Hangover, album di esordio dei Bloom
Leggi qui la recensione a cura di Giuseppe Fraccalvieri (30 giugno 2024)
Leggi qui le informazioni ufficiali sull’album
Negli ultimi anni, con un panorama musicale italiano sempre più affollato e competitivo, sta capitando non di rado di vedere alcuni grandi nomi della musica italiana mettere insieme le forze. Si pensi, solo negli ultimi mesi, a RengaNek oppure a De Gregori con Zalone. Non abbiamo visto solo operazioni nostalgia, ma mescolando le combinazioni, si è spesso portata una ventata di creatività a quei progetti musicali, anche con modalità inaspettate.
Non è però frequente vedere progetti del genere spingersi al punto da scavalcare i generi musicali dei partecipanti: è quello che invece è successo con i Bloom, la super band composta da Giusy Ferreri, Max Zanotti, Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli. Andiamo quindi a scoprire questo loro album di debutto, Hangover.
Veniamo accolti dall’introduzione fingerpicking di Mai più, quasi un’alba che viene presto superata da un blues elettrico, i cui suoni che vanno pian piano saturandosi, a partire dalla chitarra e della voce.
Il brano è seguito da È la verità, che comincia invece con un’introduzione che mi sarei potuto aspettare in un disco dei Periphery (per gli amici metallari: non sto bestemmiando): è il primo singolo estratto dal disco. Non a caso, rappresentando abbastanza bene lo spirito del lavoro: un hard rock dai suoni moderni ma non annacquato, che affonda le radici nella tradizione del genere da noi, e dal quale emerge – in questo contesto diverso da quello ai quali eravamo abituati sentirla – la voce potente e versatile di Giusy Ferreri.
La stessa voce di Giusy Ferreri sembra quasi adattata come un camaleonte a questo diverso contesto rock: provate a far ascoltare questi brani a qualcuno che non conosca la band e vedete se indovina chi è la cantante.
Non che canzoni con uno spirito più rock manchino nella storia della duttile cantante siciliana (ne troviamo anche nel suo ultimo album solista in studio, Cortometraggi, del 2022), ma quello che vediamo in questo lavoro è sicuramente qualcosa di molto diverso, sia perché Hangover è un intero album, sia perché cambia tutto come feel e a livello di equilibrio di suoni.
La traccia che segue, Rose in velluto dark, è il secondo singolo dell’album e a parere di chi scrive potrebbe essere uno dei brani a dare più soddisfazioni alla band.
Da qui e proseguendo nell’ascolto, questo esordio ricorderà a più riprese alcuni giganti del rock della scena italiana: i Litfiba, Diaframma, Gianna Nannini. Gli echi che è possibile percepire in diversi punti del lavoro sono però molteplici e inaspettati: Mina, Vibrazioni, Rose Villain e molti altri. Testimoniano, a parere di chi scrive, la grande cultura musicale dei componenti della band e la loro capacità di mescolarli in un amalgama dal sapore spesso sorprendente.
Come in ogni album rock che si rispetti, non mancano neppure le ballad, come Ridarei vita, dove possiamo anche ascoltare la voce di Max Zanotti. Le ultime tre tracce, Crisi di astinenza, L’inganno e Il mio stile noir concludono degnamente il disco, con le sfumature precedentemente raccontate.
I testi come i suoni sono sicuramente all’altezza di un piano così ambizioso come quello dietro questo disco. Quello che avrebbe potuto rendere ancor più interessante l’album è una maggiore varietà di temi: su dieci canzoni, almeno sette parlano sostanzialmente d’amore. Ci sono anche momenti che convincono meno di questo lavoro, ma nell’economia dello stesso sembrano pesare poco.
Terminato l’ascolto, si può pensare che Hangover sia un disco coraggioso perché, Måneskin a parte, di spazio per il rock nella musica italiana non è che ce ne sia poi rimasto moltissimo, nelle nuove proposte. E poi per un banale motivo: gli ascoltatori di Giusy Ferreri non è affatto detto che siano interessati a generi musicali così differenti da quelli ai quali erano abituati.
In conclusione, siamo di fronte a un ottimo esordio, dal quale non è detto che esca una traccia così forte da fare breccia presso il grande pubblico, ma che sicuramente, a disco terminato, ti lascia la sensazione di aver ascoltato un disco di buon rock.
Non ci si può che augurare che questo progetto non termini qui e che trovi inaspettatamente spazio tra gli appassionati che sapranno coglierlo.
In ogni caso, Hangover dei Bloom è l’album che non ti aspetti di ascoltare, almeno per ora, in questo 2024.
I brani da ascoltare: Mai più, È la verità, Rose in velluto dark, Crisi di astinenza, L’inganno.
VENERDÌ 28 GIUGNO 2024 ESCE IN DIGITALE HANGOVER, IL PRIMO ALBUM DELLA SUPER BAND ALTERNATIVE ROCK BLOOM, FORMATA DA GIUSY FERRERI, MAX ZANOTTI, ROBERTA RASCHELLÀ e ALESSANDRO DUCOLI
Da oggi attivo il pre-save dell’album: http://ada.lnk.to/_hangover
DA OGGI IN RADIO IL NUOVO SINGOLO ROSE IN VELLUTO DARK
ONLINE IL VIDEOCLIP DEL BRANO: www.youtube.com/watch?v=UxaqZPcR4ro
Anticipato da “È la verità”, venerdì 28 giugno esce in digitale “HANGOVER”, il primo album di inediti di BLOOM, la super band alternative rock formata da GIUSY FERRERI, MAX ZANOTTI, ROBERTA RASCHELLÀ e ALESSANDRO DUCOLI. L’album è disponibile anche in Dolby Atmos (http://ada.lnk.to/_hangover).
Da oggi, lunedì 24 giugno, l’album è disponibile in pre-save al seguente link: http://ada.lnk.to/_hangover.
Da oggi è in radio “ROSE IN VELLUTO DARK”, il nuovo singolo della super band nata da un’idea di Giusy Ferreri e Max Zanotti, il quale ha poi coinvolto Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli, musicisti di grande esperienza e personalità, che contribuiscono a dare vita al suono unico e coinvolgente della band.
Da oggi online il video del brano per la regia di VONJAKO: www.youtube.com/watch?v=UxaqZPcR4ro.
BLOOM è il progetto che Giusy Ferreri ha voluto regalarsi al di là della sua carriera da solista (che prosegue parallelamente) per esprimere in maniera più pura e completa la sua anima rock che fin dai suoi esordi è presente, come lato B-Side, in tutti i suoi album.
L’idea che unisce i componenti della band è quella di immergersi in una fase creativa dove sperimentare attraverso il suono un nuovo linguaggio musicale e dove Giusy fa emergere il suo lato più introspettivo. Da qui il nome BLOOM, che significa fioritura, e che quindi incarna l’essenza di una nuova vita.
Prodotto da GGF Music e distribuito da ADA Music, “HANGOVER” è stato registrato da Steve Lyon presso Panic Button Studios a Hampton (Londra), mixato e masterizzato anche in Dolby Atmos da Marco Borsatti presso Marco Borsatti Studio a Bologna con assistente Andrea Martino, sotto la direzione artistica di Steve Lyon e BLOOM con la speciale supervisione di Max Zanotti.
Giusy Ferreri, oltre a essere leader della band, è anche produttrice esecutiva, autrice di tutti i testi e di 7 melodie dei 10 brani che saranno contenuti in “HANGOVER”.
Questa la tracklist di “HANGOVER”: “Mai più”, “È la verità (nuovo mix)”, “Rose in velluto dark”, “La vita danza”, “Ridarei vita”, “Non te l’ho detto mai”, “Lasciarsi in una notte di mezza estate”, “Crisi di astinenza”, “L’inganno” e “Il mio stile noir”.
L’album è stato suonato da Max Zanotti (Programmazioni elettroniche, chitarre acustiche, chitarre elettriche, basso, pianoforte, basso, voce in “Ridarei vita” e cori in “Mai più”, “È la verità”, “La vita danza”, “Ridarei vita” e “Crisi di astinenza”), Roberta Raschellà (chitarre elettriche, chitarre acustiche e basso) e Alessandro Ducoli (batteria e percussioni), a cui si sono aggiunti Mattia Boschi (violoncello in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”), Simone D’Eusanio (viola e violino in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”) e Floriano Bocchino (arrangiamenti archi in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”, pianoforte in “Ridarei la vita”, Moog in “L’inganno” e “Il mio stile noir” e Rhodes in “Mai più”, “Lasciarsi in una notte di mezza estate” e “Il mio stile noir”).
I BLOOM si sono presentati al pubblico aprendo il Concerto del Primo Maggio di Roma dove hanno suonato per la prima volta dal vivo “È la verità”, brano disponibile in digitale. Un inno all’energia del rock, caratterizzato da una melodia travolgente, viscerale e ipnotica e che sarà contenuta nell’album in una nuova versione.
Milano, 24 giugno 2024
A novembre BLOOM, la super band alternative rock formata da GIUSY FERRERI, MAX ZANOTTI, ROBERTA RASCHELLÀ e ALESSANDRO DUCOLI, presenterà dal vivo i brani contenuti nel primo album di inediti “HANGOVER” con HANGOVER LIVE, due speciali appuntamenti prodotti e organizzati da Friends&Partners: il 25 novembre ai Magazzini Generali di MILANO e il 27 novembre al Largo Venue di ROMA.
I biglietti saranno in prevendita dalle ore 18.00 di oggi, venerdì 6 settembre, su Ticketone.it e nelle prevendite abituali.
Per info: www.friendsandpartners.it.
Inoltre, il 4 ottobre i BLOOM saranno in Piazza del Popolo a FAENZA (Ravenna) per un’anticipazione live di “Hangover” sul Palco Centrale del MEI 2024 – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente ed emergente italiana, ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi.
CREDITI
Prodotto da GGF Music
Produzione esecutiva: Giusy Ferreri
Testi: Giusy Ferreri
Musiche: BLOOM
Registrato da Steve Lyon presso Panic Button Studios a Hampton (Londra)
Mixato e masterizzato anche in Dolby Atmos da Marco Borsatti presso Marco Borsatti Studio a Bologna. Assistente Andrea Martino.
Direzione artistica: Steve Lyon e Bloom con la speciale supervisione di Max Zanotti
Giusy Ferreri: voce e cori
Max Zanotti: Programmazioni elettroniche, chitarre acustiche, chitarre elettriche, basso, pianoforte, basso, voce (in “Ridarei vita”) e cori (in “Mai più”, “È la verità”, “La vita danza”, “Ridarei vita” e “Crisi di astinenza”)
Roberta Raschellà: chitarre elettriche, chitarre acustiche e basso
Alessandro Ducoli: batteria e percussioni
Hanno suonato anche:
Mattia Boschi: violoncello (in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”)
Simone D’Eusanio: viola e violino (in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”)
Floriano Bocchino: arrangiamenti archi (in “Mai più”, “È la verità”, “Rose in velluto dark”, “Ridarei la vita” e “Lasciarsi in una notte di mezza estate”), pianoforte (in “Ridarei la vita”), Moog (in “L’inganno” e “Il mio stile noir”) e Rhodes (in “Mai più”, “Lasciarsi in una notte di mezza estate” e “Il mio stile noir”).
Distribuzione: ADA Music Italy
Testi e immagini dall’Ufficio stampa Parole & Dintorni. Aggiornato il 28 giugno e il 6 settembre 2024.