ARF! Festival e Instituto Cervantes di Roma presentano in prima assoluta AHORA Y PARA SIEMPRE HEROÍNAS – Belén Ortega e Mirka Andolfo in mostra

Dal 15 maggio al 12 luglio 2025 – INGRESSO GRATUITO
Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalì, Piazza Navona 91

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Manifesto della mostra Ahora y para siempre Heroínas a cura di Arf! Festival e Instituto Cervantes


commento a cura di Francesco Ariani

15 Maggio 2025 – in questa data si è tenuta l’inaugurazione della mostra Ahora y para siempre Heroínas in Sala Dalì a Piazza Navona, a cura dell’Arf! Festival e in collaborazione con l’Instituto Cervantes. Per la prima volta nella storia di queste mostre, la Sala Dalì non ospita un solo autore, ma due autrici di cui una italiana, Mirka Andolfo e Belén Ortega. Le due autrici, con la moderazione di Mario Uzzeo, si sono confrontate con il pubblico durante il talk tenutosi all’inaugurazione, ma noi abbiamo avuto modo di intervistarle in precedenza: le loro parole sono state preziose per delinearne le figure e per comprendere i punti di connessione che hanno dato adito alla nascita di questa mostra congiunta.

Mirka Andolfo e Belén Ortega sono due autrici che hanno diversi punti di congiunzione, dai più banali, come il loro intenso lavoro per la DC, ad altri più personali, come le loro ispirazioni nella cultura pop e nei manga. Ci sono anche elementi che mostrano la distanza nel loro stile e nelle loro idee, ad esempio nel modo in cui rappresentano i personaggi femminili: in entrambi i casi abbiamo due autrici che desiderano fortemente valorizzare le donne nei fumetti, ma scelgono due strade visive e concettuali differenti.

Parlando con Mirka Andolfo, l’autrice ha detto a riguardo delle sue ispirazioni orrorifiche che

“mi lascio molto ispirare da queste cose. Io gioco moltissimo e i videogiochi mi ispirano parecchio”,

dimostrando quanto sia radicato il rapporto dell’autrice fra il suo processo creativo e le sue passioni, che ne guidano la mano tanto in fase di scrittura che di disegno. Belén Ortega invece, rispondendo ad una domanda sull’evoluzione del suo stile, ha spiegato che

“il mio inizio è stato quello di lavorare in stile manga, quindi è per questo che il mio stile è un mix fra stile manga, americano ed europeo”,

oltre ad aggiungere che fra le sue passioni si annoverano i samurai per via delle sue letture:

“Quindi si, ecco perché amo i samurai, grazie a Hiroaki Samura e Ken Watanabe”.

Entrambe le autrici hanno quindi degli stili caratteristici e distinguibili, ma che originano entrambi dalle passioni personali che le contraddistinguono e che si rifanno ad una cultura pop e manga sempre più diffusa tanto fra il pubblico quanto fra gli addetti ai lavori. Per quanto riguarda il loro metodo di lavoro, è interessante notare le similitudini e le differenze che intercorrono fra le due autrici quando si rapportano alle sceneggiature su cui devono lavorare, in particolare considerando come entrambe abbiano lavorato e lavorino per la DC. Nel caso di Belén Ortega ci è stato detto che

“da quando ho iniziato a lavorare per la DC loro mi trattano molto bene, mi cercano e mi coinvolgono in progetti con una buona scrittura

ed andando più nello specifico nei suoi lavori ha parlato anche del rapporto con Tom King:

“lavorare con Tom è molto facile perché lui di solito chiede prima di scrivere una sceneggiatura […]è molto aperto a vedere cosa un artista vuole aggiungere alla storia”.

Mirka Andolfo invece, venendo da un’esperienza più variegata di fumetti di cui è sia sceneggiatrice che disegnatrice, da altri di cui è solo sceneggiatrice ed altri ancora per cui è solo disegnatrice, ha fornito una visione differente del suo approccio al lavoro. Parlando dei fumetti da lei interamente creati ha affermato che

“per certi versi è quasi più semplice perché non creo una vera e propria sceneggiatura, lavoro direttamente di layout, di sensazioni quasi”,

aggiungendo però che per lei è più difficile creare una storia che disegnarla. Parlando invece del suo lavoro su sceneggiatrici altrui ha tenuto a dire che

“quando lavoro su una sceneggiatura altrui sono sempre più rilassata perché devo solo disegnare”.

La vena creativa di Mirka Andolfo non è però così facile da acquietare ed infatti ha aggiunto che

“la cosa che mi piace di più fare è soffrire cercando di creare delle belle storie”.

Quello che si evince dalle risposte delle due autrici è che entrambe hanno sicuramente a cuore l’intenzione di rendere al meglio il lavoro di sceneggiatura che viene loro consegnato, senza timore di aggiungere un loro tocco personale se necessario: questo configura anche lo stesso ambiente lavorativo della DC come un posto sano in cui poter agire in questo modo. Un altro punto di congiunzione fra Belén Ortega e Mirka Andolfo, nonché forse uno dei più sensati per la scelta di inserirle in una mostra congiunta, è il loro lavoro certosino nella raffigurazione delle donne nei loro fumetti, in particolare quelli supereroistici. A riguardo della questione Mirka Andolfo si è così espressa:

“oggi si fa molta più attenzione a queste cose, non si fanno più personaggi stereotipati […] ad esempio Harley Quinn oggi ha fatto un passo avanti incredibile”.

Belén Ortega ha invece spiegato che

“l’unica cosa che posso fare è renderle quanto più oneste è possibile […] una donna è forte essendo sé stessa. Non devi disegnare una donna muscolosa che combatte per mostrare che è forte”.

Entrambe le autrici riescono quindi a sostenere e osservare un cambiamento nell’iconografia femminile all’interno dei fumetti e ne sono parte integrante. Mirka Andolfo ad esempio è un’autrice che spesso disegna fisici non conformi e dà grande rilevanza all’erotismo all’interno di alcuni dei suoi fumetti senza però limitarlo a pochi personaggi con aspetti più piacenti. Le anatomie di Belén Ortega sono più longilinee e c’è meno uso del sex appeal, mantenendo lo stesso obiettivo di valorizzare la figura delle donne, andando in controtendenza rispetto ad alcune concezioni, come quello della forza interiore espressa solamente attraverso una costituzione muscolare più sviluppata nell’aspetto dei personaggi.


ARF! e l’Instituto Cervantes di Roma presentano alla Sala Dalì di Piazza Navona la mostra in prima assoluta di Belén Ortega e Mirka Andolfo “AHORA Y PARA SIEMPRE HEROÍNAS”. 

Le stelle della DC Comics – Wonder WomanSupergirlCatwomanHarley QuinnPunchlineTrinity e le Bombshells – incontrano AngelinaLeslieLady HellainePaprika e Clelia attraverso disegni originali, sketch e riproduzioni delle tavole digitali native, dal 15 maggio al 12 luglio 2025.

In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione, giovedì 15 alle ore 18, le autrici incontreranno il pubblico per un talk e una sessione di dediche.

 

Per la prima volta dal 2016, a suggellare la lunga e preziosa collaborazione tra l’Instituto Cervantes di Roma e ARF! Festival, la Sala Dalì di piazza Navona ospita una doppia mostra che celebra Spagna e Italia attraverso due delle loro migliori eccellenze.

Dall’Andalusia Belén Ortega, che appartiene a pieno titolo a quella “scuola spagnola” che sta spopolando nei comics nordamericani di genere supereroistico grazie ad artisti acclamatissimi come Pepe Larraz, Jorge Jimènez o Rafa Sandoval (ma la lista potrebbe proseguire con David Aja, Daniel Acuña, Jorge Fornés, Marcos Martín fino a Salvador Larroca o al compianto Carlos Pacheco), risultando un’autrice di primo piano nell’attuale scena professionale iberica, come sottolineato lo scorso gennaio anche dal Festival di Angoulême.

Dal Piemonte (anche se originaria di Napoli), l’altrettanto eccezionale Mirka Andolfo, una delle poche autrici italiane che – al pari di colleghe come Sara Pichelli o Elena Casagrande – può essere definita una superstar di livello internazionale, avendo raggiunto i massimi livelli del Fumetto, tanto nel panorama editoriale italiano quanto nei mercati di Francia e Stati Uniti. Anno dopo anno, ogni nuovo progetto a fumetti targato Andolfo è un successo!

Pur provenendo da due esperienze artistiche ben distinte, Belén e Mirka condividono una posizione comune: sono entrambe giovani autrici europee affermate nel mercato globale che stanno portando nel cosiddetto Fumetto mainstream (ancora dominato da machismi superomistici o immaginari comunque codificati) un nuovo modo di guardare, disegnare e narrare le figure femminili, con uno sguardo europeo capace di reinterpretarle attraverso una sensibilità contemporanea, dove il corpo non è solo superficie, ma identità in trasformazione, agente di senso e conflitto.

Sweet Paprika di Mirka Andolfo, pubblicato nella collana Star di Star Comics

La Ortega agisce dall’interno del mito supereroistico più iconico, riforgiandolo con un segno che è anche molto influenzato dai manga; la sua linea fonde costantemente il dinamismo giapponese alla composizione occidentale.

E che si tratti di Wonder Woman (con la sua idea di giustizia che passa per la compassione e l’empatia) o della sua giovane figlia Trinity, che si tratti di Catwoman o Punchline, le sue heroínas – o villain – sono donne attualissime e complesse, anche nelle contraddizioni. Rappresentano il diritto di essere tutto: giuste, ambigue, dolci, terribili, ironiche, guerriere, divertenti. In una parola: libere!

Lizzie, Trinity e Wonder Woman illustrate da Belén Ortega

La Andolfo, invece, partendo dall’erotico o dal grottesco dei suoi fumetti creator owned, ci parla di desiderio, di identità e di emancipazione. Le sue protagoniste sono creature che cambiano pelle, scardinano ruoli, si confrontano con la propria umanità. Da Sacro/Profano a Blasfamous, sfidano i ruoli che la società vuole imporre loro, incarnando versioni diverse di una femminilità che rifiuta di essere addomesticata. Sexy, ironiche, romantiche, esagerate, comiche o sovrannaturali, per queste protagoniste il proprio corpo non è mai semplice estetica. È un campo di battaglia dove si combattono forze contrastanti: la vergogna, il desiderio, l’identità, la seduzione, l’empowerment. È linguaggio e maschera, è rifugio e arma, è ciò che le definisce agli occhi del mondo attraverso trasformazioni profonde (fisiche, emotive, simboliche) che le portano a ridefinire sé stesse.

Come sottolinea Stefano “S3Keno” Piccoli, direttore di ARF! Festival e curatore della mostra: “La scelta di unire in una sola esposizione Belén Ortega e Mirka Andolfo è perché entrambe le autrici, utilizzano il fumetto come spazio politico e poetico, dove il femminile è voce narrante, soggetto attivo, forza in movimento. Dove ognuna delle loro eroine racconta una stessa tensione, quella tra immagine imposta e verità interiore, tra ciò che si è e ciò che si sceglie di diventare.”

Le opere in mostra saranno raccolte nell’ARFbook 2025, il catalogo delle mostre di ARF! disponibile presso il Bookshop di ARF! Festival dal 23 maggio al Mattatoio La Pelanda a Roma.

Comunicazioni ufficiali e immagini (ove non indicato diversamente) dagli Uffici Stampa Arf!Festival e Instituto Cervantes di Roma.

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