INVELLE, film di animazione di Simone Massi

Il film è stato proiettato a VENEZIA 80 nella sezione Orizzonti – In concorso

dal 29 agosto 2024 al cinema

distribuzione Lucky Red

Clicca qui per la recensione di Angelo Giannone (18 settembre 2024)
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il manifesto del film Invelle, di Simone Massi
il manifesto del film Invelle, di Simone Massi

Invelle, film di animazione di Simone Massi – Opzioni per lo streaming



Invelle – un viaggio nel tempo “in nessun luogo”

Quarantamila. È il numero, approssimato, di tavole create dal team di decine di disegnatori impegnati nella realizzazione di Invelle, primo lungometraggio di Simone Massi. Migliaia e migliaia di disegni per circa ottanta minuti di pellicola, composta da tre racconti collegati nel tempo e nello spazio. Tre generazioni di Italia, raccontate attraverso tre generazioni di una famiglia di Pergola e il loro dialetto, “ricomposto” da frammenti di storie e racconti di persone da Massi stesso. L’epopea del dialetto pergolese è confluita in centinaia di pagine di libro, ma questa è un’altra storia.

Invelle le sue storie le racconta in maniera diretta, lentamente, con un approccio neorealista legato alla modernità nella forma. La potenza del bianco e nero puri – solo raramente contaminati dal colore – e della commistione di tecniche animate si interfaccia con il desiderio di divulgare una realtà contadina andata perduta. Un film nato dalla sintesi di migliaia di realtà, amalgamate dalla finzione, condite dall’amore genuino di Massi per il suo territorio.

Quello di Invelle è un mondo antico, bucolico, isolato e pieno di difetti, che pur a piccoli passi riesce ad evolvere, fino a che da quella evoluzione viene schiacciato. Massi non addolcisce in alcun modo la durezza della vita a Pergola, partendo dall’epidemia di influenza spagnola, passando per il ventennio e la seconda guerra mondiale e arrivando agli anni ’60, eppure la guarda con affetto come una realtà da preservare. Non è nostalgia, è malinconia. È la voglia di preservare gli aspetti più belli del territorio, di non vederlo spopolato per via della fuga verso le città. È la necessità di preservare un dialetto prezioso, non a caso parlato dai personaggi del film e sottotitolato, in pieno spirito neorealista, in grado di rendere Invelle una testimonianza tanto quanto un racconto.

Questo aspetto domina l’ultimo racconto, negli anni ’60, mentre gli anni ’40 sono il nucleo politico dell’opera, che nell’odierna voglia di relativismo può sembrare “schierata”, quando si limita a raccontare la realtà oggettiva della brutalità fascista (e non è un caso che la violenza sia fuori schermo, come la stessa macchina da presa volesse distoglierne lo sguardo). Gli anni ’20 sono più lontani nel tempo, più rarefatti nella narrazione, meno sentiti nei loro problemi ma nondimeno efficaci. Sono la sezione più lenta di Invelle, che abitua l’occhio all’incredibile comparto visivo e ai tempi della narrazione. Sembra volersi cullare dello stesso ritmo della vita di quel tempo, con lunghe giornate e lunghe attese, muovendosi di momento in momento con delle transizioni possibili solo con l’animazione.

Invelle è quel tipo di opera tesa tra il passato e il presente. Il suo approccio alla narrazione e il disegno manuale discendono dal passato, ma l’unione di 2D, 3D e riprese dal vero passate attraverso un unico stile è più figlio di una tendenza degli ultimi anni. Il mondo raccontato è quello del passato, ma i problemi su cui riflette sono alla fine del presente.

Il filo rosso (o forse meglio fazzoletto rosso) conduttore dell’intero film è il racconto della vita in ogni suo aspetto, di un mondo in moto perenne come lo è il moto dei tratti bianchi nella pellicola. Un mondo che si trasforma, fluido come le transizioni tra una scena e l’altra, attraverso le storie, dal mito di Icaro alla fuga di un partigiano, attraverso le testimonianze di chi allora c’era e l’uso di un linguaggio unico nella fonetica e nella materia visiva.

Forse Simone Massi racconta di tutto, forse nulla, forse il film è un esercizio di stile e malinconia o forse un universo di significati. Ma la potenza delle sue immagini rimane nella mente, come quell’ultima parola, nobile nelle origini ma umile nell’uso, la sintesi di un viaggio nel tempo attraverso un unico luogo dello spazio: Invelle, “da nessuna parte”, come a dire “sono solo qui, nei dintorni, a raccontare una storia”.


Dopo la presentazione in anteprima mondiale alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani dagli esercenti italiani più coraggiosi del 2023, la partecipazione ad Alice nellà Città e un intenso perscorso festivaliero fatto di oltre 15 appuntamenti internazionali e italiani, e diversi premi e riconoscimenti ottenuti, arriva in sala dal 29 agosto 2024 INVELLE, il primo lungometraggio di Simone Massi, distribuito da Lucky Red.

Ex operaio, formatosi poi alla Scuola del Libro di Urbino, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 Paesi del Mondo. Vincitore di oltre 300 premi, fra cui un David di Donatellotre Nastri d’Argentoun Premio Flaiano per l’animazione realizzata all’interno del documentario La strada dei SamouniPremio Oeil d’Or al Festival di Cannes 2018. 

SINOSSI 

Nel 1918 Zelinda è una bambina contadina con la madre in cielo e il padre in guerra. Le tocca smettere l’infanzia e indossare la casa, i fratelli, la stalla e le bestie. Un giorno Zelinda torna ad avere una madre e un padre. Alla fiera del paese la bambina si stringe al babbo e spalanca gli occhi per far posto a tutte le cose che le si parano davanti. Vere o immaginate che fossero, Zelinda quelle cose ormai le ha viste e si è fatta una sua idea di come gira il mondo.

Gira così velocemente che di colpo la sua storia diventa quella di un’altra. Nel 1943 Assunta è una bambina contadina che sta in equilibrio su una gamba, con la testa guarda il cielo e tiene il piede in guerra (un’altra!). Ma appena ha modo Assunta si cuce un vestito colorato, fa un saltello e hop! la guerra era tutto uno scherzo, o comunque adesso non c’è più.

La guerra (forse!) non c’è più e con essa scompare un mondo intero: un salto più grande di quel che sembrava. Nel 1978 Icaro è un bambino contadino che gira in tondo attorno al niente. È stato sognato tanti anni prima e deve fare e farà quello che non è stato possibile per sua madre e sua nonna. E per chi è venuto prima di loro. E prima ancora. E prima ancora.

il primo lungometraggio di animazione di

SIMONE MASSI

una produzione:

MINIMUM FAX MEDIA

in collaborazione con RAI Kids

in coproduzione con:

Amka Films Productions e RSI

distribuzione LUCKY RED

DAL 29 AGOSTO 2024 AL CINEMA


NOTE DI REGIA

Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto non c’è niente di importante da vedere e da ricordare, niente che possa essere considerato degno di finire sui libri. Una sorta di “Invelle”, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva. In cambio abbiamo avuto le storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono

Simone Massi


CAST TECNICO

Storie, disegni, regia Simone MASSI
Soggetto Simone MASSI
Sceneggiatura e dialoghi Simone MASSI

Anne PASCHETTA

Alessio TORINO

Luca BRIASCO

Assunta CECCARANI

Julia GROMSKAYA

Nello MASSI

Montaggio Simone MASSI

Lola CAPOTE ORTIZ

Alberto GIROTTO

Musiche originali Lorenzo DANESIN
Colonna sonora Stefano SASSO

Riccardo STUDER

Produttori Salvatore PECORARO

Daniele DI GENNARO

Coproduttori Amel SOUDANI

Olga LAMONTANARA

Rhea PLANGG

Michela PINI

Produzione MINIMUM FAX MEDIA
In collaborazione con RAI KIDS
In coproduzione con AMKA FILMS PRODUCTIONS e RSI
Con il sostegno di MiC – DGCA

EURIMAGES

REGIONE LAZIO

ECRA Edizioni del Credito Cooperativo

Distribuzione Estera FANDANGO SALES
Distribuzione Italiana LUCKY RED

LE VOCI

MARCO BALIANI interpreta Luigi
ASCANIO CELESTINI interpreta Lettera alla madre dell’anarchico Sante Caserio
MIMMO CUTICCHIO interpreta il Cantastorie
LUIGI LO CASCIO interpreta un brano da La casa in collina di Cesare Pavese
NERI MARCORÈ interpreta il giornalista TV
GIOVANNA MARINI canta Ninna nanna sette e venti
ACHILLE MASSI interpreta Icaro
GEMMA MASSI interpreta Assunta bambina
TONI SERVILLO interpreta Mezzaluna di Federico Garcia Lorca
FILIPPO TIMI interpreta Biccicocò adulto

 

Informazioni, video e immagini dagli Uffici Stampa Giampaglia Locurcio e Lucky Red. Aggiornato il 23 aprile e il 2 luglio 2024.

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