Dopo aver ascoltato l’ultimo album di Kool & the Gang, People Just Wanna Have fun, e in vista dell’anniversario per i 60 anni della band (che sarà nel 2024), non potevamo non volerne sapere di più.
La band non ha certo bisogno di presentazioni, è – come ci sottolinea anche Robert “Kool” Bell – la band più campionata nell’hip hop (in precedenza il primato spettava a James Brown), ma soprattutto è indelebile nella memoria di tutti noi, grazie a brani come Celebration, Get Down on it, Jungle Boogie, Ladies Night, Open Sesame.
Abbiamo quindi chiacchierato con George Brown e Robert “Kool” Bell, in Italia per l’occasione del concerto all’Arena di Verona per la seconda giornata dell’evento Arena Suzuki dai 60 ai 2000 (sarà trasmessa mercoledì 27 settembre in prima serata su RAI 1). Li ringraziamo sentitamente per aver risposto alle domande di XtraCult, con tanta ricchezza e umanità.
1) In particolare negli ultimi due album, Kool & the Gang ha avuto diversi artisti in featuring nei brani. Cosa vi fa pensare “hey, questo è interessante, mi piacerebbe suonare con lui/lei”?
George: A causa del loro essere capaci e appariscenti. Credo che la cosa vada in entrambi i sensi: che sia nello sport o nella musica, vuoi i migliori giocatori. La risposta è quindi: meraviglioso talento.
Robert: Questo album è partito da George, dalla West Coast: un concept per un album, coi giovani artisti in California e sai, con tutti i problemi nel mondo di oggi, è qualcosa che ci sta a cuore e che supportiamo.
2) Quanto di Ronald e Dennis si può ritrovare in People Just Wanna Have Fun?
George: C’è molto di loro nel nuovo album. Alcuni brani, splendidi assoli. Tanto.
Robert: Come menzionava George, non hanno partecipato ma c’è tanto di loro qui.
Ho perso mio fratello 2 anni fa, aveva già in mente questa idea di album, alla ricerca della felicità. Potete ascoltare il suo assolo sul brano 99 Miles to JC.
3) Cosa provate vivendo tutte queste generazioni intrecciate nella storia di Kool & the Gang?
George: Kool & the Gang è divenuta una band generazionale e a causa di ciò, abbiamo una grande eredità. Questo intreccio coi giovani oggi, credo sia divenuto una procedura in tutto ciò che facciamo, non solo per la band ma nella vita. La nuova musica diventa un ibrido.
Così come facevano Miles Davis, Duke Ellington, Count Basie, Little Richard, i Beatles.
Credo sia una buona cosa perché come umani progrediamo, andiamo avanti, se ciò non succedesse…
Quindi sì, stiamo evolvendo la nostra musica.
Robert: Credo che sia parte del nostro destino negli anni. Quasi 60 anni fa cominciammo come gruppo jazz e soul, sicuramente conoscerai la storia. Negli anni, come band abbiamo cambiato diversi nomi, abbiamo avuto molte persone diverse.
È tutto parte del nostro destino, essere in attività, essere ancora qui, dopo così tanti anni.
4) Come avete mantenuto la positività che pervade i brani di questo album, durante la pandemia?
George: Perché come prima cosa ci siamo assicurati che tutti fossero al sicuro, igienizzati e con una mascherina, eravamo tutti vaccinati.
Abbiamo una meravigliosa famiglia Kool & the Gang che consta di ingegneri, produttori, sono le persone che lavorano con noi e che fanno accadere tutto ciò. Tanta gente ci ha aiutato ad andare avanti, è stato un supporto meraviglioso.
Robert: Sì, abbiamo continuato a registrare le tracce nello studio di George, è così che ci siamo ricompattati durante la pandemia.
5) Guardandovi alle spalle, contemplando questi 59 anni, avete dei ricordi particolarmente cari che vorreste condividere?
Robert: Ho tantissimi grandi ricordi, ad esempio di quando trovammo il modo di suonare con Elton John, fu un grande show. Abbiamo fatto 48 concerti con Van Halen e fu davvero grandioso, e anche 10 con Kid Rock.
Ci fu anche questo grande show in Kenya per la consapevolezza sull’AIDS.
Questi sono solo alcuni dei grandi ricordi negli anni.
George: Abbiamo ricordi meravigliosi: gente che si è sposata, bambini, cerimonie, tutte queste sono fette di vita. Certo, come band abbiamo vinto premi, abbiamo fatto grandi cose, e son tutte memorabili, ma questi eventi nella vita personale lasciano un segno davvero profondo.
6) Cosa provate per il sessantesimo anniversario della band? Avete qualcosa di speciale in serbo per l’occasione?
George: Non ci sono segreti qui. La band continuerà col tour, a suonare e a fare felice la gente in giro per il mondo.
Non perdete l’occasione di ascoltarci, quindi.
Sessant’anni sono una benedizione, davvero una benedizione. Molti gruppi provano a raggiungere un record del genere.
E quindi è questo che faremo per questo anniversario, dopo 60 anni continueremo ad andare avanti.
Robert: Sì, ci saranno tante piccole cose, come ha detto George, tanti eventi. Ce ne saranno alcuni anche con Le Kool champagne.
7) Parlando di questo, la regione dove si è tenuto il concerto, il Veneto, è rinomato per i suoi vini, per il prosecco, ma so che hai la tua avventura imprenditoriale con lo champagne, LeKool, amando questo vino francese. Quale vino sceglierai per il 60° anniversario?
Robert: Abbiamo avuto uno show televisivo qui e torneremo in Italia. Siamo stati a Napoli, in Sicilia, a Milano ed è sempre bello tornare; era la nostra prima volta qui a Verona, non vediamo l’ora di fare altre grandi cose qui.
Abbiamo appena parlato con un imprenditore della distillazione ora, e circa lo champagne Le Kool, lo distribuiremo anche qui. Per il 60° anniversario vogliamo andare in molte città e anche in alcune parti del mondo.
Circa il vino, be’, sarà probabilmente un mix.
Il sito dello champagne prodotto da Robert è: https://lekoolchampagne.com
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Si ringrazia l’Ufficio Stampa Sfera Cubica per le immagini e il supporto.