Sembra ieri che il primo volume di The Walking Dead – Clementine veniva pubblicato da saldaPress in Italia e ne scrivevamo, non sapendo esattamente dove Tillie Walden avrebbe condotto la storia della giovane Clementine in quel mondo popolato da zombie ed esseri umani ancor più pericolosi. Oggi, nel 2025, questa trilogia si è conclusa con il terzo volume e possiamo, finalmente, parlare più nel dettaglio di questa storia: una storia che, all’epoca, definii lontana dalle corde di Tillie Walden. Non posso essere più felice di così di essere caduto in errore, all’epoca.
Ma facciamo prima un veloce ripasso, ricordiamoci cosa sia The Walking Dead – Clementine e perché sia un fumetto così interessante. La storia è, ovviamente, ambientata nell’universo creato da Robert Kirkman e Charlie Adlard, quello del famosissimo The Walking Dead, il fumetto sugli zombie più famoso di cui si potrebbe parlare oggigiorno. Tillie Walden però non si rifà direttamente al mondo creato dai suoi due colleghi fumettisti, ma ad uno spin-off videoludico creato dall’allora casa di sviluppo Telltale, ovvero il gioco che ha dato vita a Clementine. Tillie Walden prende le redini del personaggio in una finestra temporale seguente alla fine dei giochi che la vedevano protagonista, raccontando dunque la storia di una adolescente che ha perso tutto, persino una gamba, e deve trovare non solo un modo per sopravvivere, ma anche un motivo.
Quando tre anni fa scrissi del primo volume affermai che Tillie Walden stava lavorando ad un progetto diverso da ciò a cui era abituata e di cui in genere parlava: all’epoca non si trattava di una affermazione troppo distante dalla verità, salvo essere smentiti dall’autrice stessa con il passare del tempo. I tre volumi di Clementine mettono in scena schemi classici della narrativa sugli zombie e della narrativa di formazione mischiandoli insieme, e lo fanno in modo ciclico dal primo all’ultimo volume: visivamente è come pensare ai tre volumi che compongono la storia al pari di tre cerchi perfetti con dei punti di contatto che coincidono con l’avanzamento della trama.
Questi schemi possono essere comodamente riassunti così: la protagonista – Clementine – persa ed indecisa, fa un incontro inaspettato che ne cambia la quotidianità e la porta a ragionare maggiormente su sé stessa; da questo incontro e questo viaggio interiore nascono dilemmi e conflitti, che si risolvono con una maggiore consapevolezza di sé e la speranza in un futuro migliore; quel futuro migliore viene brutalmente affogato nella tragedia e nel sangue, la protagonista deve trovare il modo di salvare sé stessa e quel poco che le resta per poi trovare un nuovo status quo e ricominciare daccapo. I tre volumi di Clementine sicuramente insegnano che se avessimo alla porta uno zombie e Tillie Walden pronta a raccontare una storia, sarebbe meno doloroso far entrare lo zombie.
Il personaggio di Clementine affronta per tre volte la medesima sfida, ognuna di queste volte con una maggiore consapevolezza di sé, ognuna di queste volte con sempre più cose e persone da perdere di fronte alla sfida. E non c’è da sorprendersi se gli zombie in questo fumetto non sono più che un contorno, al pari di un incendio che circonda un palazzo: sì sono pericolosi, sì ad un certo punto la sceneggiatrice li userà per rompere lo status quo, ma in realtà il pericolo viene da cose ben peggiori. Gli esseri umani sono pericolosi ed egoisti di per sé, ed in un mondo post-apocalittico queste caratteristiche non fanno altro che accentuarsi. Clementine dovrà affrontare le vite spezzate degli altri, che con i loro frammenti rischiano di ferire lei e chiunque le sia vicina, dovrà affrontare le sue paure, le sue insicurezze, le sue manie di controllo e la necessità di proteggere gli altri ancora prima di sé stessa, anche a costo di perdere l’amore che non pensava nemmeno di poter provare.
Proprio le storie d’amore di Clementine sono in qualche modo l’elemento più assimilabile a Tillie Walden che si possa trovare nei tre volumi, intrecciate al tessuto del racconto di formazione. Clementine e le sue compagne di viaggio, Olivia e Ricca, per tutta l’estensione della storia dovranno entrare a patti con l’abbandono letterale e metaforico dell’infanzia e dell’adolescenza verso la vita adulta, dovranno fare i conti con la perdita, quella di persone amate, della speranza di un futuro facile e persino di letterali parti di sé, dovranno fare i conti con l’amore, quello ricambiato e non, con i fraintendimenti, con i litigi, con la perdita della persona amata. Il lutto è un grandissimo catalizzatore di emozioni e crescita, ma è anche un elemento che caratterizza facilmente qualsiasi narrativa legata agli zombie e l’apocalisse.
Tillie Walden in questi tre volumi crea un campo minato, una strada lastricata di pericoli e insidie in cui Clementine e le sue amiche potrebbero perdere tutto al minimo errore, ed ognuna di loro affronta i problemi in modo diverso. Ed è così che la serie di Clementine parla al lettore di lutto, di accettazione del dolore e della perdita, di depressione, della scoperta della propria sessualità e persino di gravidanze. Tutti questi temi profondi e dolorosi attraversano i tre volumi e se c’è una cosa che lasciano alla fine della lettura, è che non possiamo controllare niente: quando in una storia sugli zombie non sono loro ad essere i carnefici, il lettore può e deve capire che la vita può riservarci le peggiori sorprese. Ma questa è soltanto la prima parte della lezione, perché come fa Clementine bisogna misurarsi con il dolore, sbagliare, subirne il morso, e andare avanti, più consapevoli, più adulti, forse più melancolici, ma vivi e pronti a vivere un giorno di più sapendo che anche se non controlliamo tutto, possiamo comunque godere delle cose che più amiamo e che ci sono vicine.
Scheda tecnica
Autore: Tillie Walden
Data di uscita: 3 Ott 2025
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 21 euro
Rilegatura: Brossurato con sovracc.
Formato: 165×240 mm
Interni: B&N
Pagine: 260