È finalmente giunto in Italia, grazie a Star Comics, il manga Gachiakuta, scritto e disegnato da Kei Urana, attualmente in corso con otto volumi e pubblicato su Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha. L’autrice è esordiente, ma non priva di esperienza, essendo stata assistente di Atsushi Ōkubo, padre di Soul Eater e Fire Force. Eredità sfruttata appieno da Kei Urana.
Prima di scatenarsi con l’esaltazione dell’estetica, perno di fatto dell’intera opera, occorre fornire una burocratica quanto necessaria sinossi. Gachiakuta è la storia del giovane Rudo, povero derelitto abitante di una città oppressa dalle sue caste più agiate. Come nel più classico degli shōnen e dei viaggi dell’eroe, avviene la rottura dell’equilibrio iniziale, con la perdita del mentore e l’inizio del viaggio. Rudo è infatti gettato nel Baratro, dopo delle accuse ingiuste, sorte a causa della discriminazione imperante nel contesto sociale della sua città. Non è nemmeno giunta la fine del primo capitolo che si alternano una visione, una creatura, un risveglio e l’insorgere di un misterioso potere capace di dare vita e forza agli oggetti.
Ecco come da una premessa a conti fatti banale emerge una forte originalità: Rudo, con una vera e propria passione per la spazzatura e le meraviglie talvolta celatevi, è lanciato lì dove la stessa finisce. Il sistema di potere di questo manga, il Jinki (“strumento vitale”), gli permette di trarne potere. È un messaggio semplice ma efficace sulla valorizzazione degli oggetti. Un messaggio facile da agganciare ad una tematica ambientalista, enfatizzato da un mondo narrativo post-apocalittico, pieno, appunto, di spazzatura, dove chi vive più “in alto” – in senso tanto sociale quanto fisico – opprime e ignora gli individui sottostanti.
Ovviamente in Gachiakuta esisterà un nemico, un mentore, un gruppo di comprimari con simboli e pseudo-divise. L’analisi dei personaggi in questo primo volume non porterebbe certamente a trovare nulla di rivoluzionario, eppure funzionano. Allo stesso modo funziona Rudo, ascrivibile all’archetipo del protagonista traumatizzato, arrabbiato e impossibilitato a sorridere da un passato gravoso.
Nulla di nuovo dal fronte orientale quindi, eppure Gachiakuta possiede un fascino tremendo già a primo impatto. Questo perché Urana ha, probabilmente, imparato dall’esperienza con Ōkubo a non essere monotona. Le tavole hanno impostazioni sempre variabili, tanto nel paneling quanto nel bilanciamento di bianchi, neri, retini, dei pieni e dei vuoti. La modulazione del tratto passa, all’interno di uno stesso disegno magari, dall’estremamente sottile all’incredibilmente spesso. Il tratto è a volte preciso e pulito, altre volte sporco, si deforma e si adatta alle emozioni dei personaggi, all’umore della scena, all’impatto da dare al fruitore. Kei Urana ha, nella maggior parte dei casi, la consapevolezza di cosa sta mettendo in scena e di come renderlo al meglio, con uno stile in parte sì derivativo di Okubo, ma comunque identitario e riconoscibile.
Allo stesso modo vive di una forte identità visiva il mondo narrativo, in tutti i suoi aspetti. L’ambiente parte da ovvie premesse alla Mad Max ma modernizza i luoghi, a loro modo sopra le righe e memorabili. In tal senso aiuta il comparto street art del manga, composto dai graffiti ideati e realizzati da Hideyoshi Andou. Allo stesso modo sono d’impatto i design dei personaggi e la loro espressività, assieme all’abbigliamento a metà tra l’utile e l’espressione stilistica dei personaggi.
L’impressione è di trovarsi in un mondo marcescente ma in lotta per la sopravvivenza, un deserto letale dove gli oppressi e i dimenticati vivono cercano il loro posto. Tra le “oasi” di questo deserto vivono i mostri, nati dalla spazzatura e simbolo dell’avidità umana, della facilità con cui si buttano via gli oggetti, ma anche gli affetti e le persone stesse. L’oggetto abbandonato diviene letale, quello verso cui si nutre affezione una fonte di potere, in una metafora estendibile facilmente all’essere umano.
Ecco, è proprio l’insieme di questi elementi a rendere Gachiakuta una lettura piacevole. Personaggi semplici con alto potenziale di sviluppo, un comparto visivo personale e fonte di continua sorpresa, un tema forte ed attuale, condito con una metafora efficace bilanciano un’avventura dalle premesse classiche, ma di grande impatto.
Scheda tecnica
Autore: Kei Urana
Data di uscita: 04 Ott 2023
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 5,20 euro
Rilegatura: Brossurato
Formato: 115 x 175 mm
Interni: B&N
Pagine: 192