Premio Nilla Pizzi – Edizione 2023 #comeledera
Serata di premiazione al Teatro Bibiena di S. Agata Bolognese: vincono Shari e Irene Buselli, Giovanni Truppi e Peppe Voltarelli
Una serata di grande musica, alla scoperta di alcune delle voci più interessanti del panorama musicale italiano
Oh no! Un altro premio musicale! Ne avevamo davvero bisogno?
Sciogliamo subito il dubbio: la risposta è sì, perché, come ha spiegato Ferruccio Spinetti, “questi premi sono un’ancora di salvezza per tanti ragazzi che non hanno avuto la fortuna di passare per un talent”; chiosato quindi da Massimo Cotto che con un proverbio tuareg ha spiegato che per illuminare il deserto non basta una luce.
Ma procediamo con ordine.
Il premio dedicato a Nilla Pizzi nacque nel 2019, per il centenario della nascita della grande cantante (originaria proprio di S. Agata Bolognese), su iniziativa del Comune.
Arriviamo in questi luoghi gentili nella serata di ieri, sabato 11 novembre, accolti dal calore dei cittadini e del Teatro del Bibiena, realizzato alla fine del Settecento.
Apre le danze Jole Canelli, insieme alla chitarra di Leonardo Marcucci, in arte Leo Di Dante. Si comincia quindi in musica e già questo mette le cose in chiaro. La voce calda e scura di Jole si sposa all’approccio molto ritmico della chitarra di Leo nei brani Se e Prevista.
Un inizio intimo e trascinante quello di Jole, invitata alla serata in quanto vincitrice del premio Bianca d’Aponte e Nilla Pizzi 2022. La segnaliamo tra le nuove voci da seguire e ci auguriamo di poterla risentire presto con tante nuove tracce.
Dopo questo inizio, si entra nel vivo della serata di premiazione, con l’entrata in scena del noto conduttore Massimo Cotto.
La prima premiata non poteva non essere che “sanremese”, e troviamo quindi Shari Noioso, una delle vincitrici di Sanremo Giovani 2022 con Sotto Voce, che si è quindi presentata alla più grande kermesse musicale italiana dell’anno dopo con Egoista. E sono proprio con questo brano che ha esordito di fronte al Teatro Bibiena, insieme al più recente Non Esisto.
Come ha spiegato Massimo Cotto, le canzoni della cantante in continua metamorfosi mostrano tutte le sfaccettature della sua personalità sonora, che coniuga soul, rhythm & blues, urban, rap, pop e mondo dell’elettronica. A premiarla è stata Ferruccio Spinelli, direttore artistico del Premio Bianca d’Aponte..
A seguire, riceve il Premio Nilla Pizzi anche la cantautrice Irene Buselli, in quanto vincitrice del Premio della Critica Fausto Mesolella al Premio Bianca d’Aponte, tenutosi il 27 e 28 ottobre ad Aversa. Mentre Nilla Pizzi ha avuto la possibilità di una grande e lunga carriera, lo stesso non si può dire purtroppo per la giovane Bianca d’Aponte, prematuramente scomparsa. I due premi sono gemellati, diventando un’occasione di scambio e di confronto tra regioni d’Italia, sempre nell’ottica di promozione della musica italiana.
Irene Buselli è la grande sorpresa della serata. Una sorpresa non del tutto inaspettata, peraltro, perché la cantautrice genovese si è già segnalata all’attenzione di tutti, in quanto vincitrice del Premio Bindi 2023.
Imbracciando una chitarra acustica, Irene Buselli ha cominciato con Dai amore voglio un cane (2019) uno dei suoi brani più noti, che ci racconta una storia del quotidiano.
Ha quindi proseguito con Così sottile, un brano che sembra quasi un suo manifesto musicale, raffinato eppure acuto. Come ha spiegato lei stessa, tra le sue ispirazioni c’è Joni Mitchell: una grande musa che non è scelta banale nel 2023 e che si può cogliere nel gusto delle composizioni.
A sorprendere positivamente sono i testi profondi e mai banali, la ricchezza della voce e delle sue sfumature, la varietà dei brani.
Come terzo brano, la cantautrice ci porta ai problemi che incontra Il palombaro in una foresta, per poi concludere con Scusami. Le ultime tre composizioni sono tratte dal suo disco di esordio, Io, io, io (2023) un richiamo da Il palombaro, che già dal titolo ne sottolinea la dimensione intima.
Io, io, io, di Irene Buselli: un disco che parla di noi – Intervista
A premiarla il sindaco di S. Agata Bolognese, Giuseppe Vicinelli.
È quindi il turno del premio a Giovanni Truppi, cantautore che col suo ultimo album Infinite possibilità per esseri finiti (2023) è stato tra i finalisti della Targa Tenco.
Infinite possibilità per esseri finiti, il nuovo album di Giovanni Truppi
Ha imbracciato la sua Stratocaster ed esordito con La felicità, uno dei singoli del disco, dai toni allegri ma che – come tutte le sue canzoni – lascia sempre lo spazio per riflettere. Sempre dal suo ultimo album, l’altro singolo Moondrone.
Si continua a riflettere nel vortice di parole di Conversazione con Marco sui destini dell’umanità (2015).
Con Tuo padre, mia madre e Lucia, singolo del 2022, siamo di fronte a uno dei suoi brani più ascoltati e intensi. Ascoltarla dal vivo, solo chitarra e voce, è stata una grandissima emozione.
Il cantautore napoletano si rivela come grande menestrello del nostro tempo, in grado di far sussultare chi è già fan e al contempo di colpire chi ancora non lo conosce. A premiarlo è stata l’assessore Diana D’Argenio, del Comune di S. Agata Bolognese.
Un turbinio di emozioni segue l’ultimo ad esibirsi, Peppe Voltarelli. A premiarlo è stato Diego Baccilieri, consigliere della Città Metropolitana di Bologna. Introdotto da una fitta coltre di fumo che lo avvolge anche durante la premiazione, il cantautore inizia con dei brani che evidenziano la potenza della sua voce e la poesia dei testi, Marinari perduti e Mareniro, entrambi in dialetto calabrese. Perché, ricordiamolo, la canzone d’autore d’Italia è anche canzone in dialetto.
I due brani successivi, Au cinema e Mozza, si rivelano dei veri e propri momenti di cabaret che evidenziano l’altro lato di Peppe Voltarelli e le sue grandi doti anche come showman e trascinatore del pubblico.
Abbiamo visto i presenti battere le mani e cantare insieme a lui con brani che plausibilmente non avevano mai sentito prima, e infine ridere di gusto. Questo, crediamo, sia uno dei maggiori apprezzamenti possibili per un artista.
Tutti e quattro i brani provengono dall’ultimo suo album, La grande corsa verso Lupionópolis (2023), che – come ha ricordato – è quella città brasiliana dal supermercato che porta il suo nome, dove probabilmente andrà a rifugiarsi.
A differenza di altre occasioni, per le quali i premi musicali sono semplici serate di gala, che vedono chi vince sfilare e al massimo cantare un brano, qui, oltre allo spazio necessario per le presentazioni, premiate e premiati hanno avuto spazio di cantare – da soli o con una chitarra – quattro brani a testa.
Con questa formula, il Premio Nilla Pizzi 2023 è un vero e proprio concerto che ha permesso ai fortunati presenti (il delizioso teatro ha una capienza di 150 posti) di godere di queste voci straordinarie e meritevoli di grande attenzione, e soprattutto di “fare musica nel suo nome” nel nome di Nilla Pizzi, per usare le parole di Massimo Cotto. Abbiamo visto il pubblico uscire sorridente e divertito, e questo pensiamo la dica tutta sul successo dell’evento.
Non si può poi non sottolineare la bontà della selezione, e ringraziare il Direttore del Teatro Bibiena, Romeo Grosso, con la Segreteria nella persona di Irma Gardosi, per uno sforzo che – oltre ad evidenziare queste proposte – contribuisce alla valorizzazione del territorio.
Incidentalmente, la stagione musicale 2023-2024 porterà ancora al Teatro dei grandi nomi, in questi 25 anni di nuova destinazione dello stesso alle attività artistiche destinate al pubblico.
Per maggiori informazioni: https://www.teatrobibiena.it/cartellone/
Rimanete sintonizzati su queste frequenze, perché nelle prossime settimane arriveranno interviste ad alcuni dei protagonisti di questo premio.