Dopo la pubblicazione di Blue Giant, la casa editrice J-Pop ha pubblicato in Italia anche il seguito dell’opera di Shinichi Ishizuka, ovvero Blue Giant Supreme. L’edizione è ancora una volta una kanzeban, che raccoglie gli undici volumi che compongono la serie originale in cinque volumi dal grande formato – l’ultimo raccoglie gli originali 9, 10 ed 11, con un sovrapprezzo rispetto agli altri – ed è sovrapponibile all’edizione precedente di Blue Giant. Anche questa volta all’interno dei volumi troveremo, nel retro di copertina, una illustrazione a colori su di una cartolina ripiegata, così come molto spesso le prime pagine di alcuni capitoli non saranno in bianco e nero ma a colori e le bonus track saranno presenti alla conclusione del volume stesso.

la cover del primo volume di Blue Giant Supreme, insieme agli atri volumi del manga di Shinichi Ishizukia, edito in Italia da J-POP manga. Foto di Francesco Ariani
la cover del primo volume di Blue Giant Supreme, insieme agli atri volumi del manga di Shinichi Ishizukia, edito in Italia da J-POP Manga. Foto di Francesco Ariani

Più di un anno fa su questi lidi cercammo di comunicare tutto il nostro entusiasmo nei confronti di Blue Giant, del modo in cui Shinichi Ishizuka portò avanti la storia del protagonista Dai Miyamoto fino all’incredibile conclusione di quella storia. Forse proprio a causa dell’entusiasmo, l’approccio a Blue Giant Supreme è stato più cauto, con il timore che non ci fosse altro da raccontare o che la magia di quei cinque volumi non si sarebbe ripetuta: il timore più grande, per me che scrivo l’articolo, era quello di fruire di una sorta di minestra riscaldata e, quindi, di non avere quella incredibile spinta emotiva che mi aspettavo.

Fortunatamente qualsiasi dubbio avessi è stato dissipato nell’arco dei soli primi capitoli del sequel. Shinichi Ishizuka si dimostra un autore consapevole del suo lavoro e di quello che può offrire, così Blue Giant Supreme riesce a prendere il meglio dall’opera precedente, rielaborarlo e sfruttarlo per creare una storia che sia sì familiare, ma capace ancora di stupire e intrattenere, mantenendo gli stilemi tipici degli spokon. Dal punto di vista meramente visivo, il segno di Shinichi Ishizuka resta perfettamente riconoscibile e fin dai primi capitoli l’autore sfrutta le sue capacità per delineare il nuovo ambiente in cui vive Dai – la Germania – i suoi abitanti, la sua cultura e le persone che abitano la città.

Il suo uso delle linee cinetiche e di un fine tratteggio per rappresentare la musica, così come della grandezza e del numero delle vignette, della loro forma e dello spazio fra di loro, resta simile a quello visto in Blue Giant, e forse si potrebbe perfino dire migliorato. In numerose occasioni si possono trovare soluzioni semplici ma interessanti per garantire un buon senso della lettura e del ritmo, in pagine che dovrebbero fare della loro chiarezza e velocità di lettura un vero e proprio mantra, cercando di far sentire l’energia della musica in un medium che è privo del sonoro, coadiuvate tra l’altro da un eccellente uso delle onomatopee. Le architetture europee delineate dall’autore appaiono autentiche, dando bene l’idea di trovarsi in questo lato del mondo, così come le anatomie dei suoi personaggi, i loro volti, il taglio dei capelli, gli occhi, tutto suggerisce una multiculturalità spiccata che l’autore ha saputo ben rappresentare.

Lo stesso Dai, per quanto non sia passato molto tempo dal finale del manga precedente, appare fin dalle prime pagine più adulto, così come il cambiamento del suo fisico e del suo volto sono ben intuibili con il passaggio del tempo durante la narrazione. Anche in questo sequel non c’è paura nello sfruttare i silenzi, con diversi capitoli muti e numerose scene in cui sono solo gli sguardi dei personaggi a far intendere ciò che sta avvenendo su pagina. In una storia basata sulla musica, quindi sul suono e sulla costante necessità di sentire qualcosa, è intrigante il pensiero che un autore si conceda questi numerosi momenti in cui solo con una giusta regia e sequenzialità di sguardi ben delineati riesce a rappresentare dei pensieri, intere conversazioni mute o addirittura giornate vissute.

Quanto detto dovrebbe sottolineare la costanza di Shinichi Ishizuka da Blue Giant a Blue Giant Supreme, dimostrando che le qualità grafiche dell’autore sono solo migliorate, restando saldamente ancorate ad uno stile riconoscibile. Ciò che Blue Giant Supreme racconta riesce ad essere tanto emozionante quanto lo furono i cinque volumi di precedenti: anche in questo caso l’autore parte da tematiche già trattate in passato per poi rielaborarle o costruirci sopra qualcosa di nuovo. Trattandosi di un sequel diretto di Blue Giant, Shinichi Ishizuka anche ripercorrendo la strada per la quale Dai deve migliorare, non ripropone tutti quelli elementi di studio e scoperta del jazz da parte del giovane. Fin dall’inizio di Blue Giant Supreme, Dai è già un bravo jazzista, con ampi margini di crescita certamente, ma che non necessita di fare lo stesso cammino che ha fatto in passato: partendo da queste solide basi, Shinichi Ishizuka amplia e ribalta un concetto cardine del suo racconto.

In Blue Giant, una delle sfide affrontate da Dai Miyamoto fu quella di far comprendere ai suoi coetanei la bellezza del jazz, perché lui lo amasse, perché si impegnasse tanto e perché, infine, abbandonerà tutto per seguire il suo sogno. Arrivato in Germania, Dai avrà a che fare principalmente con jazzisti e persone già all’interno del settore, non sarà quindi quella barriera comunicativa a dover essere superata, ma quella relativa all’amalgamarsi di diverse culture. Fin dalle prime pagine, come ci si potrebbe aspettare, si può vedere un Dai spaesato e incapace di comunicare con la gente del luogo, essendo lui pratico solo della sua lingua e di un inglese alquanto stentato. Che la musica possa essere un veicolo per le emozioni e quindi fare da ponte fra le persone non è un concetto inusuale, tant’è che lo stesso Shinichi Ishizuka lo usò in Blue Giant: questo resta vero in Blue Giant Supreme, ma l’autore riesce a inserire una ostacolo in più da superare per Dai, allo scopo di raggiungere i cuori di musicisti di nazionalità diverse.

Come detto, Dai avrà difficoltà a farsi comprendere senza parlare il tedesco e, sebbene con la musica riuscirà a raggiungere i cuori di altri jazzisti, questo è soltanto un primo livello di comprensione. Durante tutta la serializzazione, Shinichi Ishizuka ribadirà più volte come la musica si sviluppi in modo diverso in base al Paese in cui nasce e in cui viene praticata, portando quindi le persone di ogni popolo a vivere la musica sia come spettatori che come musicisti in modo differente. Per alcune persone, come Dai e i coprotagonisti del racconto, si tratterà di un modo per scoprire culture diverse, migliorare sé stessi e ampliare i propri gusti musicali, ma per tanti altri personaggi si tratterà di un modo per fare discriminazioni razziali e sessuali. Questo concetto verrà anche approfondito su un piano di confronto generazionale e di differenti generi musicali, nello specifico nelle figure del rock e della musica classica, messe a confronto con i vari stili di jazz.

Blue Giant Supreme è un sequel naturale tutt’altro che forzato di Blue Giant, una estensione di una storia che poteva effettivamente chiudersi con un finale aperto, ma che man mano che viene portata avanti da Shinichi Ishizuka sembra capace di potenzialità sempre nuove. Così come in passato, anche in questi volumi si potrebbe usare il giusto tempo per analizzare ogni pagina nella sua struttura, si potrebbe apprezzare la bontà genuina di quanto raccontato, le gag pulite e divertenti, i personaggi sfaccettati e apprezzabili, in un contesto in cui l’autore cerca di mostrare il lato migliore di ogni persona. Blue Giant Supreme mi ha lasciato ancora una volta con il fiato sospeso fino alla sua conclusione e, una volta concluso, sono rimasto fermo a chiedermi solo una cosa: come verrò stupito ancora una volta da Shinichi Ishizuka e dal suo Dai Miyamoto nel seguito, Blue Giant Explorer?!

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la cover del primo volume di Blue Giant Supreme, manga di Shinichi Ishizukia, edito in Italia da J-POP manga
la cover del primo volume di Blue Giant Supreme, manga di Shinichi Ishizukia, edito in Italia da J-POP Manga

Scheda tecnica

Autore: Shinichi Ishizuka
Data di uscita: 01 Dic 2023
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 15 euro
Rilegatura: Brossurato + Sovracc.
Formato: 15×21
Interni: B&N & Colori
Pagine: 420

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