Esistono molti modi per rendere unica una storia dalle premesse banali. Nel fumetto questo potenziale è sostanzialmente illimitato, grazie alla narrazione visiva e l’infinita varietà possibile di stili. Echolands è questo tipo di storia. È la storia di una ladra che ruba una gemma al grande mago dittatore di turno. Un viaggio attraverso regni e luoghi, con un party di personaggi braccati da nemici estremamente potenti, con traditori nascosti in ogni angolo.
A conti fatti sarebbe l’ennesimo fantasy medievaleggiante, con qualche sfumatura più adulta, una valida storia e qualche buon mistero. Ma ad occuparsi dei disegni è J.H. Williams III. Autore completo, ma soprattutto disegnatore di meraviglie come Batwoman: Elegia ma soprattutto The Sandman: Overture, Williams è in grado di smembrare la struttura delle tavole, elevare al massimo il lettering e modificare il suo tratto in base alle esigenze. In Echolands non succede solo questo.
La libertà editoriale e creativa permessa da Image Comics consente a W. Haden Blackman e Williams di pubblicare con il formato orizzontale 28×18, sovvertendo completamente l’impostazione delle tavole e rendendole fruibili praticamente solo su carta. Questo perché il fumetto non si limita a ruotare di 90° il suo formato tipico, ma fa molto spesso uso di doppie tavole, con delle composizioni dall’ampio respiro, impossibili da comprimere nel formato di un normale schermo digitale. La struttura delle tavole è infatti spesso intrecciata, irregolare, stratificata in tutto lo spazio disponibile. Da questo punto di vista è giusto dire “Echolands non inventa nulla”. Il formato orizzontale non è nuovo nella storia del fumetto, così come certamente non lo sono tavole dalla struttura più o meno inusuale. Echolands è una somma di scelte audaci, in grado di generare un fumetto unico quando unite a come Williams riempie la tavola.
In un fantasy che si rispetti possono esserci molti luoghi, regni o nazioni che siano, con molti popoli diversi. Ebbene, in Echolands ognuno di questi popoli è rappresentato in un modo diverso. Anche quando si tratta di “semplici” umani, le differenti provenienze afferiscono a differenti stili di disegno, diverse modalità di inchiostrazione e colorazione. Di conseguenza, questa codifica non si limita ai personaggi ma all’intero ambiente da cui provengono e persino agli oggetti prodotti in questi luoghi. Ad esempio, una grande città portuale avrà una sua identità visiva, ma essendo popolata da individui provenienti da ogni dove, conviveranno in una tavola numerosi stili e tecniche profondamente differenti, amalgamati comunque in modo organico grazie ad un fine studio di composizione.
Ecco, quindi, come personaggi ispirati dalle opere di Leiji Matsumoto e affini saranno rappresentati con un tratto spesso, non modulato ed una palette cromatica piatta e brillante. Ma accanto ad uno di questi, in mezzo alla folla, potrebbe esserci un vampiro o un licantropo proveniente da Horror Hill, in sfumature di grigio, finemente tratteggiato, con uno stile che richiama ai classici del fumetto horror o all’inarrivabile Bernie Wrightson. Se però un personaggio di questo tipo indossa un’armatura proveniente da un altro luogo allora i due stili coesisteranno sulla stessa figura, senza che la cosa urti lo sguardo. Il punto è che questa diversità non è solo una codifica visiva, ma è diegetica. I personaggi si percepiscono così come sono disegnati, dando luogo talvolta a battute proprio su questo tipo di apparenza.
Sulle prime questo approccio potrebbe apparire caotico tanto quanto coraggioso, ma convince e coinvolge non appena gli occhi vi avranno fatto l’abitudine (e non ci vorrà molto). Si potrebbero consumare ore e pagine ad elencare tutte le (probabili) ispirazioni di Echolands, ma nel concreto si può solo ammirare stupefatti la complessità del lavoro visivo messo su tavola da Williams e ultimato dai colori di uno stupefacente Dave Stewart, anch’esso capace di mescolare e far convivere stili e campiture a dir poco eterogenee. Ma il punto è come una scelta di formato nata come gioco e sfida aderisca a cosa Williams e Blackman vogliono narrare, in una sinergia unica tra un comparto visivo variegato, al limite del folle, ed una storia che procede su binari più lineari.
La curiosità del lettore diventa quindi molteplice nel voler scoprire cosa Echolands avrà da narrare nei successivi volumi e di come vorrà metterlo in scena. Nello stesso momento nasce la voglia irrefrenabile di vedere ogni angolo delle Echolands, scoprire ogni stile, ogni terra, ogni sorpresa che Williams vorrà mostrare. Lo stesso titolo è parte del mistero, l’origine delle “terre dell’eco” sconosciuta, ma parte fondante delle vicende.
Echolands è un viaggio attraverso le terre misteriose di un mondo vibrante di vita e diversità, di magia e mistero, dal passato sconosciuto e dal futuro incerto, una storia tra le storie, che esplora assieme alle sue terre anche le potenzialità sconfinate del fumetto.
Scheda tecnica
Autore: W. Haden Blackman, J.H. Williams III
Data di uscita: 23 Mar 2023
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 35,00 euro
Rilegatura: Brossurato
Formato: 28.3 x 18.3 cm
Interni: Colori
Pagine: 272