Il miglior scontro di Soul Eater: il terzo e ultimo combattimento tra Mifune e Black★Star
Soul Eater di Atsushi Ohkubo rientra in quei manga shōnen pubblicati durante l’ondata di successo dei “big three” di Weekly Shōnen Jump (Bleach, Naruto, One Piece) ed appartenente al loro stesso genere. L’anno del suo inizio, 2003, e la sua durata, dieci anni, per un totale di 25 volumi (17 nella edizione kanzeban), sono cruciali per comprendere come Soul Eater si approcci al suo genere. Pur seguendo, infatti, alcuni trend ormai tracciati dai tre manga sopracitati, di fatto se ne allontana, trovando un’identità unica e potentissima. Cruciale in questo sono anche la sua serializzazione, mensile, e la rivista di appartenenza, Monthly Shōnen Gangan della Square Enix (la stessa ad aver ospitato Fullmetal Alchemist, dal 2001 al 2010).
Parte di questa identità così forte è dovuta ai protagonisti dell’opera, a sostituire il tradizionale protagonista singolo del genere, pur incarnandone diversi aspetti. Di questi, quel misto di istinto animale e ricerca di forza selvaggia, unita ad infinita determinazione e testardaggine nessuno lo rappresenta meglio di Black★Star (sì, si scrive con la stella e questa cosa verrà rispettata). Allo stesso modo la sua compagna (e arma mutaforma) Tsubaki non può che esserne il complementare, con la sua calma imperturbabile ed il totale appoggio al suo meister.
L’articolo prosegue con elementi della trama dell’opera e narrazione dello scontro. Si consiglia la lettura dopo aver fruito del fumetto in questione.
Alla ricetta manca solo un rivale, qualcuno in contrapposizione ideologica e caratteriale in grado di migliorare Black★Star come combattente e come persona. Mifune incarna alla perfezione questo ruolo. Devoto alla protezione della piccola strega Angela ed esterno al sistema meister-weapon, Mifune è la quintessenza del samurai, serioso e determinato. Prima di dar vita allo scontro migliore di Soul Eater, Mifune e Black★Star combattono altre due volte, vedendo il ragazzino praticamente sconfitto in entrambe.

Con una dinamica tipica di Soul Eater, il miglioramento delle abilità combattive passa perlopiù attraverso il miglioramento personale. Un percorso intrapreso sia da Tsubaki che da Black★Star prima dell’ultimo scontro con Mifune. Entrambi sono eredi delle volontà delle proprie famiglie, origine di fatto della loro forza, eppure si oppongono ai percorsi già tracciati per loro. Tsubaki accetta la tragica morte del fratello e ottiene il suo massimo potenziale, ma è Black★Star a farsi carico della volontà dei Nakatsukasa, rinnegando la natura di assassini sanguinari della sua stirpe.
Mifune è il perfetto contraltare non solo perché non ricerca in alcun modo il potere, ma perché incarna il nindo (via del guerriero) del samurai. Ohkubo non descrive lo spadaccino dagli occhi azzurri come un nemico, ma come un personaggio con una visione valida ma contrapposta a quella di Tsubaki e Black★Star e solo per questo, di conseguenza, loro antagonista.
Per quanto entrambe valide però, le due visioni sono inconciliabili e per questo motivo il terzo e ultimo scontro tra Mifune e Black★Star non può che essere all’ultimo sangue. Con una dinamica pienamente giapponese, i due guerrieri si affrontano senza odiarsi, legati da un vincolo di rivalità e onore la cui massima espressione non può che essere lo scontro. Non ha importanza nemmeno lo sfondo su cui avviene lo scontro o le conseguenze della vittoria di uno dei due. Per questa unica volta e per entrambi i contendenti, l’unico obiettivo è la sconfitta dell’altro. Il punto di arrivo del percorso di Black★Star dall’inizio dell’opera, il punto di massimo splendore di Mifune. Nessun trucco, nessuna fuga, nessun evento fortuito. Solo una landa desolata e due combattenti.

La prima fase dello scontro è pulita e dinamica. Inquadrature inclinate, vignette trapezoidali e linee cinetiche inquadrano uno scambio di colpi teso e dal ritmo veloce, dove Mifune e Black★Star sono in perfetta parità. Nel frattempo, esistono altri punti di vista, altre storie, altri combattimenti, eppure è come se da vicenda principale fossero divenuti sfondo.
È nella seconda fase che lo scontro, oltre un volume dopo, che l’arte di Ohkubo e l’intero manga esplodono. Negli scontri tra spadaccini l’esitazione è morte e per raggiungere l’apice della via del guerriero occorre lasciarsi tutto alle spalle. Il dolore per la perdita di un fratello, i pregiudizi nati perché “figlio del demone”, la paura della morte. Dalla dedizione completa alla battaglia e dalla fiducia totale con Tsubaki nasce Masamune, la forma più potente di Tsubaki.

Il tratto diventa più nervoso, rimarcando i contorni come se la forma stessa di Black★Star tremasse; l’inchiostro diventa materia viva, divenendo un’appendice tagliente e letale. Carni si squarciano e ossa si spezzano. Con una narrazione classica, semplice, portata alla massima potenza, Ohkubo crea un momento di riflessione prima dell’ultimo scambio di colpi, facendo convergere per l’ultima volta il passato di Black★Star e Tsubaki, prima che questa si faccia metaforicamente da parte.
Qui lo scontro tra i due guerrieri diventa il migliore dell’opera. Quattro tavole, sempre più dinamiche, sempre più disperate, seguite da tre splash page dove la capacità artistica di Atsushi Ohkubo raggiunge uno dei suoi massimi apici. Un mare di segni, un bagno di inchiostro, la stella di Black★Star tagliata in due, Mifune colpito in maniera fatale. Il flusso dell’azione è perfetto, l’inchiostrazione si fa carico di tutti i significati dell’ultimo scambio di colpi e con l’ultima doppia pagina giunge infine la quiete. Le due tavole successive consentono di riprendere fiato, prima del doloroso e commovente commiato.


Lo scontro tra Mifune e Black★Star non rappresenta nulla di realmente nuovo all’interno del genere in cui si muove Soul Eater, eppure è in grado di lasciare un segno. Lo fa perché la straordinaria abilità tecnica di Ohkubo si coniuga con la sostanza del racconto. Le tavole più potenti e d’impatto sono trattenute fino alla fine e non durano più di quanto strettamente necessario. Vengono costruite anche grazie alle tavole precedenti e l’uso del silenzio nelle successive delinea un ritmo straordinario e raro da trovare anche negli esponenti più eccellenti del genere.
Ovviamente il climax dello scontro è quello a rimanere più impresso, ma non lo sarebbe se non fosse preceduto da tutta la costruzione avviata dall’inizio dell’opera (ovvero dal capitolo prologo di Black★Star).

Il terzo scontro tra Mifune e Black★Star è l’essenza dei battle shōnen, condensata in ciò che meglio li rappresenta: un combattimento attraverso cui trattare tematiche, sviluppare personaggi ed esprimere tutto l’estro artistico possibile, portando alla più bella sinergia possibile forma e sostanza.
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Il volume 1 di Soul Eater Ultimate Deluxe Edition, di Atsushi Ohkubo, pubblicato da Panini Planet Manga (2022). Foto di Francesco Ariani
Scheda tecnica
Autore: Atsushi Ohkubo
Data di uscita: 27 Ott 2022
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 13 euro
Rilegatura: Brossurato con alette
Formato: 15 x 21
Interni: B&N con Pagine a Colori
Pagine: 304