The Boys, quarta stagione
La serie di Amazon MGM Studios e Sony Pictures Television sarà disponibile su Prime Video dal 13 giugno 2024
Leggi qui la recensione di Angelo Giannone (11 giugno 2024, ore 15:00)
Leggi qui la recensione di fine stagione, con spoiler, a cura di Angelo Giannone (18 luglio 2024, ore 20:00)
Leggi qui le informazioni ufficiali sulla serie
https://www.youtube.com/watch?v=x59hux5ZMoE
Impressioni (senza spoiler) sui primi sei episodi della quarta stagione di The Boys
The Boys è una serie TV che, dopo un primo impatto devastante, ha avuto la tendenza a ripetersi nella struttura narrativa e nei finali di stagione, facendo risultare la terza stagione come un “more of the same” in fin dei conti tiepido e che sorprende senza sorprendere (per chi cerchi un parere completo, lo troverà qui). Non è un caso che sia dovuto arrivare Gen V (che trovate qui recensito) a dare a tutto una boccata d’aria fresca, trovando peraltro un modo, nel suo finale, per inserirsi nella serie principale.
Sarà cambiato qualcosa nella quarta stagione?
Ecco le nostre impressioni sui primi sei episodi della serie in arrivo. Non troverete spoiler.
Evitando eccessivi giri di parole, la stagione (o per meglio dire tre quarti di essa, da qui in poi sarà sottointeso) mantiene una struttura simile alle precedenti, evitando però alcuni scivoloni. Il gioco è sempre lo stesso: introduzione di nuove minacce per i Boys, evoluzione psicologica di Patriota – ormai incline all’ascolto tanto quanto alla diplomazia – sottotrame principali che coinvolgono uno o due personaggi a condire quella principale.
In questo caso, tuttavia, ci sono due elementi a rendere la stagione più solida e riuscita: lo sviluppo uniforme e costante di tutto il cast principale e la presenza di tematiche comuni anche per linee narrative non comunicanti.
Nel primo caso, si va ad evitare che alcuni personaggi siano “parcheggiati” in attesa di essere utilizzati. Tutti i “Boys” hanno una loro storyline, non necessariamente connessa a quella principale, in grado di causare un’evoluzione nel loro carattere, un ribaltamento di priorità ed una connessione al loro passato, rivelandone aspetti inediti e nondimeno importanti.
Nel secondo caso, strettamente correlato al primo, si utilizzano la tematica del passato che torna a “saldare il conto” e della genitorialità per creare un substrato comune a tutto il cast principale. Ovvio come le declinazioni di questi concetti possono essere molteplici e diversificate, senza per questo perdere in efficacia. In generale, si sfruttano degli elementi non noti o dei punti oscuri (o ancora non raccontati) dei personaggi per creare nuove situazioni e tendere ancora di più un legame già lacerato tra i componenti della squadra.
Si potrebbe occupare molto spazio ad analizzare i singoli personaggi, e lo faremo nelle settimane a venire. Per merito di una sceneggiatura in generale più solida, anche quelli introdotti in questa stagione hanno molto da dire e hanno più profondità di quanto non sembri.
Allo stesso tempo, non si rinuncia ed anzi si migliorano le connessioni tra serie TV ed elementi del mondo reale. Da una parte temi di grande attualità e delicatezza, trattati con rispetto; dall’altra un’esplosione di sarcasmo acido, alla The Boys appunto, travolge i più assurdi complottismi e i guru online. Per quanto opposti nella narrazione, i due elementi sono legati da una profondità del discorso ben nascosta sotto l’assurda e violenta superficie della serie.
Ecco, la violenza. Ovviamente c’è, ma fortunatamente si evita la ricerca dell’assurdo ad ogni costo, facendo scaturire le situazioni più truculente dal flusso della storia, piuttosto di renderle elementi fine a sé stessi.
In ogni caso, non mancherà il divertimento, il sangue, la violenza, tutto ciò che caratterizza e ha reso nota la serie, unito ad una costruzione in generale più solida delle precedenti iterazioni, che promette un finale incredibile (speriamo).
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Attualità e schieramenti – ATTENZIONE: questa sezione contiene tematiche sensibili (aborto, fine vita)
Come affermato in precedenza, la quarta stagione di The Boys è legata all’attualità molto più delle iterazioni precedenti. Firecracker e la sua ascesa non sono così lontane da esempi di ciarlatani passati da internet alle televisioni nazionali, in grado di esercitare enorme influenza, senza che ci si accorga della loro ipocrisia. L’intero modello comunicativo della super si basa su teorie del complotto, post-verità e sensazionalismo, ignorando qualsiasi forma di verifica delle fonti. Un tipo di comunicazione che ha guadagnato forza durante la pandemia di COVID-19, ma che affligge ad ampio spettro la comunicazione scientifica tutta. Allo stesso tempo, Firecracker strumentalizza la religione per rafforzare la sua causa, portando al parossismo la morale dei suoi seguaci. C’è un’enorme ipocrisia nel come costoro perdonino gli atti praticamente pedofili di Firecracker, ma siano pronti a condannare Annie per aver avuto un aborto, informazione che viene peraltro resa pubblica divulgando un documento intrinsecamente privato come una cartella clinica.
Parimenti delicato è il tema del fine vita, affrontato con il padre di Hughie. L’iniezione del Compound V, con la consapevolezza da parte di Hughie dei rischi della cosa, può essere vista come una metafora, filtrata dall’ottica supereroistica di The Boys, dell’accanimento terapeutico. Non solo il padre è cerebralmente morto, ma avendo lasciato un testamento biologico rende palesi le sue intenzioni. In altre parole, era preparato all’eventualità e consapevole di cosa avrebbe voluto ne fosse di lui nel caso. Il disastro che segue all’iniezione del composto e la comunque successiva morte di Hugh Sr – con modalità simili a quanto si sarebbe visto rispettando il testamento biologico – costituisce, quantomeno da parte di chi scrive, un modo della serie di schierarsi sul tema, seppur non in modo perentorio e cogliendo la complessità e le sfumature della tematica.
Seppur The Boys ricorra all’esagerazione come forma di semplificazione per una comunicazione più diretta ed efficace, è nondimeno avversa a tutto ciò che Firecracker e Patriota rappresentano. Atteggiamenti, i loro, che qualcuno potrebbe accostare alla fetta più conservatrice dei Repubblicani, il che fa assumere un ulteriore connotato politico ad una stagione pubblicata a ridosso della fine della campagna elettorale (e che ne vede una al suo interno a sua volta).
Percorsi, evoluzioni e separazioni
Questo filone più politico e sociale è quindi il sottotesto su cui si appoggia la stagione, ma non è che una parte di ciò che la definisce. A renderla più incisiva della precedente sono proprio i percorsi dei personaggi ed il loro dover chiudere i conti con il proprio passato. È una perfetta linea d’azione per una penultima stagione, specialmente nell’ottica di dividere i protagonisti nel finale. In questo modo i personaggi possono crescere e trovare nuovi punti fissi: Frenchie e Kimiko con il loro consolidarsi come coppia, Hughie e sua madre finalmente rivelata, ma soprattutto Annie, Butcher e Patriota.
Per Annie il vero scontro con il passato non avviene tramite Firecracker, ma con il mutaforma negli ultimi due episodi, consentendole di trovare finalmente l’equilibrio che cercava. Il suo stato depressivo è frutto della tensione tra la popolarità dovuta alla sua ribellione della scorsa stagione – con la rinuncia a Starlight – e la necessità del simbolo che quel costume rappresenta, oltre a tutti gli avvenimenti nella sua sfera personale come appunto l’aborto. Lo scontro con il mutaforma le fornisce l’opportunità di combattere il suo conflitto interiore, esternandolo attraverso un nemico in grado, tramite la conoscenza dei suoi ricordi, di portare alla luce tutte le sue paure e contraddizioni. Il messaggio finale di accettazione di sé stessi è comune anche a Hughie, Franchie e Kimiko, efficace e potente nella sua semplicità (e non è un caso faccia da sfondo ad entrambi i momenti in cui si consolidano le due coppie).
Per Butcher quello con il passato è un vero e proprio conflitto interiore, per mezzo delle proiezioni mentali di sua moglie e del suo ex-collega. Tra tutti, è il personaggio con il percorso più oscuro, complice la perdita di Ryan. Il legame tra i due è profondo e stratificato e comprende anche il dover (ri)trovare una bussola morale, tesi entrambi fra due estremi inconciliabili. È quindi comprensibile come, essendo loro due i più connessi a Patriota, siano quelli il cui percorso è più lasciato in sospeso, sebbene Butcher sembri aver definitivamente imboccato il percorso dello sterminatore di Super.
Per Patriota – ed il suo sempre fenomenale Anthony Starr – il passato è la sola e unica catena che gli sia rimasta. Il laboratorio è il suo trauma più grande e il riuscire ad affrontarlo, compiendo peraltro verso la sua aguzzina uno dei suoi atti più crudeli di sempre, è il suo punto di non ritorno. Eppure, questo non lo libera dall’edonismo, dalla necessità compulsiva di essere amato, lodato, dall’incapacità di accettare di essere contraddetto. È la risposta alla domanda più grande sulla serie stessa: “perché Patriota non uccide semplicemente tutti?” Perché la folla che ora lo idolatra ne verrebbe terrorizzata. Questi stessi bisogni pilotano peraltro il rapporto con Ryan. Patriota non vede il ragazzo come un successore, non lo vuole realmente sotto i riflettori e non vuole nemmeno rispondere alle sue legittime domande. Patriota non è un genitore, si limita ad usare Ryan per avere un legame di amore egoistico ed unilaterale. Non è un caso come proprio il rompersi di questo legame allenti quasi tutti i freni inibitori del super, portando agli eventi del finale di stagione. Finalmente non si torna ad una specie di punto di partenza modificato, ma è guerra aperta, Patriota ha il controllo del governo e le sue parole sono lapidarie: “I’m coming for you”.
Vero è come, alle sue spalle, ci sia stato l’appoggio continuo e costante di Sage, senza la quale il tutto sarebbe franato sotto ai suoi piedi. Fra i vari personaggi secondari è probabilmente il più incisivo, lasciando aperta la domanda sul perché qualcuno di così tanto intelligente dovrebbe unirsi a Patriota. Menzione d’onore anche per Ashley ed A-Train, che trovando il coraggio di compiere le azioni giuste si aprono ad un futuro incerto ma con molto potenziale. Proprio la scena del perdono di Hughie nei confronti di A-Train lascia inoltre un altro potente messaggio su come si possa cambiare, redimersi e migliorare. È un punto di arrivo tanto per Hughie quanto per il velocista, figlio dei percorsi che entrambi hanno compiuto. LM ed Abisso, invece e purtroppo, sono i meno soddisfacenti, girando attorno alle stesse tematiche praticamente per la terza stagione consecutiva. È lecito avere speranze per il gran finale, in ogni caso.
Al contrario, la chiusura sanguinolenta di Victoria Neumann arriva nel momento esatto in cui, tra la serie principale e Gen V, il personaggio era stato approfondito in ogni suo aspetto. Anche lei in questa stagione fa i conti con il suo passato (Stan Edgar) e tocca la tematica della genitorialità, risultando in fin dei conti una minaccia esigua se paragonata a Patriota, andando quindi a perdere l’aura di pericolo di cui si circondava nella scorsa stagione ed in Gen V. in una sola parola, Victoria è umanizzata. Nelle sue paure ed incertezze, nel suo rapporto di sincera e tragica amicizia con Hughie, compie un percorso atto a renderla una figura grigia (e chi non lo è in The Boys?), morendo nel momento in cui l’empatia nei suoi confronti è probabilmente al massimo.
Tirando le somme, gli ultimi due episodi confermano quanto affermato nella precedente sezione, riuscendo a chiudere la stagione non solo in maniera coerente ed appagante, ma evitando di creare un nuovo status quo senza reali cambiamenti. I personaggi nuovi non sono morti o sconfitti e con la divisione totale e forzata del gruppo ci si avvia verso un’ultima stagione con tutto il potenziale che possa essere la migliore.
In arrivo la quarta stagione di The Boys con Billy Butcher, Homelander, rispettivamente interpretati da Karl Urban e Antony Starr, che hanno sorpreso il pubblico nell’esplosivo finale di stagione di Gen V. Li affianca un nuovo artwork che annuncia la data di uscita. La serie di successo mondiale, nominata agli Emmy, tornerà dal 13 giugno 2024 e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Homelander, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader di The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.
The Boys
The Boys offre una versione divertente e irriverente di ciò che accade quando i supereroi – famosi come celebrity, influenti come politici e venerati come dèi – abusano dei propri poteri invece di usarli per fare del bene. Intenti a fermare i supereroi corrotti sono i The Boys, un gruppo di vigilanti che porta avanti un’impresa eroica per svelare la verità sui Seven e su Vought – la società multimiliardaria che gestisce questi supereroi e che copre tutti i loro sporchi segreti. È una lotta tra i “senza potere” e i “potentissimi”.
Il cast di The Boys vede protagonist Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. La quarta stagione accoglierà, inoltre, Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.
Basato sul fumetto bestseller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, The Boys è stato sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.
#TheBoys
22 febbraio 2024 – Oggi, Prime Video ha annunciato che la serie drama di successo mondiale, vincitrice dell’Emmy, The Boys, sarà disponibile con la sua quarta stagione dal 13 giugno 2024. La diabolica serie drama ritornerà con tre episodi strabilianti il 13 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana, fino all’epico finale di stagione giovedì 18 luglio.
4 maggio 2024 – Gli spettatori dell’evento inaugurale del CCXP México sono stati sorpresi dallo svelamento del sorprendente trailer ufficiale della quarta stagione della serie drama di successo mondiale The Boys, in arrivo su Prime Video il 13 giugno 2024. I componenti del cast Antony Starr, Erin Moriarty, Chace Crawford, Karen Fukuhara e Claudia Doumit hanno partecipato a un panel diabolico colmo di fan durante il quale sono state mostrate le immagini esplosive.
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Comunicazioni ufficiali e immagini dagli Uffici Stampa Prime Video, Golin Italy. Aggiornato il 22 febbraio e il 4 maggio 2024.