Con il secondo volume pubblicato da saldaPress, Kroma di Lorenzo De Felici giunge alla sua agognata conclusione con un totale di quattro capitoli. Non si è trattato di un viaggio particolarmente lungo per noi lettori, la pubblicazione italiana di entrambi i volumi ha impiegato solo quattro mesi per chiudere il ciclo, ma si è trattato senza dubbio di un’attesa densa di speranze e tanto hype.
All’uscita del primo volume nel mese di Aprile scrivemmo un articolo senza spoiler a riguardo, che vi consigliamo di consultare se voleste farvi un’idea di cosa sia Kroma e perché dovrebbe interessarvi. In questa sede è nostra intenzione invece sviscerare, anche con degli spoiler, la conclusione della storia di Lorenzo De Felici, ragionando sullo sviluppo delle vicende e dei personaggi coinvolti, dei perché alle loro spalle e di come l’autore abbia concluso Kroma.
Prima di passare ad una analisi più dettagliata, ricca anche di eventuali spoiler, ci preme sottolineare quanto la lettura del secondo volume ci abbia lasciato soddisfatti. Il viaggio costituito da Kroma sancisce il successo di Lorenzo De Felici non solo come disegnatore e colorista, ma anche come sceneggiatore, dimostrando quindi tutto il suo valore in qualità di autore a tutto tondo. Mentre scriviamo questo articolo l’autore italiano è al lavoro con Robert Kirkman in qualità di disegnatore su Void Rivals, un lavoro originale per Skybound, ma speriamo presto di vederlo nuovamente in veste di autore completo.
Con la chiusura del primo volume avevamo lasciato Kroma, la protagonista, in balia di un anziano folle al di fuori della Città Pallida, intenzionato ad uccidere la giovane. Il secondo volume si riapre proprio dopo quel cliffhanger, portando avanti la storia in modo spedito con un turbine di violenza, azione e rammarico. È interessante il modo in cui Lorenzo De Felici biforchi le linee narrative della storia mostrandoci da una parte l’avventura di Kroma, che poco alla volta si libera delle catene al di fuori della Città Pallida, mentre al suo interno possiamo vedere gli amici del defunto Zet cercare a loro volta di liberarsi delle credenze loro imposte, seppur con un percorso differente.
Nell’arco dei quattro capitoli che compongono la storia uno degli elementi più piacevoli e rassicuranti è senza dubbio la coerenza narrativa mantenuta da Lorenzo De Felici. Ogni evento, ogni azione e parola dei vari personaggi avrà la sua utilità, portando avanti la storia in una certa direzione o aiutando un personaggio a svilupparsi e quindi prendere determinate decisioni. L’incontro con l’anziano Soristo sarà ad esempio un magnifico motore per gli eventi, sviluppando Kroma e fornendole informazioni preziose per arrivare ad una comprensione profonda delle bestie del Re dei colori.
Le premesse narrative dell’opera hanno trovato una loro compiutezza nella conclusione: lo status quo della Città Pallida si è infranto, Kroma si è liberata del gioco dell’oppressione e ha distrutto il sistema marcio che la religione umana aveva creato. Persino la morte di Zet ha trovato un valore più alto liberando non solo la protagonista dai suoi limiti fisici, ma anche i suoi amici dai limiti sociali e mentali imposti loro dalla comunità. Il modo in cui Kroma distrugge la città, lasciando in vita coloro che non riteneva degni di ricevere la morte per mano sua, non mettendosi però al di sopra dei sopravvissuti, segna un netto distacco con quello che la Città Pallida e il Magravio rappresentavano.
La società umana guidata dal Magravio era basata sulla fede cieca, sull’espiazione della paura tramite l’utilizzo di un capro espiatorio il cui unico scopo fosse quello di subire le conseguenze della paura insensata della popolazione. Con lo svolgersi degli eventi Lorenzo De Felici porta avanti delle tematiche in netta contrapposizione con i valori fondanti che sorreggevano il mondo in cui Kroma era nata, negandoli e sostituendoli con nuovi valori.
Un elemento interessante, che potrebbe anche dividere il pubblico sull’apprezzamento del finale, è la parsimonia con la quale l’autore fornisce informazioni ai lettori. Una volta concluso il secondo volume ad esempio non sapremo quale sia davvero l’origine del Trono, del Re dei colori o delle sue bestie. Se si tratti infatti di vere e proprie manifestazioni divine, di alieni o di altro non verrà svelato, così come lo stesso destino di Kroma e degli amici di Zet resterà incerto, in un finale aperto che apre le porte all’immaginazione del lettore.
A nostro avviso, le scelte adoperate da Lorenzo De Felici sono state azzeccate: non sempre dare tutte le informazioni significa fare un favore alla propria storia, lasciare il lettore con qualche non detto è un metodo non solo utile allo scrittore per lavorare meglio, ma anche per ingaggiare il fruitore all’interno del patto narrativo. In un delicato equilibrio fra informazioni palesi, altre più nascoste ed altre ancora del tutto omesse, il lettore può immergersi nella lettura cercando di intuire ciò che l’autore voleva raccontare, rendendone la lettura un’esperienza poliedrica che varia da persona a persona.
Kroma ha quindi avuto successo sotto ogni punto di vista, secondo la nostra opinione. I personaggi della storia risultano realistici e toccanti, i loro percorsi sono coerenti e pregni di significati. La storia scorre con velocità senza però perdere pezzi lungo il cammino, ma soprattutto Lorenzo De Felici riesce a mantenere il colore come elemento centrale dalla prima all’ultima pagina, donando al lettore tavole stupende e d’impatto, capaci di restare nella mente per lungo tempo.
Scheda tecnica
Autore: Lorenzo De Felici
Data di uscita: 21 Lug 2023
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 14,90 euro
Rilegatura: Brossurato
Formato: 168 x 256 mm
Interni: Colori
Pagine: 120