Dal 28 Settembre sono disponibili su Netflix gli otto episodi che compongono la prima stagione di Castlevania: Nocturne, spin-off dell’anime di Castlevania mandato in onda sulla stessa piattaforma e conclusosi nel 2021 con la sua quarta stagione. Esattamente come fu per le prime quattro stagioni di Castlevania, questo spin-off è stato animato dalla Powerhouse Animation Studios e diretto da Sam Deats. Alla scrittura della maggior parte degli episodi è presente il britannico Clive Bradley, che va a sostituire Warren Ellis.

Castlevania: Nocturne
il poster di Castlevania: Nocturne, la serie horror Netflix Original 

Ambientata nel 1792, in piena Rivoluzione francese, la stagione segue le gesta di Richter Belmont, ultimo discendente conosciuto della famosa casata di cacciatori di vampiri. Il giovane emigra dall’America a causa della dipartita della madre, raggiungendo una lontana parente, Tera Renard e sua figlia Maria. Le loro vite verranno sconvolte quando una potente vampira, Elizabeth Bathory, giungerà dalla Russia per porre fine alla rivoluzione, prendendo il controllo della società dei vampiri e dando il via ad una serie di massacri indicibili.

La stagione si inspira a due capitoli della saga di Castlevania, ovvero Rondo of blood e Symphony of the Night, mischiandone storie e personaggi, esattamente come in passato le quattro stagioni dello show principale non erano completamente aderenti ad una sola ispirazione videoludica. Questa commistione fra i due titoli avviene senza problemi di sorta e le otto puntate della stagione sono perfettamente fruibili da chiunque, fan della saga e non, finanche per un pubblico che non abbia fruito in alcun modo delle quattro stagioni precedenti.

Castlevania: Nocturne è a tutti gli effetti una evoluzione lineare e consapevole dell’intero brand animato di Castlevania sotto ogni punto di vista, dalla scrittura fino all’animazione. Questo implica l’intera stagione risulta solida ed estremamente godibile grazie allo stesso mix di elementi che hanno reso la serie originale una piccola perla nel catalogo di Netflix. Anche alcuni elementi che in passato erano più deficitari come il sound design paiono decisamente più curati, ma parliamo in primo luogo di altri elementi.

Il Castlevania con protagonista Trevor Belmont e Sypha Belnades era volgare, sanguinolento, grottesco e assolutamente sopra le righe, costituendo un dark fantasy stupendo da vedere e divertente, grazie al suo black humour. La terza e la quarta stagione in particolare spinsero l’acceleratore su tutti gli elementi crudi, volgari e schietti delle vicende, inasprendo i personaggi dopo tutte le vicende vissute e consegnandoci battute taglienti, al limite fra il ridicolo e l’epico: esemplari sono i personaggi di San Germain e Carmilla, protagonisti di battute stupende nel loro essere scorrette.

Castlevania: Nocturne non rinuncia al sangue, alla violenza cruda ed epica, così come ad una buona dose di black humour per molti personaggi, ma sfruttando appieno l’ambientazione l’intero prodotto appare più un fantasy gotico. Sfruttando l’inserimento dei vampiri nella società nobiliare francese, l’anime segue i protagonisti fra campagne parigine, chiese gotiche e ville sfarzose. Il protagonista, Richter, risulta decisamente meno volgare e cupo del suo antenato Trevor, per motivi validi e ben comprensibili. Il giovane resta uno sbruffone ben consapevole delle sue capacità, ma una vita più agiata e stanziale rispetto a quella del suo antenato lo rendono un personaggio più morbido, che si presta anche meglio all’introspezione e alle scene drammatiche.

La stagione ha un ritmo un po’ altalenante, problematica che in effetti era riscontrabile anche nelle prime due stagioni dello show principale. La prima metà di Castlevania: Nocturne si prende molto tempo per caratterizzare un ampio cast di personaggi, elemento comunque necessario e ben sfruttato, per dare una forte spinta agli eventi nella seconda metà della stagione. Le otto puntate riescono infatti a chiudersi con un potentissimo climax emotivo, facendo scontrare tutti i personaggi in gioco e regalando più di un felice momento di tensione al fruitore, fino alla sorpresa finale, con l’arrivo di un famosissimo personaggio della saga videoludica.

Castlevania: Nocturne si permette di affrontare tematiche di più ampio respiro rispetto al suo predecessore, che puntava maggiormente a seguire il percorso di definizione di sé stessi della maggior parte dei protagonisti. Sfruttando l’ambientazione della Francia sotto la rivoluzione, lo show tocca il colonialismo e lo schiavismo, il rapporto fra la chiesa ed il popolo così come il concetto di classe. I vampiri, ovviamente, sono tutti messi al pari delle classi nobiliari, incarnandone i vizi più sfrenati e l’odio nei confronti dei ceti meno abbienti.

A dispetto di quanto detto fino ad ora, il cuore pulsante di Castlevania: Nocturne è proprio tutto ciò che concerne il lato visivo. I character design sono spigolosi e ben delineati, ricchi di elementi e riconoscibili fin dalla prima occhiata. Tutta l’esperienza maturata dagli animatori durante la quattro stagioni precedenti è stata usata per avere subito fin dalla prima stagione un altissimo livello.

Gli scontri sono una parte importantissima di tutto lo show e grazie ad un ampio cast di personaggi, gli animatori hanno avuto modo di creare battaglie ad alto tasso di dinamismo, puntando a grossi scontri di gruppo con la telecamera che viaggia da un protagonista all’altro. Molto probabilmente le ispirazioni saranno state numerose, viene in mente ad esempio il personaggio di Annette, con capacità di metallocinesi, impiegata in numerosissime scene che ricordano da vicino la manipolazione degli elementi di Avatar. In generale un occhio attento potrà notare diversi espedienti, giochi registici e meccaniche già usate nello show di Castlevania, ma che in Nocturne sono state portate all’estremo.

Molto si potrebbe dire anche delle espressioni facciali dei personaggi, che in diverse occasioni hanno un lip sync stupendo e mostrano un’espressività ottima. D’altro canto, esattamente come in passato, questi altissimi livelli ogni tanto si scontrano con qualche scena più carente. Capiterà qualche volta di osservare un personaggio meno espressivo del solito e alcuni combattimenti sembrano essere stati realizzati ad un numero inferiore di frame della norma. Non si tratta di un elemento tecnicamente errato, ma conferisce ad alcune scene uno stile che potrebbe quasi risultare scattoso, per quanto si tratta di una scelta fatta probabilmente per ottenere un risultato migliore in presenza di molti effetti di luce ed elementi mobili in scena.

Un elemento sicuramente migliorato dalle stagioni precedenti è il lato musicale, seppur a nostro avviso resti il tallone d’achille dell’intera produzione. Il sound design delle volte non restituisce davvero la potenza dei colpi o comunque il suono che ci si aspetterebbe di sentire in alcune scene. Allo stesso modo si fa fatica a ricordare una OST memorabile, per quanto nella stagione siano state usate alcune famosissime soundtrack dei videogiochi, come Vampire Killer. A tal proposito riportiamo una notizia fornita dallo stesso Sam Deats sul suo account Twitter: ogni episodio ha una musica apposita per gli end credits, che però rischiano di essere puntualmente skippati a causa della funzione apposita di Netflix.

Questa prima stagione di Castlevania: Nocturne è in conclusione considerabile come un passo avanti sotto ogni aspetto rispetto alle quattro stagioni di Castlevania. Il pensiero che questo sia solo l’inizio di un’altra serie così ben realizzata è senza dubbio entusiasmante e la speranza è che quanti più fan dell’animazione è possibile si approccino a questo anime, anche solo per ricordarsi che prodotti animati di qualità possono essere realizzati anche in Occidente!

Castlevania: Nocturne
banner di Castlevania: Nocturne, la serie horror Netflix Original 

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