Esistono molti anime capaci di rivelarsi non al primo impatto, ma solo più in là. Il monologo della speziale (The Apothecary Diaries) svela il suo vero potenziale a poco a poco, ma con un crescendo. Le premesse sono buone: la protagonista Mao Mao è una ragazzina atipica per la Cina imperiale. È intelligente e appassionata alle proprietà di piante ed elementi naturali vari, tanto nei loro usi medici quanto – e soprattutto – nelle loro proprietà venefiche. Il vivere da sola con suo padre e l’essere rapita e poi venduta per lavorare nella Corte Interna del palazzo imperiale sono solo i prodromi della reale storia.

Il monologo della speziale
© Hyuganatsu, Imagica Infos/”The Apothecary Diaries” Project

Il monologo della speziale (The Apothecary Diaries) – Opzioni per lo streaming

 

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Sulle prime battute, infatti, Il monologo della speziale presenta i suoi personaggi ed inizia ad approfondirli con una struttura episodica quasi senza trama orizzontale, in grado di mescolare sfiziosamente comicità, piccoli misteri da risolvere (che per struttura richiamano alle classiche storie con detective) e nozioni di erboristeria. Ognuno dei singoli elementi è curato e bilanciato da subito in maniera eccellente, per cui è molto semplice che almeno uno di loro possa far presa sul fruitore di turno.

Da qui in poi è una spirale ascendente, visto come il quadro si espande. A mano a mano che i personaggi acquisiscono fascino, background e spessore aumenta anche la portata dei misteri e il peso dei temi veicolati. Dalla solitudine al rimorso, dalla stagnazione sociale al peso degli errori del passato, dal potere delle bugie alla paura della verità, anche le tematiche spiraleggiano e si intrecciano, a volte tornando in declinazioni diverse, altre espandendosi, arricchendosi di sfaccettature e complessità.

È una crescita graduale ma palpabile, in grado di legare sempre più i destini dei personaggi fra loro e ad i misteri in cui vengono coinvolti. Come se volesse caricare al massimo una molla prima di rilasciarla, Il monologo della speziale cerca una semplicità di struttura in grado di enfatizzare i momenti di climax più carichi di emotività.

Dopo aver sperimentato per la prima volta quanta perizia si nasconda dietro la narrazione di questo anime è impossibile sfuggirvi. Oltre alle stilettate emotive, in grado anche di commuovere senza per questo inseguire la lacrima facile, coinvolgono moltissimo i personaggi. Mao Mao è una mente scientifica nata, estremamente acuta e totalmente devota alla sua passione, le cui gagfisiche” legate alla scoperta di un nuovo ingrediente (o la prospettiva di provare su sé stessa un nuovo veleno) sono confortanti nella loro ripetitività e messe in scena con i tempi giusti.

Ne esce emerge una protagonista efficace, simpatica eppur complessa, in grado di celare un mondo dietro un’apparente anaffettività e cinismo, in realtà caratteristiche perfette per il tipo di personaggio. Funziona nei suoi opposti, visto come il pragmatismo, la sagacia e le capacità deduttive siano bilanciate dallo spirito bambinesco di chi è genuinamente innamorato della propria passione. La protagonista de Il monologo della speziale è quindi un diamante grezzo, la cui perspicacia erode gradualmente l’iniziale ingenuità, lasciando il posto nel finale di stagione ad una spietata, quasi pericolosa, capacità di manipolazione e comprensione del mondo attorno a sé che persino molti personaggi adulti possono solo agognare.

Per quanto sia un esempio eccellente, Mao Mao è solo una dei personaggi principali ad avere tante sfaccettature e approfondimento. La sua figura è sicuramente affiancabile a quella di Reinshi, uno stupendo eunuco nebuloso, il cui fascino attecchisce su tutti, eccetto una persona. Chissà chi. Ancora una volta, è un altro esempio di come spinte contrapposte possano convivere nello stesso personaggio e caratterizzarne la complessità, in modo affine ma diverso rispetto alla protagonista. E questa chiave di lettura sarebbe applicabile a molti altri personaggi, divenendo di fatto il focus di uno straordinario penultimo episodio, tra i migliori se non il migliore dell’intera serie.

Se Il monologo della speziale funziona quindi in tutte le sue componenti va anche dato il merito ad un comparto tecnico curato. Cura che non si traduce e non si deve tradurre automaticamente in eccellenza tecnica fine a sé stessa. Dal character design ai disegni stessi, passando per l’utilizzo della colonna sonora e della regia, ogni aspetto è modulato sulla narrazione. C’è coerenza fra gli episodi, con qualche fisiologica oscillazione, una solida direzione artistica e quindi un’idea chiara e limpida di come gestire il flusso degli eventi e raccontarlo al meglio.

Con questo intreccio di mistero, comicità, personaggi stupendi ed un’ambientazione affascinante, Il monologo della speziale è un anime funzionante da ogni punto di vista, con picchi di eccellenza in grado di regalare forti emozioni ed esaltare la complessità degli opposti.

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