Marauders volumi 1 e 2 – Gerry Duggan solca i mari di Krakoa
Se sei un mutante che non può arrivare a Krakoa allora i Marauders ti porteranno a casa
Siamo nel 2019, Jonathan Hickman ha sconvolto il mondo mutante con il rilancio di House of X/Powers of X e, dopo quei dodici intensi capitoli, le testate mutanti si sono suddivise prendendo diverse strade, tutte curate da team ben assortiti che interagivano fra di loro per portare avanti un’unica, grande narrazione dell’era Krakoa. In questo contesto si colloca Marauders di Gerry Duggan, una storia di mutanti in un’epoca di politica e nazioni nascenti, che hanno però bisogno del loro mercato nero e dei propri pirati.
La run di Marauders scritta da Gerry Duggan – da non confondersi con l’omonima run di Steve Orlando – è composta da un totale di 27 capitoli, di cui i numeri che vanno dal #13 al #15 sono appartenenti all’evento X of Swords, mentre il #21 è uno dei capitoli appartenenti al Gala Infernale. In Italia la run è disponibile in spillato e in versione cartonata, in due volumi che raccolgono l’interezza dei capitoli tranne i sopracitati capitoli che vanno dal #13 al #15, con l’aggiunta però di un capitolo speciale fra il #17 e #18, appartenente all’evento King in black, in corso durante quell’anno.
Dopo i numerosi articoli scritti sui mutanti e sulla fase Krakoa, mi sembra superfluo sottolineare ancora una volta quanto forte sia stata l’impronta di Jonathan Hickman non solo sulle testate da lui scritte direttamente, ma in tutte quelle ad esse collegate. Quella di Krakoa è una fase profondamente politica, ricca di tematiche sociali, di legami internazionali di ogni tipo, soprattutto economici, per dare finalmente uno spazio vitale ai mutanti ed un ruolo di spicco nella panoramica mondiale. In questo contesto, fin dalla fine di HoX/PoX, fu chiaro come molte nazioni non avessero accettato l’amicizia con Krakoa, sancita tramite gli scambi commerciali basati sui nuovi farmaci offerti dai mutanti. È in questo contesto che il lavoro di Gerry Duggan si inserisce, andando a colmare quelle crepe di illegalità su cui qualcuno, volente o nolente, doveva lavorare.
Marauders è una serie corale, su cui Duggan ha riversato molto del suo umorismo, delle sue idee un po’ brillanti ma anche un po’ trash che lo resero uno scrittore incredibilmente divertente per Deadpool. Allo stesso modo lo scrittore newyorkese ha fatto suoi diversi personaggi di spicco fra i mutanti, tanto per una passione personale nei loro confronti – vedasi Tempesta – sia per ridare lustro a personaggio bistrattati negli ultimi anni, esattamente come ha fatto in diversi altri lavori per la Marvel. Kitty Pryde, o per meglio dire Kate Pryde come il personaggio preferisce farsi chiamare, è senza dubbio la protagonista della run, ma viene dato ampio spazio a tutta una serie di personaggi collegati fra di loro, fra cui spiccano i nomi di Emma Frost, Sebastian Shaw, Iceman, Pyro, Alfiere e Callisto.
La citazione con cui si apre questo articolo, una frase pronunciata con un’iconica posa da parte di Kate Pryde nel primo capitolo, riesce solo in parte a riassumere i compiti che la testata si è assunta, per quanto si tratti forse di quello più umano ed apprezzabile. La run si apre proprio con Kate Pryde che, sfortunatamente, si rende conto di non poter attraversare i portali verso Krakoa, divenendo l’unica eccezione nell’intera razza mutante. Questo evento non è tanto piccolo quanto può sembrare: mette infatti in dubbio l’autenticità in quanto mutante di Kate, che potrebbe quindi sfuggire anche ai protocolli di resurrezione, ma contestualmente la rende il personaggio perfetto per legarsi ai piani di Emma Frost e alla sua Corporazione Infernale, il nuovo volto dello storico Club Infernale, sicuramente noto alla maggior parte dei lettori dei mutanti.
Costretta a viaggiare per mare, a Kate verrà offerta la possibilità di prendere il posto di Regina Rossa nella Corporazione Infernale, al fianco di Emma Frost e Sebastian Shaw, così come un posto nel Consiglio Silente che governa la nazione: questo ruolo, sicuramente un onore, pone l’onere di guidare una nave in giro per il mondo, così da aiutare tutti i mutanti a cui viene impedito di attraversare i giunti per Krakoa, ma anche il compito di gestire il mercato nero dei farmaci verso le nazioni che, ufficialmente, non vogliono rapporti con i mutanti. Colta la palla al balzo, Kate sceglierà per la sua ciurma e la nave il nome di Marauders, che ricordo non essere un semplice termine per indicare dei “predoni” in questo ambito, ma una diretta citazione ad una nefanda organizzazione che uccise i Morlock e per poco non strappò la vita proprio a Kate.
Bene o male, l’intero set-up della serie prende piede all’interno dei due primi capitoli, in cui vengono impostati la maggior parte degli obiettivi principali, quelli più espliciti e quelli più impliciti. Il gruppo guidato da Kate Pryde deve quindi salvare mutanti e gestire il mercato nero, affrontando quindi tutte quelle minacce che non sono abbastanza pericolose da ricadere nella giurisdizione della X-Force. Allo stesso tempo, la run porterà avanti l’agenda personale di ognuno dei personaggi facenti parte o dei Marauders o della Corporazione Infernale, dando quindi prova di un certo personalismo che Gerry Duggan ha voluto conferire alla testata, preoccupandosi maggiormente delle storie dei personaggi in sé, senza però scordare di legarli a tematiche più omnicomprensive.
Marauders ha davvero molto da spiegare e i primi capitoli possono non avere un fortissimo impatto iniziale, ma una volta compreso lo scopo di Gerry Duggan la serie diventerà man mano sempre più divertente e coinvolgente. Ogni personaggio presente avrà la sua agenda personale che porterà avanti insieme a quella del gruppo, poco alla volta persino personaggi controversi come Pyro e Sebastian Shaw diventeranno una gioia da leggere, seppur per motivi diversi. Pyro, ad esempio, rappresenta in piccolo un tema ricorrente di Krakoa, ovvero le seconde pessobilità, il reinventarsi: Pyro, alias di John Allerdyce, è stato un assassino e membro di organizzazioni mutanti tutt’altro che positive, eppure la sua rinascita a Krakoa gli darà modo di comportarsi in modo diverso, di creare legami saldi e sani e soprattutto, di non uccidere più persone innocenti. Contestualmente un personaggio grigio e machiavellico come Sebastian Shaw reitererà la sua natura, seppur in modo diverso, diventando decisamente affascinante per via delle sue macchinazioni e, paradossalmente, anche per qualche raro momento di genuina bontà.
Emblematici per la testata sono i percorsi fatti da Tempesta ed Iceman, entrambi personaggi che durante la run si troveranno ad interrogarsi su sé stessi, sul loro ruolo e sulle loro capacità, arrivando infine ad abbandonare la ciurma. Tempesta appena prima del Gala Infernale, così da divenire reggente di Arakko e rappresentante dei mutanti nello spazio, Iceman alla fine della run di Duggan, deciso a prendersi del tempo per sé dopo aver compreso quanto i suoi poteri siano incredibili, a seguito della terraformazione di Marte durante il Gala Infernale. Seppur il percorso di tutti i personaggi sopracitati sia funzionale alla storia e al macrocosmo mutante, così come interessante ed appagante da vivere, va ribadito che la star della serie è Kate Pryde, affiancata da Emma Frost. Le due donne, insieme a Sebastian Shaw, furono introdotte per la prima volta nel #129 di Uncanny X-Men ed è una cosa che Gerry Duggan ha ribadito in più interviste: questo legame storico è stato parte del motivo che ha spinto l’autore a incentrare la testata su di loro e sulle organizzazioni a loro legate, in un moto di amore nei confronti di personaggi del suo passato di lettore e in un tentativo di rivalutazione.
Emma Frost è un personaggio affascinante e sfaccettato, ben radicato in tutta la storia mutante, così come Kate Pryde. Emma fu la prima mutante a mostrare una mutazione secondaria in una run di Claremont, fu una insegnante per i mutanti più giovani così come Kate lo è stata alla scuola di Xavier, ed entrambe hanno sofferto ingiustizie di ogni tipo per la loro razza, per il sesso e la religione. Entrambe le donne cercano rivalsa: Emma Frost desidera ardentemente scacciare qualsiasi pericolo per la razza mutante e, in particolare, schiacciare qualsiasi uomo si frapponga davanti ai suoi obiettivi, umano o mutante che sia. Kate Pryde, anche a causa dell’incidente con i giunti krakoani, desidera trovare sé stessa, cambiare la percezione che gli altri hanno di lei e che lei stessa ha di sé: da qui infatti il desiderio di non essere più chiamata con il vezzeggiativo di Kitty e l’appropriarsi del nome Marauders per un gruppo da lei guidato.
Tutti questi obiettivi verranno portati avanti in una run sicuramente lunga, ma non troppo, considerando altre testate del mondo mutante che sono arrivate ben oltre i quaranta numeri consecutivi con lo stesso sceneggiatore. Gerry Duggan, coadiuvato da una pletora di disegnatori e disegnatrici, riesce a dare valore ai percorsi di ogni personaggio e a rendere in generale i capitoli di Marauders scanzonati e divertenti anche nei momenti più concitati e seri, senza però rinunciare a prendersi sul serio quando si toccano temi scottanti. Alcuni capitoli però risultano un po’ diluiti e avrebbero giovato, probabilmente, di una messa in scena più serrata o più seria, rinunciando magari a qualche trovata ironica o alcune scelte decisamente trash, come il primo tatuaggio di Kate sulle nocche, che appare più come il frutto di una crisi adolescenziale che alla presa di coscienza di un’adulta.
Allo stesso modo un elemento di cui si sente profondamente la mancanza per tutta la run è di un nemico abbastanza importante da essere definito tale. Risulta davvero difficile prendere sul serio gli Homines Verendi come nemici dei Marauders, persino quando le loro macchinazioni si mischiano con quelle di Sebastian Shaw. Certamente il mutante e Re Nero della Corporazione Infernale sarà un avversario ideologico degno e non solo di Kate ed Emma, la cui “sconfitta” sarà frutto di diversi capitoli davvero soddisfacenti e ben realizzati, ma gli Homines Verendi appariranno come nulla di più che un tentativo un po’ maldestro di creare un nemico per i mutanti che sia sì razzista, ma non troppo, sì capace di avere il proprio esercito di post-umani, ma di scarsa qualità, sì ricchi, ma pur sempre bambini che giocano contro pesi massimi come Emma Frost. Dal punto di vista visivo la run giova sicuramente di un’ottima continuità, nonostante il gran numero di disegnatori e disegnatrici che si sono alternati nel corso dei 27 capitoli. Per quanto quindi Marauders risulti anche una lettura piacevole visivamente parlando, è anche vero che in pochi capitoli si possono notare dei veri e propri guizzi, come se nessuno degli addetti ai lavori abbia avuto il piglio o la necessità di osare e fare più del necessario, per rendere godibile questa run.
Marauders, come tante delle serie che hanno gravitato nell’epoca mutante creata da Jonathan Hickman, è tanto necessaria quanto no per la comprensione delle altre testate. Leggerla non è un obbligo per comprendere cosa accade in altre run, ma è sicuramente d’aiuto e soprattutto, intrattiene ed è divertente. Ciò che viene mostrato in Marauders non viene mostrato altrove e la rende sicuramente una run unica nel panorama mutante di questi anni, con una sua chiara e precisa identità che, già all’epoca, mise in mostra parte delle crepe che avrebbero portato ad anni di distanza, alla fine del sogno chiamato Krakoa
Scheda tecnica
Autore: Gerry Duggan, Matteo Lolli, Stefano Caselli, Michele Bandini, Lucas Wernceck, Mario Del Pennino, Luke Ross, Phil Noto, Ivan Fiorelli, Klaus Janson
Data di uscita: 13 Gen 2022 Vol.1 / 15 Giu 2023 Vol.2
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 32 & 36 euro
Rilegatura: Cartonato
Formato: 18,3 x 27,7
Interni: Col.
Pagine: 304 & 336