Plastic Girl – scoprendo Usamaru Furuya
Usamaru Furuya è un autore che calca le scene del fumetto giapponese dagli anni novanta, contribuendo al mondo del manga in modo ininterrotto fino ad oggi, la cui ultima opera pubblicata risale al recente 2023, ovvero Sodoma, 1985, edita in Italia da Coconino Press. L’editore italiano ha un florido rapporto con l’autore, portando diverse sue opere e invitandolo in Italia in più occasioni, dandogli quindi ampio spazio nel nostro panorama fumettistico: è così che è stata pubblicata una delle prime opere sperimentali del mangaka, Plastic Girl.
Risalente agli anni 2000, Plastic Girl è un’opera sperimentale di Usamaru Furuya ed è il primo approccio con l’autore per me che scrivo questo articolo: una scelta dovuta ad un insieme di curiosità e desiderio di osservare gli albori di un fumettista di cui in Italia si parla benissimo. Il primo impatto con questo fumetto è, per certi versi, traumatico: l’edizione curata da Coconino Press è ottima per dimensioni e carta, dando valore alle tavole e ai colori di Usamaru Furuya. Senza alcun tipo di prefazione o postfazione, però, Plastic Girl colpisce in modo deciso, lasciando una sensazione di criptico e di irrisolto, senza un faro per aiutare i lettori più inesperti.
Tale sensazione è però solo momentanea e le intenzioni del mangaka prendono maggiormente forma man mano che si ripensa al volume, tanto nella sua sperimentazione visiva quanto nel tema che vuole trattare, seppur permanga molta incertezza che aggiunge però un certo fascino a Plastic Girl. Visivamente, il volume si presenta come un vero e proprio collage di stili e di idee, ricordando quello che ha fatto Dave McKean con le cover di Sandman. Plastic Girl si apre con due pagine realizzate con dei dipinti, per poi variare di stile di pagina in pagina, passando dal disegno tradizionale, composizioni 3D, dipinti ad olio, intagli sul legno e molto altro ancora, creando una difformità che da una parte crea confusione, dall’altra è dimostrazione di come Usamaru Furuya avesse intenzione di slegarsi dalle convenzioni del medium in particolar modo dal punto di vista grafico.
Questo insieme di stili rende Plastic Girl particolarmente disturbante, tanto per come disorienta come per quanto vengano ben rappresentate in più occasioni scene cruente e che lasciano anche troppo all’immaginazione. Eppure, la forma di Plastic Girl risulta più coerente con il contenuto di quanto si potrebbe pensare: dalle prime pagine è evidente che il narratore della storia sia una giovane ragazza, la “plastic girl” che dà il titolo al fumetto. Questa giovane, che via via durante la storia si farà sempre più una voce lontana e distaccata dalla storia che lei stessa vive, in qualità di narratrice conferisce a tutto Plastic Girl l’identità di una sorta di diario che riflette quindi il suo stato d’animo, la sua confusione, il suo dolore e quindi giustifica retroattivamente l’ampia varietà di stili, la poca chiarezza, le incongruenze visive e narrative.
Rifacendosi probabilmente all’ero guro – un genere in cui erotismo, corruzione, decadenza fisica e morale si mischiano in un insieme disturbante eppure attrattivo – Plastic Girl sembra rappresentare la metafora della pubertà vissuta da una giovane, incapace di controllare il suo corpo come vorrebbe e costretta a vivere in modo infelice da dei genitori che, paradossalmente, sono spaventati da lei e dai suoi cambiamenti naturali. A tratti questo rapporto sembra ribaltarsi ed è la giovane a cercare di violare il suo corpo nel tentativo di bruciare le tappe, in un desiderio di escapismo dall’infanzia talmente forte da risultare violento. In generale l’idea che lascia il fumetto è quella di presentare una protagonista infelice, distaccata dalla realtà ad un punto tale da sapere quali pezzi fondamentali le manchino, essendo comunque incapace di ritrovarli, vivendo come una bambola montata in modo sbagliato dai suoi genitori.
È fondamentale una chiave di lettura simile per dare valore a Plastic Girl tutto, che a questo punto non ricade soltanto sotto la definizione di mera ricerca estetica, che comunque già da sola ha il suo grande valore nel mondo del fumetto underground. Usamaru Furuya osa cercando di raccontare qualcosa in modo innovativo, sicuramente scioccante per le immagini proposte e il modo in cui i concetti vengono espressi, e proprio per questo risulta interessante e riesce a staccarsi dalla massa. Ogni pagina di Plastic Girl potrebbe meritare un suo approfondimento per le metafore visive utilizzate e per lo stile con cui le pagine sono state realizzate, rendendo questo volume una perla che mostra il talento del mangaka e le numerose sfaccettature di cui la sua poetica è composta.
Scheda tecnica
Autore: Usamaru Furuya
Data di uscita: 05 Lug 2024
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 20 euro
Rilegatura: Cartonato con Sovracoperta
Formato: 22,5×29
Interni: Colori
Pagine: 100