavia ci sono artefatti magici, ci sono incantesimi, canti pirateschi che possono far arrivare la tempesta o farla passare. Sono tutte cose che il lettore o il giocatore deve scoprire man mano e in questo caso, per il master, o meglio ancora per Velázquez che ha fatto la narrativa, è stato difficile perché renderli troppo complessi diventa frustrante, renderli troppo facili diventa banale. È la via di mezzo, la difficoltà.

la cover Artist Edition dell’albo Navigavia, di Luca Occhi, Miguel K Velasquez, Claudio Mastronardi, Amanda Volpe, edito da Gigaciao (2025)

Quindi, ci saranno dei prossimi numeri? 

Ebbene sì, ieri durante il panel che abbiamo fatto al Teatro del Giglio abbiamo fatto già vedere dei bozzetti che sono stati fatti per il secondo volume. Ovviamente il buon Dado (Davide “Dado” Caporali direttore editoriale di Gigaciao, IG: @dado_stuff, n.d.r.), quando li ha visti, ha detto “no, non sono definitivi!”  Sappiamo che non sono definitivi perché sono letteralmente cominciati due settimane fa, ma sì, il secondo volume è in lavorazione già in disegno e il terzo è in scrittura. 

 

C’è qualcosa che avete voluto sperimentare che magari non avete messo nel primo volume per metterlo nei volumi successivi? Ce lo vuoi dire?  Oppure ci lasci con una voglia?  

Guarda, è molto semplice. Già nelle prime pagine ci sono alcuni personaggi che, per ovvie ragioni, hanno delle fattezze vagamente simili ai membri di InnTale  e non solo.  Non sono messi lì per caso. C’è una ragione per cui ci siamo anche noi di InnTale all’interno del fumetto. Nel primo ci sono alcuni, nel secondo ci sono altri, nel terzo ce ne saranno altri ancora.

 

Un personaggio adesso? Iniziamo la campagna facendo un personaggio.

Ludwig Johansson che è un pianista con una mano sola e quindi è scarsissimo. Però nessuno ha il coraggio di dirlo perché comunque ha questa disabilità che è un po’ brutta. Quindi lui continua a esibirsi ma non è poi così male. 

 

Ma l’ha persa? O ci è nato?  

No, l’ha persa in un incidente di lavoro perché non c’è il carpentiere.

Grazie.

È Così.

Io non ci sarei riuscita. Quindi con questa ti ringrazio, grazie a voi che ci avete seguito e ciao! 

la cover regular dell’albo Navigavia, di Luca Occhi, Miguel K Velasquez, Claudio Mastronardi, Amanda Volpe, edito da Gigaciao (2025)

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

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