Vulío, di Joe Barbieri 

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Leggi qui l’intervista a Joe Barbieri, a cura di Giuseppe Fraccalvieri (8 aprile 2024)
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la cover dell'album Vulío, di Joe Barbieri 
la cover dell’album Vulío, di Joe Barbieri

Quante volte di fronte alla persona che ci piaceva tanto siamo risultati goffi, magari eccedendo nel senso dello strafare o al contrario della timidezza, risultando paralizzati? Esperienze che possono essere capitate a tantissimi di noi, e che possono benissimo succedere anche in altri ambiti, come lo sport o l’arte, la musica.

Un rischio del genere avrebbe potuto esserci anche per Joe Barbieri, che – certo non nuovo a questi lidi – nel suo nuovo disco Vulío si cimenta con la canzone classica napoletana, scegliendo un repertorio ampio, sfaccettato e variegato.
Come spiega lui stesso:

“Chi mi conosce sa quanto rispettoso pudore nutra nei confronti della Canzone Classica Napoletana – racconta Barbieri – un pudore che negli anni mi ha portato spesso a desistere dal toccare questo scrigno. Tuttavia, dentro di me ha sempre bruciato il vulío (una parola della mia lingua madre che io trovo bellissima, che significa ‘desiderio’ e che ha a che fare anche con le ali del sogno) di ossequiare queste opere d’arte che da sempre hanno illuminato i miei passi di artista. Oggi che ben comprendo quanto nella vita sia importante lasciarsi andare ai gesti d’amore per non accumulare inutili e tardivi rimpianti, sento sia arrivato il momento di rendere un dovuto e libero omaggio alla Napoli mia adorata.”

Il risultato, chiariamolo subito, è un disco che riesce nel suo scopo, entrando ancora una volta nelle nostre vite in punta di piedi, con brani che si assaporano bene lentamente, ma non senza quelle scintille che ti fanno scuotere. Un risultato che tradisce appunto la lunga frequentazione della canzone napoletana da parte di Joe Barbieri: ce lo racconterà lui stesso nell’intervista a seguire.

Il “trucco” per riuscire sembra essere qui quello dell’essenzialità, secondo la lezione di Roberto Murolo, con quel pizzico di poesia che sa rendere magica la musica. Alcune di queste cover sono delle vere e proprie gemme, che ripropongono i classici in una veste nuova e trascinante. Protagoniste sono – oltre alla voce di Joe Barbieri – le chitarre, mai banali, a intrecciare gli spazi sonori attorno alla voce.
A proposito, piccolo consiglio per l’ascolto: per poter fruire pienamente del disco consiglierei di tenerlo a un volume non troppo basso, proprio per godere appieno di questi delicati intarsi.

Tornando ai brani, personalmente ho particolarmente apprezzato tracce come Don Salvato’, Passione, Lazzarella, ma ovviamente, le sensibilità di ognuno sono diverse e altre canzoni potranno colpire diversamente l’ascoltatore.
Due parole per il brano originale di questo disco, Vulesse ‘O Cielo, che si presenta come una “canzuncella” e ci parla di lontananza e primavera.

Vulío sembra porgerci un approccio “lento” alla musica, che ritroviamo anche nella formula utilizzata per distribuire il disco, anticipato da un singolo e quindi da 3 EP, ciascuno composto da quattro brani, usciti a intervalli di un mese a partire da dicembre scorso. Questi appuntamenti mensili – insieme alle canzoni svelate sui social media da Joe Barbieri – hanno permesso di gustare il disco un sorso alla volta.

In un mondo dove siamo spesso circondati da urla, quindi, come si fa a non dare una chance a un progetto musicale così?

Joe Barbieri. Foto di Angelo Orefice
Joe Barbieri. Foto di Angelo Orefice

Ringraziamo Joe Barbieri per aver risposto alle domande di XtraCult. 

Come si è approcciato a questi classici della canzone napoletana? 

Nel bene o nel male io seguo sempre un approccio totalmente istintivo: quando mi trovo dinanzi ad un brano che vorrei provare a “far mio” lo suono, cercando senza esser troppo celebrale di cogliere l’essenza della canzone, il suo spirito più profondo. È accaduto in passato per le monografie che ho dedicato a Chet Baker e a Billie Holiday, è successo anche stavolta: gli arrangiamenti sono arrivati rapidamente, l’esperienza del jazz, dell’improvvisazione, in questo senso mi è stata molto utile. La presenza di due giganti della chitarra come Nico Di Battista e Oscar Montalbano, che hanno quel virtuosismo dirompente ma anche una sensibilità nei confronti della forma-canzone è stata determinante. L’incastro di tutto ciò ha dato vita a “Vulío”.

Come ha scelto e accostato i brani? 

La scelta dei brani è stata sorella dell’approccio che ho avuto nell’arrangiarli: cuore, istinto, pancia. Le canzoni scelte sono pressoché tutte canzoni che frequento anche nel mio privato, per elezione personale, per gusto soggettivo. Canzoni che mi fanno vibrare. Anche questo aspetto, questa preferenza, mi ha aiutato a dar loro un vestito che fosse coerente.
La scelta poi di come dividere i brani nei vari EP che hanno annunciato il disco è stata un po’ come voler creare dei mini-album a sé stanti: ciascuno volevo fosse un po’ autosufficiente, con un episodio di classicità, uno più recente, per quanto possibile volevo ci fossero dei “soli” dei musicisti il più distribuiti possibile, ed anche ho cercato di dare agli EP degli equilibri ritmici.

Al di là della musica, che rapporto ha Joe Barbieri con la sua città, Napoli?

Di grande amore, e (come accade all’interno delle grandi storie d’amore) di confronto spesso aspro. Napoli, come e forse di più delle grandi capitali europee, è un mostro bi-fronte, capace di offrirti l’insperato e di sottrarti il necessario. È una battaglia perenne che ti lascia stremato ed anche stupito in positivo. È come il susseguirsi della luce e dell’ombra, anche per questa ragione ho desiderato dedicare – assieme a Nico e ad Oscar – questo album a Giovanbattista Cutolo, il giovane cornista tragicamente scomparso meno di un anno fa: per il sottoscritto lui è un esempio della luce abbagliante che la nostra città sa emanare. E vogliamo sostenere il suo esempio anche con queste piccole sottolineature d’amore.

I brani di questo disco rievocano epoche, circostanze, luoghi e persone importanti del passato di Napoli e del nostro Paese. Ci sono anche esperienze o ricordi particolari legati agli stessi?

Quando sei napoletano la storia di queste canzoni si lega invariabilmente con il tuo vissuto. Quando sei musicista ancor di più. Ma, ribadisco, basta essere nato e cresciuto a Napoli per aver sviluppato la percezione di un rapporto di quasi parentela con questa eredità. Durante le presentazioni di questo progetto ho spesso detto che crescere con questi brani è stato come crescere con in casa un nonno, con uno zio. Una persona cara che ha sempre frequentato le tue giornate. È per questa ragione che mi piace descrivere “Vulío” come una carezza (con tutta la sua imperfezione e parzialità) sul viso di questa persona cara, come un gesto d’amore.

Joe Barbieri. Foto di Angelo Orefice

JOE BARBIERI: DAL 19 APRILE 2024 IL NUOVO ALBUM VULÍO CHE OMAGGIA LA GRANDE CANZONE NAPOLETANA

DAL 7 APRILE 2024 IN TOUR

Dal 19 aprile 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in formato cd VULÍO”, il nuovo album di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana con la partecipazione di Nico Di Battista e Oscar Montalbano.

Dopo avere traguardato i trent’anni di carriera, Joe Barbieri si accinge ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo lungo percorso artistico, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album cameristico “per corde” (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porta per titolo “Vulío”.

Vulío” si dipana attraverso 16 brani, prendendo il largo da alcune intramontabili perle (“Accarezzame” o “Dicitencello Vuje”, tra le altre) sino a tratteggiare alcuni tra i futuri classici della Canzone Napoletana (“Don Salvato’” di Enzo Avitabile o “Nun Te Scurda’” degli Almamegretta, per citarne alcuni). Piccola ciliegina sulla già ricca torta è un inedito, a firma dello stesso Joe Barbieri, dal titolo “Vulesse ‘O Cielo”.

“Vorrei infine aggiungere che desidero dedicare questo album a Giovanbattista Cutolo, perché il suo talento e la sua umanità ci siano di ispirazione e di incoraggiamento”.

Joe Barbieri

TRACK-LIST:

  • Era De Maggio

  • Don Salvato’

  • Munasterio ‘E Santa Chiara

  • Quantu Tiempo Ce Vo’

  • Accarezzame

  • Nun Te Scurda’

  • Santa Lucia Luntana

  • Na Bruna

  • Reginella

  • Cu’ Mme

  • O Surdato ‘Nnammurato

  • Lazzarella

  • Cammina Cammina

  • Voglia ‘E Turna’

  • Passione

  • Dicitencello Vuje

  • Vulesse ‘O Cielo

Joe Barbieri: produzione artistica, orchestrazione

Antonio Meola: produzione esecutiva

hanno suonato:

Joe Barbieri: chitarra classica e voce
Nico Di Battista: DB Guitar
Oscar Montalbano: chitarra manouche
One Love Symphony: orchestra in Vulesse ‘O Cielo

registrato negli Splash Studio (Napoli) e missato da Andrea Cutillo

foto di Angelo Orefice, artwork di Microcosmo Media

Joe sostiene Genitin: www.genitin.it


Il tour di Vulío partirà il 7 aprile dal Teatro Van Westerhout di Mola di Bari (concerto già esaurito) per proseguire per tutta l’estate, transitando il 17 maggio da Napoli dove sul palco del Teatro Acacia lo raggiungeranno Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz in qualità di ospiti speciali per dar vita ad una serata davvero unica in onore della Canzone Napoletana. Questi tutti i concerti finora confermati:

7 aprile – Mola di Bari (Ba) – Teatro Van Westerhout (ospite: Mario Rosini)
13 aprile – Nocera Inferiore (Sa) – Teatro Comunale Diana
19 aprile – Fusignano (Ra) – Auditorium Corelli
8 maggio – Roma – Auditorium Parco della Musica
9 maggio – Asti – Diavolo Rosso
10 maggio – Camogli (Ge) – Teatro Sociale
17 maggio – Napoli – Teatro Acacia (ospiti: Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz)

I biglietti per tutti i concerti sono disponibili sul sito www.joebarbieri.com

Joe Barbieri
Joe Barbieri. Foto di Angelo Orefice

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Comunicazioni ufficiali e immagini dall’Ufficio Stampa Red & Blue.

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