Moda. Una rivoluzione italiana, la docu-serie
Leggi qui la recensione di Alice Ferrari (5 marzo 2024)
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Una docu-serie in quattro episodi sulla moda italiana completa, chiara e in grado di intrattenere appassionati e non. Un viaggio di un secolo nella moda che analizza il rapporto tra il vestire ed i ruoli sociali e di genere; la moda è d’altronde un linguaggio non verbale che ha caratterizzato nel passato e caratterizza tutt’oggi la vita e l’identità delle persone.
Il minimo comune denominatore nella storia della moda è la libertà – ricorda più volte Nick Cerioni, creative director e stylist – e questa docu-serie la mette assolutamente in evidenza: partendo dalla moda d’inizio Novecento dove il corsetto è un vero e proprio simbolo di costrizione del femminile, passando per l’uso scandaloso dei pantaloni da parte delle donne negli anni ‘20 e la riappropriazione maschile degli orecchini e del colore negli abiti negli anni ’80, finendo con la moda contemporanea sempre più genderless. Sia ben chiaro, la moda ha cercato di scardinare le maggiori differenze di genere e di ruolo, non essendoci ancora riuscita del tutto – anche i pareri degli esperti che intervengono lo dimostrano, entrando in alcuni casi in contrasto.
Una scelta interessante e che funziona molto bene è quella di non utilizzare un’unica voce narrante fuori campo, ma un’insieme di voci che scaturiscono dai numerosi interventi di esperti e protagonisti della moda contemporanea: da Nick Cerioni a Benedetta Barzini, da Maria Luisa Frisa ad Angelo Flaccavento, da Valerie Steele a Patrizia Calefato, da Massimo Cantini Parrini a Roberto Capucci.
Una docu-serie ricca, non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche da quello audiovisivo, per la quantità e qualità di immagini d’epoca e infografiche animate, estremamente piacevoli all’occhio, che creano la perfetta commistione tra passato e presente, anche grazie ad una sapiente scelta nel comparto sonoro.
Il primo episodio segue l’evoluzione della moda femminile dagli inizi del Novecento fino agli anni della seconda guerra mondiale – con un breve accenno alla moda maschile nell’arte futurista – e narra la vera e propria nascita di una moda italiana, fino allora strettamente legata a quella francese.
Il secondo episodio riprende con la moda femminile nel secondo dopoguerra e analizza l’evoluzione dei canoni di bellezza del corpo femminile dagli anni ’50 – decade dei concorsi di bellezza e di Cinecittà – fino ai modelli estetici di oggi dettati dai social media.
Nel terzo episodio la moda che va dagli anni ’60 agli anni ’80 è analizzata in chiave socioculturale, partendo dal ruolo politico della moda nel ’68 e passando per l’ostentazione del lusso e la forte sensualità degli anni ’80 nella moda femminile e maschile.
Il quarto ed ultimo episodio è incentrato sulla moda degli anni ’90, come reazione agli eccessi della decade precedente e che, come strumento d’espressione dell’identità, si basa sulla propria ciclicità in un gioco di citazioni e richiami agli anni passati. La serie si chiude sapientemente, con un’analisi del fenomeno del fast-fashion e la moda sostenibile degli anni 2000.
MODA. UNA RIVOLUZIONE ITALIANA, LA DOCUSERIE SKY ORIGINAL CHE RACCONTA LA STORIA DELLA MODA IN UN’ITALIA IN CONTINUO CAMBIAMENTO
IN ESCLUSIVA DAL 24 FEBBRAIO 2024 SU SKY DOCUMENTARIES ALLE 21.15 E IN STREAMING SOLO SU NOW
La moda non è mai solo moda. Nel corso dell’ultimo secolo, sesso, età, etnia, religione e idee politiche sono state messe in discussione da creatori di moda accomunati dal desiderio di scivolare fuori dalle costrizioni e dai tabù del vestire. Tabù che oggi diventano sempre più esili davanti a un guardaroba genderless, con il divario maschile/femminile messo in crisi da un assunto semplice: gli abiti non hanno sesso. Quello della moda è un cammino fatto di contraddizioni e continui rimandi al passato, al presente e all’idea di futuro che ogni stilista immagina disegnando le proprie creazioni.
Moda. Una rivoluzione italiana è la docu-serie Sky Original, in esclusiva dal 24 febbraio alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW che non vuole essere una cronistoria del Made in Italy, ma un racconto unico che sceglie come suo cuore tematico il rapporto tra il vestire e i nostri ruoli, sociali e di genere, attraverso un secolo segnato da cambiamenti epocali.
Il documentario in quattro episodi è un viaggio nella moda e nello stile italiani. Il repertorio rappresenta sempre la parte più importante del racconto e getta luce su momenti della storia della moda italiana a partire dai primi decenni del 1900 fino ai giorni nostri.
Il racconto storico e le riflessioni scaturiscono non dalla voce di un narratore tradizionale ma dal tessuto delle interviste di esperti e protagonisti della moda che si diversificano tra loro sia per quanto riguarda i pareri e le riflessioni sia per quanto riguarda i ruoli: dal creative director and celebrity stylist Nick Cerioni alla ex modella e docente di antropologia della moda Benedetta Barzini, dalla teorica della moda Maria Luisa Frisa al critico Angelo Flaccavento, dal costumista Massimo Cantini Parrini al creatore di moda Roberto Capucci, dal semiologo della moda Ugo Volli al fotografo Oliviero Toscani, dalla direttrice e capo-curatrice del Museum at F.I.T. di New York Valerie Steele alla sociologa della moda Patrizia Calefato.
La moda è lo specchio dei tempi. Cambia e viene cambiata dal tessuto storico, sociale ed economico del paese. Vive di contrasti insiti non solo all’interno dello stesso periodo ma anche all’interno dello stesso genere: moda maschile e moda femminile, haute couture e moda di strada, e non solo.
Nel corso della storia l’abito ha sempre rispecchiato i ruoli sociali e le differenze di genere ma ormai sono sempre più numerosi i casi che hanno scardinato questi stereotipi e che hanno portato alla definizione di uno stile fluido, genderless.
Moda. Una rivoluzione italiana è una docuserie Sky Original co-prodotta da Sky, PanamaFilm e Cinecittà, in quattro episodi – in onda due a settimana – dal 24 febbraio 2024 alle 21.15 in esclusiva su Sky Documentaries e in streaming su NOW. Con la regia di Laura Chiossone e la consulenza scientifica di Sofia Gnoli.
Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Sky.