Il meglio delle serie animate del 2023
Articolo a cura di Francesco Ariani, Angelo Giannone e Giuseppe Inella
Come ogni anno, è giunto il momento di tirare le somme sulle migliori serie animate che abbiamo visto nel corso del 2023. Ciascun titolo indicato rappresenta la scelta e il gusto personale di ciascun autore che lo ha consigliato.
Baki Hanma, seconda stagione – Studio Graphinica
Il nuovo capitolo della saga di Baki mantiene inalterati tutti gli elementi che ne hanno decretato il successo: il tono enfatico, gli scontri esagerati e le anatomie assurde dei personaggi. L’anime, malgrado si limiti a mostrare una serie di combattimenti continuativi, riesce a intrattenere grazie a una buona gestione dei tempi, alternando a scene di combattimento “nudo e crudo” alcune spiegazioni tecniche sullo scontro. Nel corso del tempo questo aspetto ha diviso il pubblico in quanto una parte reputa le eccessive spiegazioni la causa di combattimenti eccessivamente frammentati.
Allo stesso modo però, il dare maggior coerenza anche ai contesti più tecnici delle lotte riesce a mio avviso a soddisfare anche gli amanti delle curiosità sulle arti marziali.
– Giuseppe
Bleach: Thousand-Year Blood War, secondo cour – Studio Pierrot
Per quanto l’anime di Bleach faccia parte di tutto quel filone di produzione seriale che non può avere la stessa qualità tecnica di altri prodotti animati citati in questa top, il livello raggiunto dagli animatori dello studio Pierrot è elevatissimo. La seconda stagione di Bleach TYBW è uno spettacolo per gli occhi ma, soprattutto, grazie a moltissimo materiale originale inserito con l’aiuto dell’autore del manga, Tite Kubo, riesce a coprire molti dei problemi presenti nell’opera che va a trasporre. Si tratta quindi non solo di un anime seriale di ottimo livello, ma di un regalo a tutti i fan di Bleach che da anni attendevano di essere “ripagati” per la loro affezione al manga.
Bleach: Thousand-Year Blood War: un secondo cour pieno di sorprese
– Francesco
Blue Lock, prima stagione, seconda parte – Studio 8-Bit
Blue Lock combina azione, psicologia e cultura sportiva: un manuale d’uso per raggiungere qualsiasi risultato. L’unione fa la forza, o chi fa da sé fa per tre? È questo il dilemma che accompagna l’intera stagione, che vede tra i protagonisti il giovane diamante grezzo Isagi Yoichi. La regia è il vero punto forte di questo anime oltre a riprendere con gusto alcuni particolari tipici del calcio, dai più classici gesti tecnici a repentini cambi di gioco, propone degli uno contro uno che sembrano più vicini ai battle shōnen che agli spokon. Ed è così che il più classico uno contro uno si trasforma in un duello western alla Sergio Leone, grazie ai primi piani su gli occhi dei personaggi, un montaggio ben condensato, eccitanti momenti slow motion, il tutto inserito in climax infuocati.
– Giuseppe
Frieren (Sōsō no Furīren) – Madhouse
Frieren è un anime che ci ha fatti innamorare anche senza una stagione completa. Mood, atmosfere, narrazione e personaggi sono straordinari. Si riflette sui legami con il passato e con le persone, tra una perenne dolce malinconia e dei picchi emotivi straordinari.
Edit: Potete ora leggere il nostro articolo, uscito a stagione conclusa, al link di seguito.
Frieren – Immaginazione, direzione artistica e legami con il passato
– Angelo
Heavenly Delusion (Tengoku-Daimakyo) – Production I.G.
Se volessi buttare lì la frase clickbait di turno potrei dire “vedetelo perché è il nuovo Attack on Titan!!!”. È un paragone che potrebbe avere senso per via dei mille misteri e colpi di scena e per alcuni elementi ambientali, ma servirebbe un articolo a parte, oltre a quello già presente sul sito. Diciamo che vi terrà incollati allo schermo, magari ogni tanto con gli occhi chiusi per le scene raccapriccianti.
– Angelo
Il mistero di Ron Kamonohashi – Diomedéa
Divertente, intrigante e folle! L’anime è un ottimo mix di comicità e mistero e malgrado conti già diverse puntate autoconclusive, lascia già intravedere più di un filo conduttore. La mente di Akira Amano porta sul piccolo schermo una storia che sembra promettere di allargare per bene i risvolti della sua trama. Gli appassionati del genere giallo non dovranno farselo sfuggire. Il mistero di Ron Kamonohashi in queste prime puntate sembra una serie semplice e leggera, ma non è da escludere che pur mantenendo le gag comiche che sembrano contraddistinguerla, la trama non possa avere dei risvolti più seri.
– Giuseppe
Jujutsu Kaisen, seconda stagione – Studio MAPPA
Mancano solo due episodi per raggiungere la fine di questa entusiasmante stagione, ma possiamo tranquillamente dire che la seconda stagione della serie shōnen Jujutsu Kaisen, soprattutto la parte dedicata all’Arco di Shibuya, può essere annoverata tra le migliori del suo genere che possiate vedere. Sebbene si tratti di un arco narrativo molto lungo, l’Incidente di Shibuya riesce costantemente a tenere alta l’attenzione con numerosi plot twist. Durante questa saga ci sono spiegazioni importanti, combattimenti clamorosi, ritorni inaspettati, un’animazione straordinaria e morti struggenti. Jujutsu Kaisen continua a confermarsi tra i fenomeni del momento con questa storia oscura e drammatica.
– Giuseppe
My Hero Academia, sesta stagione parte seconda – Studio Bones
In questa stagione la confortante dicotomia buoni-cattivi cade definitivamente, andando a rendere quello che prima vedevamo indistintamente bianco e nero, in una preoccupante scala di grigi. La sesta stagione di My Hero Academia non si limita più a offrire ai fan una narrazione emozionante e quel guilty pleasure derivante da battaglie emozionanti ma va ad esplorare il tema profondo dei traumi generazionali.
Leggi gli articoli sul manga e sull’anime qui: https://xtracult.it/tag/my-hero-academia/
– Giuseppe
Pluto – Studio M2
Altro giro, altra corsa. Nell’articolo sui migliori manga del 2023 [link] ho inserito il manga di Pluto. Qui vi beccate l’anime. Ho trattato tutto nel complesso in un solo articolo. Potrei fermarmi qui, ma per aggiungere qualche altra parola vi dico che ha un livello tecnico altissimo, in degli aspetti normalmente non molto considerati negli anime. Ed è anche fedelissimo al manga, muovetevi a recuperarlo!
– Angelo
Ranking of Kings: The Treasure Chest of Courage – WIT Studio
Lo scorso anno nel “fratello” di questo articolo abbiamo inserito la serie principale. Quest’anno è il turno di quello che sarebbe dovuta essere una serie di storielle autoconclusive. Insomma, un qualcosa per tenere vivo l’interesse verso l’anime, magari carino, divertente e con qualche bella emozione, no? No, è molto più di questo. Questa volta trovate in un solo articolo considerazioni sia sulla serie principale che su questa. Spero ne arrivi un’altra il prossimo anno.
– Angelo
Record of Ragnarok, seconda stagione – Yumeta Company
Continua la battaglia per la sopravvivenza degli esseri umani! Record of Ragnarok mostra un buon seguito della prima stagione, permettendoci di scoprire più da vicino le vite di tutti i partecipanti, anche se in diversi punti romanzate, per renderle più pertinenti al racconto. Nonostante le differenze incredibili fra i personaggi e i pantheon degli Dei, la fusione fra le loro storie e le dinamiche del torneo conferisce un risultato finale in cui tutti i diversi elementi coesistono in modo armonico.
– Giuseppe
Shangri-La Frontier – Studio C2C
Uno dei maggiori punti di forza di Shangri-La Frontier è lo spettacolo che non sembra avere alcuna posta in gioco di cui parlare. Negli anime VR MMO (cioè i massively multiplayer online game in realtà virtuale), solitamente c’è qualche aspetto del gioco che presenta un pericolo per le persone a cui il protagonista deve porre fine, molto spesso trovando un modo per salvare tutti dopo essere rimasti intrappolati nel gioco. Shangri-La Frontier, invece, sembra essere interamente incentrato sul suo protagonista e il resto del cast che partecipano al gioco.
– Giuseppe
Tokyo Revengers Tenjiku Arc – Liden Films
Tokyo Revengers torna con un’altra stagione di teppisti, gangster e ragazzacci. Come da tradizione una nuova banda sta arrivando per sconfiggere la Toman. In questa stagione le amicizie e il legame tra i vari personaggi costituiscono il cuore pulsante della vicenda; non mancheranno i colpi di scena che mantengono sempre alto l’hype tra gli appassionati.
– Giuseppe
Trigun Stampede – Studio Orange
Trigun Stampede è la dimostrazione (l’ennesima da parte dello studio Orange) che anche in Giappone sanno realizzare anime con la CGI. Quando uscì il primo trailer nessuno, me compreso, si aspettava che questo anime sarebbe stato un tale spettacolo per gli occhi, con una regia ardita e adatta ad ogni scena, senza fermarsi a copiare uno stile western affine al manga di Yasuhiro Nightow. Per di più nessuno si aspettava i numerosissimi cambiamenti apportati alla narrazione che si sono dimostrati azzeccatissimi nello svecchiare una storia che, anche se resta bellissima, sente il peso degli anni sulle spalle. A distanza dalla visione della sua prima puntata nel gennaio di questo anno, Trigun Stampede resta uno dei migliori anime di cui abbia fruito, senza ombra di dubbio.
– Francesco
Vinland Saga, seconda stagione – Studio MAPPA
“Nella prima parte della stagione non succede nulla!”. E io sono Superman (disegnato da Tim Sale magari). Questa stagione racconta l’evoluzione psicologica di un protagonista in maniera realistica e credibile, elevando Thorfinn ad uno dei migliori protagonisti che manga e anime abbiano mai visto. E no, non è la solita frase da titolone giornalistico, ma qualcosa di cui sono profondamente convinto. Ho parlato proprio di questo percorso di Thorfinn, ma non è che una parte di quel che si potrebbe dire di questa stagione. MAPPA ha fatto un lavoro di adattamento meraviglioso, non vedo l’ora di vederne la terza.
– Angelo
I toni e le atmosfere di questa seconda stagione sono ben lontani da quelle a cui eravamo abituati nella precedente. Se infatti nella prima stagione a farla da padrone erano i campi di battaglia e gli scontri, in questa seconda stagione i protagonisti sono i risvolti psicologici dei personaggi, i loro sogni, le loro speranze e la loro crescita personale. L’incontro con nuovi personaggi diventa fondamentale per lo spettatore che attraverso questo nuovo volto imparerà a conoscere questa nuova versione di Thorfinn.
– Giuseppe