Campionati Mondiali Pokémon – Honolulu 2024: l’Italia torna a vincere (dopo undici anni)

Campionati Mondiali Pokémon - Honolulu 2024
© 2024 Pokémon. TM, ® Nintendo

Un sogno lungo undici anni. Nel corso dei campionati mondiali Pokémon di Honolulu 2024, Luca Ceribelli si posiziona sul gradino più alto del podio, vincendo il titolo più importante che Pokémon abbia da offrire.

il vincitore dei Campionati Mondiali di Pokémon 2024, Luca Ceribelli
il vincitore dei Campionati Mondiali di Pokémon 2024, Luca Ceribelli

Pokémon è un franchise dall’incredibile potere economico, in grado di sfruttare multimedialità e marketing per fatturare miliardi di dollari. Dal 2009 ha avuto inizio il circuito Videogame Championship, meglio noto come VGC, con i primi mondiali disputati su Pokémon Platino. Da qui in poi, una continua evoluzione ed escalation: negli anni il numero di partecipanti è andato aumentando, così come il numero di tornei.

L’Italia ha sempre rivestito un ruolo di primo piano in questa competizione: nel 2011 il settimo posto mondiale di Francesco Pardini e la finale di Matteo Gini, nel 2013 la vittoria mondiale di Arash Ommati. Negli anni, il fenomeno VGC in Italia è andato esponenzialmente crescendo. A questo hanno contribuito diversi content creator, divulgando il competitivo Pokémon tramite gli streaming delle competizioni mondiali (Cydonia, dal 2016), video e live a tema (tra i primi, proprio lo stesso Pardini).

Con un circolo virtuoso, la community è divenuta sempre più grande, matura e multigenerazionale, gli spettatori negli streaming sempre più numerosi, spesso superando di gran lunga i numeri degli streaming ufficiali in lingua inglese. Per quanto dal 2014 non siano mancati risultati importanti per l’Italia e il numero di giocatori tricolore presenti nei tornei internazionali sia sempre una percentuale non risibile del totale, non è mai arrivato il risultato più importante in assoluto. Nel 2018 sesto e ottavo posto (Roberto Porretti e l’ex campione Arash Ommati), nel 2022 un settimo posto (Davide Carrer), nel 2023 un quarto posto (Federico Camporesi).

E così, arrivano i campionati mondiali di Honolulu 2024. 864 partecipanti qualificati ai mondiali più grandi di sempre, di cui ben 67 italiani. Nel corso dei tre giorni del torneo, dal 16 al 18 agosto, si sono susseguiti il tradizionale girone di torneo alla svizzera, con 9 round, seguito dagli scontri ad eliminazione diretta fra i 16 migliori contendenti. Di questi, tre sono italiani: due di loro sono costretti ad affrontarsi in uno scontro fratricida, mentre il terzo (Marco Silva, tra i giocatori più noti al mondo per talento e costanza nei risultati), viene sconfitto. Ne restano solo 8, di cui un solo italiano.

A questo punto, nel fuso orario italiano è notte fonda, ma non c’è spazio per il sonno. C’è un sogno da inseguire, un giocatore da tifare, la speranza di raggiungere di nuovo il gradino più alto del podio. Luca Ceribelli ha già affrontato molte partite, chiudendo il round di svizzera con il risultato di 7-2 e guadagnandosi la top 16 tramite spareggio. La top 8 arriva sconfiggendo il connazionale Ruben Gianzini. Da qui, i match di Luca sono sempre più difficili, sul palco, con centinaia di spettatori ad Honolulu e migliaia collegati tanto allo streaming internazionale, quanto a quello italiano.

Il quarto di finale contro il cinese Chenyue Zeng è uno scontro difficilissimo contro un team poco convenzionale, ma l’italiano vince e vola in semifinale. Quella stessa semifinale dove i sogni si sono infranti lo scorso anno. L’avversario è un sudcoreano, Seong Jae Jeong. Dopo un team convenzionale, è il momento di un mirror match. I due contendenti hanno team estremamente simili, una eventualità che spesso i giocatori tengono in considerazione. Infatti, non c’è storia: Luca Ceribelli vince 2-0. L’Italia arriva in finale dopo undici anni.

Bisogna attendere un altro lunghissimo giorno per vivere il sogno, ma ecco che nella notte tra 18 e 19 agosto, ben oltre le quattro di mattina (ore italiane), ha inizio la finale contro il giapponese Yuta Ishigaki. Il matchup è a favore del sol levante. Il primo game è sostanzialmente dominato da Ceribelli, ma bisogna vincerne due su tre per essere campioni. Il secondo game è a favore del Giappone, a causa di un suo Pokémon sopravvissuto con soli 2hp. Nel terzo serve un miracolo.

Alla fine, entrambi i contendenti restano con due Pokémon a testa. In lato del campo di Ceribelli ci sono Miraidon – Pokémon di copertina dei giochi di nona generazione – e Ogerpon Maschera Focolare, una delle creature simbolo del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto. Parte così quello che sarà l’ultimo turno del torneo. Ogerpon reindirizza su di sé il colpo potenziato di uno dei due Pokémon avversari, Miraidon distrugge l’attaccante con un singolo colpo. L’ultima mossa del torneo è proprio la peculiare del leggendario di copertina, una delle più potenti in assoluto. A quel punto è un 2vs1 che Ishigaki non può vincere. Arriva la resa. Ceribelli vince, portando l’Italia dove solo un’altra volta era arrivata, nel 2013.

Si potrebbero spendere migliaia di ore a parlare della realtà competitiva alle spalle di Ceribelli, del suo team e-sportivo, della community e della sua evoluzione. Tuttavia, quello che più conta è sì la soddisfazione collettiva per il risultato, il sogno che si avvera, il diventare “the very best” a cui il cartone animato ci ha abituati; ma anche le conseguenze di questa vittoria. Arash Ommati, vincendo nel 2013, ha portato tantissima gente a voler scoprire questo poco conosciuto ma molto maturo lato di Pokémon. Questa seconda vittoria non potrà che fare altrimenti, specialmente con la risonanza dei social.

Chi vi scrive ha seguito ogni singolo torneo importante dal 2018, provando a giocare (e fallendo), tifando e sperando. Il messaggio da portare a casa con questa vittoria mondiale è proprio quello di partecipare. Tifando, giocando, scoprendo, perdendo. Ma partecipare, dando linfa vitale al circuito, divulgando a gran voce come Pokémon non sia un gioco (solo) per bambini, ma possegga un’anima sportiva, competitiva, in cui l’Italia è davvero forte.

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