Fumetti, manga: i migliori del 2023
Articolo a cura di Francesco Ariani, Angelo Giannone, Elisa Morbidelli e Camilla Rossini
Come ogni anno, è giunto il momento di tirare le somme sui fumetti e sui manga che abbiamo letto nel corso del 2023. Per nostra scelta, troverete solo fumetti reperibili in cartaceo in Italia. Ciascun titolo indicato rappresenta la scelta e il gusto personale di ciascuna autrice o autore che lo ha consigliato.
Batman: la notte del cavaliere oscuro, di Jock
Diciamocelo: a livello editoriale, in Italia, Batman è diventato come il prezzemolo. Tante, TROPPE sue pubblicazioni, spesso di qualità discutibile o con prezzi da rivedere. Per fortuna esistono i DC Black Label che ci regalano delle perle di tanto in tanto. In questo caso abbiamo una storia scritta e disegnata da un solo autore, un viaggio nevrotico e violento in una notte di blackout a Gotham. Ne ho ovviamente scritto, parlando anche del meraviglioso stile di Jock.
– Angelo
Batman 2 Joker War, di James Tynion IV, Jorge Jiménez
La run regolare di Batman fin dal 2016 è ricca di stupendi archi narrativi, ma Joker War è il culmine di moltissime linee narrative portate avanti da tempo. Il rapporto qui scritto e disegnato fra Batman e Joker giunge ad una rottura quasi definitiva e le tavola di Jorge Jiménez sono riuscite a comunicare le intenzioni di Tynion IV con una potenza incredibile. Si tratta probabilmente di una delle letture incentrate su Batman che più mi ha emozionato.
– Francesco
Demon Days, di Peach Momoko
Peach Momoko si è fatta conoscere prima come copertinista e solo dopo aver vinto un Eisner per quel ruolo le è stato affidato un progetto per intero. Demon Days è una stupenda fusione fra il fumetto supereroistico della Marvel e il gusto e la cultura giapponesi dell’autrice. In aggiunta, la artist edition pubblicata da Panini è una vera e propria gioia per gli occhi, un formato eccellente ricco di extra utilissimi per conoscere una delle autrici più promettenti in seno alla Casa delle idee.
– Francesco
Blue Giant Vol. 5, di Shin’ichi Ishizuka
Vi ho parlato di Blue Giant in due occasioni qui su XtraCult, quando la serie arrivò con il numero 1 in Italia e quando si concluse. Un manga del genere se lo merita, merita di essere approfondito e apprezzato in ogni sua sfumatura. Shin’ichi Ishizuka ha creato una storia appassionante, visivamente d’impatto, capace di essere un punto di intersezione fra un’arte visiva come il fumetto e la musica jazz, che già di per sé è un risultato che va celebrato. Il quinto volume chiude le vicende di Dai, il protagonista, in modo toccante, magari prevedibile, ma assolutamente ben realizzato.
– Francesco
Burn Baby Burn, di Lorenzo Palloni
Lorenzo Palloni è una IA. Chi lo ha incontrato di persona ha visto solo una controfigura. Perché è impossibile che ogni anno pubblichi così tanto ma anche così “bene”. In questo caso un fumetto in formato orizzontale con 13 anni di gestazione. Una bomba in bicromia che mi ha fatto notevolmente tribolare per tirarci fuori un articolo di senso compiuto. Poi abbiamo anche un’altra pletora di articoli sui suoi libri, buone letture.
– Angelo
Do a Powerbomb! Di Daniel Warren Johnson e Mike Spicer
Quando Daniel Warren Johnson decide di mettersi all’opera su un fumetto del tutto suo non può che nascerne una magia. Probabilmente nell’articolo scritto poco dopo il Napoli Comicon non sono stato in grado di esprimere quanto questo autore stia continuando a migliorare. Do a Powerbomb non è solo un fumetto magnificamente realizzato, commovente e intrattenente, ma è la rappresentazione dello stile di Daniel Warren Johnson che ha fatto passi avanti dal già epico Murder Falcon, ed è tutto dire.
– Francesco
Questo titolo non è inedito tra pagine di XtraCult e non mi dilungherò sugli aspetti tecnici che sono stati ben sviscerati nell’articolo di Francesco Ariani pubblicato a Maggio di quest’anno. Johnson ancora una volta si conferma un autore che sa toccare con efficacia e gentilezza le corde del mio animo, portandomi matematicamente a terminare la lettura delle sue opere con gli occhi lucidi.
Do a Powerbomb! non fa eccezione; Daniel Warren Johnson sceglie di raccontare attraverso il wrestling una storia che tocca i temi del lutto e dei legami genitoriali; lo fa senza spinger sul patetismo spicciolo, preferisce una sana dose di spettacolo dove mette sapientemente qua e là degli “attimi” che permettono di comprendere la profonda fragilità di tutti i personaggi, anche quelli apparentemente più marginali.
Do a Powerbomb! è una lettura dal grande equilibrio: sa essere allo stesso tempo leggera e caciarona per poi colpirti al cuore una vignetta dopo.
– Camilla
#DRCL Midnight Children vol.1, di Shin’ichi Sakamoto
Sakamoto è un autore da amare o detestare. Il suo stile barocco, dettato da una ricerca ed una tecnica molto precisa (e di cui ho parlato brevemente nell’apposito articolo), può facilmente stuccare, con l’esclusione forse delle sue prime opere. Io sono dalla parte di chi ama Sakamoto e l’idea di leggere una sua rielaborazione di Dracula mi aveva non poco incuriosito. Se poi ci aggiungete un’edizione con tutti i crismi il gioco è fatto.
– Angelo
Echolands, di W. Haden Blackman e J.H. Williams III
Allora, partiamo da un fatto: Williams III è uno dei migliori disegnatori di fumetti del pianeta. Promethea e Sandman: Overture credo parlino da sé. Quindi, che succede quando questo mostro del disegno decide di co-creare ed illustrare un fantasy tutto sommato basilare, ma in formato orizzontale e pieno di splash page? Follia. Echolands è follia pura a livello concettuale. C’è un elemento trattato nel mio articolo che mi ha fatto urlare e con delle implicazioni future potenzialmente incredibili. A livello di esperienza e originalità visiva è la lettura dell’anno.
– Angelo
Fumettomachìa, del Collettivo Blekbord
Fumettomachìa, il volume autoprodotto del collettivo Blekbord, è una raccolta di parodie che non nascondono quella che di fatto è dichiarazione d’amore al medium fumetto, ai suoi personaggi e ai suoi autori. Il volume raccoglie contributi di moltissimi artisti che si cimentano nel parodiare alcuni capisaldi del fumetto mondiale in una lettura che non può lasciare indifferenti per cura e per la capacità di intrattenere. Anche in questa lettura sono finita con gli occhi lucidi, ma per il troppo ridere.
P. S.: Leggete tutto il discorso di Sandman…
– Camilla
Friday, di Ed Brubaker, Marcos Martin e Muntsa Vicente
Nello scrivere di Friday l’ho definito “lo young adult che non ti aspetti” e lo è su più livelli: per il livello altissimo della narrazione, solo in apparenza semplice e lineare, per l’uso dei colori e per Ed Brubaker. Il maestro del pulp e del noir (tutine o meno) che si cimenta in questo genere è davvero inaspettato ed ancora di più lo è scoprire che questo era uno dei suoi sogni nel cassetto. Sogno che ha realizzato con un ottimo risultato, rendendo Friday uno dei fumetti più interessanti (e sottovalutati) dell’anno.
– Angelo
Gachiakuta, di Kei Urana
Sin dal suo annuncio a Lucca Comics and Games 2022 attendevo l’arrivo in Italia di questo shōnen sulla spazzatura e il legame con i propri oggetti. In un solo anno abbiamo avuto i primi tre volumi, che segnano un ottimo inizio di un’opera in grado di confermare più volte il suo potenziale, garantendosi con molta probabilità un posto in questa lista anche per il prossimo anno. Non a caso scriverci è stato una pura gioia. Poi, con quei disegni incredibili e così tanto riconoscibili, poteva forse essere altrimenti?
– Angelo
Golden Kamui, di Satoru Noda
Concludo questa mia breve selezione con Golden Kamui, manga edito in Italia da J-Pop che si è concluso quest’anno con il trentunesimo volume. Satoru Noda è riuscito a mettere in scena un’avventurosa corsa all’oro nelle fredde terre dell’ Hokkaido di inizio Novecento, dove reduci della guerra Russo-Giapponese, ribelli ed Ainu sono sulle tracce dell’oro nascosto dai questi ultimi.
Golden Kamui ha il pregio di unire azione e tensione, approfondimenti sulla cultura Ainu e momenti di pura commedia nonsense in una serie che si legge tutta d’un fiato, anche grazie ad un cast di personaggi carismatici ai quali non è possibile non affezionarsi. Sì, anche agli antagonisti.
– Camilla
Guardiani della Galassia – Siamo Super Eroi, di Al Ewing, Juan Friger, Juann Cabal
In genere, se si parla di Guardiani della galassia bisogna prepararsi a piangere sia lacrime di felicità che di tristezza e questa run non fa eccezione. Attendevo con moltissima ansia che questo volume venisse pubblicato in Italia, con all’interno una run splendida, che forse si allunga più del necessario di qualche capitolo, ma che racconta benissimo la famiglia allargata che sono i Guardiani. L’attenzione dedicata da Al Ewing alla dimensione umana di tutti i personaggi in gioco è pari solo alla sua passione per le storie spaziali, che infatti si sposano benissimo con i Guardiani della Galassia e le loro avventure nel cosmo.
Guardiani della Galassia – Siamo Super Eroi: il meglio dei guardiani
– Francesco
I fanatici del gekiga, di Matsumoto Masahiko
Devo necessariamente inserirlo tra le mie letture preferite di quest’anno, data la mia immensa passione per il gekiga e l’importanza storica del volume stesso. Matsumoto Masahiko ci racconta la nascita del termine e dell’impostazione gekiga insieme a Tatsumi Yoshihiro e Saito Takao, in un racconto scanzonato che concentra tutta la narrazione nel far percepire la passione che permea in questi ragazzi desiderosi di rivoluzionare il Giappone.
Quest’opera trasuda povertà, mostrando il tentativo di sopravvivere in qualsiasi modo possibile nonostante la mancanza di mezzi per vivere in modo dignitoso, e allo stesso tempo, esprime la voglia di perseguire i propri sogni. L’edizione di pregio, edita da Coconino Press e curata da Paolo La Marca e Livio Tallini, è di elevata qualità; troverete interviste, approfondimenti e postfazioni presentati in modo curato nei minimi dettagli.
Leggere questo volume è fondamentale per conoscere un pezzo di storia che ha cambiato in modo radicale il mondo del fumetto.
– Elisa
Il Contastorie, di Teresa Radice e Stefano Turconi
Radice e Turconi hanno una capacità incredibile di unire delicatezza e stratificazione nella narrazione. Ho scoperto questa coppia “solo” nello scorso anno (e infatti Il Porto Proibito era nelle mie migliori letture del 2022) e sono riusciti a tornare in questa non-classifica con il loro ultimo lavoro. Le atmosfere dell’Amazzonia sono stupende, i personaggi profondi e il viaggio di formazione ricco di tematiche nella sua linearità. Non vi resta che viaggiare con Pedro.
– Angelo
Il viaggio di Shuna, di Hayao Miyazaki
Come ho detto nell’articolo in cui ne ho parlato, se si nomina Hayao Miyazaki non si pensa di certo ad un manga. Proprio per questo Il viaggio di Shuna è speciale: si tratta non solo di un fumetto splendido, ma è anche una finestra negli spazi più intimi del genio dietro lo studio Ghibli. L’idea stessa che Il viaggio di Shuna sia per certi versi uno storyboard è qualcosa capace di procurarmi una genuina pelle d’oca.
– Francesco
Inferno, di Jonathan Hickman, Valerio Schiti, R.B. Silva
Con la miniserie Inferno, Jonathan Hickman sigla il suo addio come partecipante attivo alle testate mutanti, dopo aver iniziato lui stesso il nuovo ciclo di storie con House of X/Power of X. Da fan dei mutanti ho un debole per questa storia a prescindere, ma si tratta di un volume che racconta una storia importantissima per l’intero ciclo Krakoano e che dimostra come un autore possa salutare con grandissimo stile ed eleganza il suo lavoro.
– Francesco
Li troviamo solo quando sono morti, di Al Ewing e Simone Di Meo
Li troviamo solo quando sono morti mi segue da anni. La storia suddivisa in tre volumi mi ha catturato fin da subito, tanto grazie all’incredibile narrazione di Al Ewing, quanto per la mano di Simone Di Meo. Quei colossi fluttuanti nello spazio mi hanno intrigato fin dalla prima volta in cui vi ho posato sopra gli occhi e, con il terzo volume, questa epopea fantascientifica ha ottenuto uno straordinario finale che merita di essere apprezzato e celebrato.
– Francesco
My Hero Academia Vol. 38, di Kōhei Horikoshi
Dire che Kōhei Horikoshi sia al momento il mio mangaka preferito sarebbe quasi riduttivo: ne apprezzo il suo attuale lavoro, My Hero Academia, in praticamente ogni aspetto. Il volume 38 è l’ultimo pubblicato nel corso di questo 2023 e si tratta di un volume decisamente importante per l’avanzare della narrazione all’interno della storia. Vi sono contenuti momenti importantissimi, ben raccontati con un bilanciamento del pathos raro da trovare in un manga di questo tipo. A discapito dei suoi problemi di salute, Kōhei Horikoshi riesce di volume in volume a mantenere uno standard qualitativo altissimo e anche per questo merita un posto in questa top.
– Francesco
Pluto, di Naoki Urasawa
Il caso ha voluto che leggessi Pluto ad inizio 2023, prima di sapere che nello stesso anno avremmo avuto l’anime. Ed infatti ve lo beccate come doppia entry, in questo articolo e in quello sui migliori prodotti animati [link?], ma in realtà ci ho scritto una volta sola con non indifferente fatica. Pluto è un’opera enorme, emozionante, piena di temi importanti e personaggi incredibili. Ed è quasi riuscita a commuovermi, il che è una sfida.
– Angelo
Shrink – Yowai Medico Psichiatra, di Jin Nanami e Tsukiko
Shrink è stata la scoperta del 2023; non credo che in Italia sia stata pubblicata una storia del genere. Le malattie e i disagi mentali sono considerati uno stigma anche ai nostri giorni e quello che facciamo abitualmente è ignorarli. Shrink colpisce per la sua cura nel descrivere le varie patologie, portando l’attenzione sull’importanza della cura mentale. Ad ogni patologia è dedicato uno o più capitoli, descrivendo i sintomi e aiutando il paziente non solo con una terapia psicologica/psichiatrica, ma facendo comprendere quanto sia importante la sfera lavorativa per poter vivere bene e plasmandola in base alle difficoltà della persona. Un titolo che si sforza di comunicare l’essenziale valore della salute mentale e dell’importanza di prendersene cura.
– Elisa Morbidelli
The Divided States of Hysteria, di Howard Chaykin
Chaykin è un folle senza peli sulla lingua (o penna, se mi concedete la battuta pessima). In questo volume autoconclusivo prende i fierissimi USA e i suoi eroi action e li smembra pezzo dopo pezzo, in un vortice di black humor e violenza che nasconde una perizia tecnica non indifferente. Ammetto che nello scriverci mi sono dovuto contenere ed è stato esageratamente divertente creare la foto d’anteprima.
– Angelo
Un figlio eccezionale, di Miki Yamamoto
Un figlio eccezionale espone il lettore ad una domanda fondamentale: È legittimo avere figli visto il mondo di oggi?
Sapere che il vostro futuro figlio possa essere oggetto di ingiustizie/o violenze crea in Sara, la protagonista, delle perplessità legittime viste le crisi che stiamo attraversando.
Questa storia attraverso il tratto di Miki Yamamoto più pulito e con l’aiuto della tecnica dei pastelli, avvolto in un abbraccio empatico, il lettore scopre che le paure e le insicurezze, invece di essere viste come difetti, si trasformano in parte integrante della condizione umana, diventando normali e comprensibili.
La figura maschile è una figura di supporto e comprensione per tutto ciò che sta passando la moglie, tentando di starle vicino senza mai prevaricare i suoi sentimenti.
L’autrice ha saputo raccontare la storia di una giovane coppia che porta su di sé una paura comune senza farli sentire sbagliati, abbracciando il loro dolore.
– Elisa
Vigilante, di Hideyuki Furuashi, Betten Court
Come spin-off di My Hero Academia, Vigilante si configura in modo quasi fastidioso come un prodotto meramente commerciale. Eppure, da questa origine poco nobile, Hideyuki Furuhashi e Betten Court hanno creato una piccola perla. Da fan accanito di My Hero Academia vedere l’universo originale di Kōhei Horikoshi venir espanso e trattato con i guanti in Vigilante mi ha emozionato. Ma soprattutto la storia del suo protagonista e della sua ascesa ad Hero mi hanno commosso nel corso di questi anni, meritandosi degnamente un posto in questa top.
– Francesco
ca
Se mi avessero detto “un giorno avrai un fumetto su Visione tra le tue dieci migliori letture dell’anno” avrei riso. Però Tom King sarebbe in grado di rendere interessante anche la vita di un articolista a tempo perso, quindi eccoci qui. Ci ha anche vinto un Einser con questa run, ma dettagli. L’elemento più affascinante è che sarebbe una storia perfetta da far leggere anche a chi non legge supereroi: non ci sono botte o panegirici cosmici, non c’è il cattivone col costumone, non serve conoscere decenni di roba scritta sul personaggio. King ha creato una storia incredibile, autoconclusiva ed autosufficiente.
Visione di Tom King: un dramma familiare tra Shakespeare e supereroi
– Angelo