AHSOKA è la Nuova Speranza di STAR WARS

Clicca qui per il nostro parere su Star Wars: Ahsoka, a cura di Angelo Giannone
Clicca qui per il commento all’uscita, a cura di Angelo Giannone
Clicca qui per le informazioni ufficiali sulla serie

Star Wars Ahsoka

Tutti i brand leggendari vivono, prima o poi, un fisiologico calo di interesse, qualità e/o introiti. Star Wars ha viaggiato tra le decadi e non ne è uscita indenne. Senza voler creare un approfondimento storiografico, l’allontanamento dalle sale e la pubblicazione di prodotti mediocri (come Obi-Wan, del quale vi abbiamo parlato qui) è abbastanza eloquente. La terza stagione di The Mandalorian (ne trovate un breve e tiepido parere qui) è risultata quasi anonima, mentre la meravigliosa Andor (di cui vi abbiamo parlato qui) ha attecchito solo su alcune fasce d’utenza.

Obi-Wan Kenobi: può, ma non vuole

The Mandalorian terza stagione: pro e contro della sintesi

Andor è la serie giusta al momento sbagliato

Ahsoka si pone quindi in un crocevia pericoloso. La prima strada che percorre è la promessa di un ritorno al “classico” Star Wars con spade laser ed astronavi. Questa si inscrive nella seconda strada, ossia il quadro creato da Dave Filoni, atto a narrare intere decadi dell’universo di Star Wars tra Episodio VI ed Episodio VII. A fare da terza strada nel crocevia è la stessa protagonista della serie, assieme al suo villain.

Necessarie premesse

Ahsoka Tano e il Grandammiraglio Thrawn sono personaggi conosciuti ed apprezzati da chi ha vissuto il lato animato della Forza, con le serie The Clone Wars e Rebels. Risultano altresì sconosciuti ai fruitori di soli prodotti live action, rendendo a priori difficile l’interessamento di questa enorme fetta di utenza alla serie. Esiste infine una quarta strada.

Per raccontarla può essere utile notare come l’effetto Dunning-Kruger colpisca più forte di una spada laser. Svariati utenti hanno canzonato, prima ancora della pubblicazione, la serie definendola “Star Woke”. Questo perché i trailer mettevano da subito in chiaro come sia la protagonista che le principali comprimarie fossero donne, definendo Ahsoka “ribelle”, ”guerriera”, ”Jedi”.
L’accusa alla serie sembrava essere quella di voler cavalcare l’onda delle protagoniste femminili “forti e indipendenti” creandone tre ad hoc. Inutile dire come le fonti di tali commenti fossero inconsapevoli del ruolo preminente che Ahsoka riveste in The Clone Wars e che la sua prima apparizione risale all’omonimo film animato del 2008. Altresì inconsapevoli di come Sabine, ed Hera, comprimari essenziali in Ahsoka, esistano dal 2014, grazie alla serie animata Rebels.

Avendo schivato il dovere di accurata storiografia con l’aneddoto, è necessario sottolineare come Rebels abbia nei suoi personaggi il principale pregio, creando una storia corale adolescenziale con un cast trasversale ai diversi potenziali tipi di pubblico, in grado di sviluppare e definire efficacemente gli archetipi di partenza. Allo stesso modo The Clone Wars, pur nella sua ridondanza, ha in Ahsoka, grazie a Dave Filoni, uno dei personaggi più completi e complessi dell’intero franchise. Sin da subito lei è una guerriera nello spirito, una ribelle nel carattere e una Jedi nel profondo. La sua personalità le permette di risuonare con l’altrettanto ribelle Anakin Skywalker, di cui è allieva. Il percorso di crescita vissuto nelle sette stagioni animate crea una rottura con l’ordine Jedi, uno scontro morale culminato con l’allontanamento dai samurai spaziali, le cui conseguenze porteranno la padawan a separarsi dal maestro proprio prima della sua ora più oscura. In Rebels continuerà il percorso di Ahsoka, regalando una nuova evoluzione del personaggio, ormai adulto, e dei climax degni dei migliori momenti delle pellicole principali. Questo per confermare come senza dubbio Ahsoka, Sabine ed Hera siano quel tipo di personaggio femminile “forte e indipendente” (aggettivi forse descrittivi ma sicuramente banalizzanti), ma non nascano da un revisionismo figlio di una nuova sensibilità o da qualunque presunta “moda” del momento.

Nella quarta strada, Rebels regala con Thrawn uno dei villain più affascinanti di Star Wars, un ufficiale militare glaciale e calcolatore, in grado di arrivare ad un passo dall’estinguere la ribellione, sconfitto soltanto dall’aver sottovalutato le vie della Forza. Peraltro, questo personaggio ha funzionato così bene da aver dato vita a ben sei romanzi canonici a lui dedicati.

Questa gargantuesca premessa sulle quattro strade è necessaria per definire i confini e il contesto entro cui nasce e si sviluppa Star Wars: Ahsoka, tanto come personaggio quanto come serie. Pertanto, le premesse rendono evidente come “Ahsoka” potesse essere solo un nome fittizio al posto di “Rebels stagione 5, ma in live action perché la vedano più persone”.

La Nota Dolente 

Volendo quindi iniziare dalla nota dolente, anche perché le lodi sono più facili e noiose da scrivere, esiste questo grande problema. Volendo riprendere la precedente metafora, il crocevia ha condotto sulla giusta strada tanto la serie quanto il franchise, strada però a due corsie, una perfettamente manutenuta e l’altra più dissestata e ostica. Il personaggio di Ahsoka cade in piedi in entrambi i casi, in quanto sviscerata a dovere nel corso della serie in maniera intelligente, giocando sui non detti e sul salto temporale che separa Rebels da questa serie.

Da discutere è invece Sabine. Si può comprendere il fastidio provato durante la visione davanti ad alcune azioni e scelte della mandaloriana se non ne si conosce il vissuto. La costante tensione del personaggio verso Ezra (protagonista di Rebels), deriva dal legame sviluppato nel corso delle loro scorribande e dai motivi della forzata separazione. Tuttavia, sarebbe avventato additare questo come limite o difetto di scrittura.

Star Wars è da molto tempo un universo esteso e multimediale, dove un canone ben definito racconta e connette i suoi personaggi. Laddove il materiale cartaceo risulti più costoso e complesso da reperire, quello audiovisivo è presente su un’unica piattaforma nella sua interezza. La scelta del come e se fruirne spetta all’utente, ma se ogni prodotto dovesse vivere non tenendo conto dell’esistenza del suo circondario sarebbe impossibile raccontare alcunché. Per fornire controesempi, la serie dà per scontato l’intero pacchetto di personaggi e relativi percorsi della trilogia prequel, così come Andor dava per scontato che lo spettatore dovesse conoscere cos’è l’Impero, mentre The Mandalorian non si preoccupava troppo del se lo spettatore avesse o meno contezza del popolo mandaloriano. Per cui la mancanza di collegamenti ai personaggi di Ahsoka diviene un problema solo quando si decida di non fruire di Rebels. A differenza del The Book of Boba Fett di turno, Rebels non è nemmeno etichettabile come spin-off, ma è uno dei tasselli che connettono linearmente Episodio III ad Episodio IV. La mancanza di informazioni è quindi a carico dello spettatore, il quale non può proiettare sulla serie, in forma di difetto, la decisione deliberata di “saltare un pezzo”.

Cambiando versante, la serie è riuscita in sostanzialmente ogni aspetto. Quello più sorprendente però è la capacità di connettere, innovare e guardare al futuro nello stesso momento. Star Wars: Ahsoka gioca sulla storica tematica del rapporto maestro-allievo, dove il mentore non funge da figura di riferimento ma di confronto, per portare ad un miglioramento reciproco. Gli ideali di Ashoka sono definiti ma complessi da inquadrare, per questo mai assimilati a fondo da Sabine. Lo scontro tra le due personalità nasce quindi dalle loro similitudini, dalla difficoltà, per entrambe, di elaborare il trauma di una separazione avvenuta anni prima, seppur in contesti e momenti diversi.

In maniera speculare, l’introduzione di un’altra, inedita, coppia maestro-allievo funge da perfetto contraltare e motore di sviluppo per i personaggi. Baylan Skoll e Shin Hati non sono inquadrabili come Sith, così come Ahsoka e Sabine non sono strettamente dei Jedi. I loro nomi derivano dalla mitologia nordica, rappresentando il lupo che insegue il sole (Skoll) e quello che insegue la luna (Hati). Per poetici che siano, i nomi stessi si connettono ad un animale di importanza cruciale per narrazione e simbologia in Rebels, ma contengono anche un indizio sul destino dei due personaggi. Ecco, quindi, come la grande capacità di scrittura di Dave Filoni riesce a partorire un antagonista memorabile, interpretato da un ottimo Ray Stevenson, la cui prematura dipartita non può che lasciare con dei dubbi circa il futuro del personaggio. Mentre Shin è più una promessa per il futuro (a conti fatti il personaggio meno accattivante della serie, seppur funzionante nel suo ruolo), Baylan è raccontato e costruito a dovere, non solo attraverso le parole.

I suoi ideali e quelli di Ahsoka collidono anche attraverso le spade laser, raramente in grado di raccontare così tanto i personaggi. Gli stili di combattimento sono riconoscibili e derivano anche dal carattere dei personaggi, dal loro background oltre che dalla mera struttura fisica. Gli scontri diviengono quindi vera e propria narrazione visiva. Ne è esempio una memorabile e onirica scena, una delle più potenti della serie, dove l’irrisolto tra due personaggi si concretizza nello scontro tra le loro lame di luce, più che nei dialoghi.

Dunque, il rapporto maestro-allievo è direttamente connesso allo sviluppo personale, al ritrovare i propri ideali, comprendere gli obiettivi, migliorarsi attraverso la metabolizzazione dei traumi, la risoluzione dei conflitti irrisolti e il ritrovare qualcosa di perduto.

Necessari spoiler

In questo cuore tematico, Filoni inserisce importanti agganci per il presente, il futuro prossimo e quello remoto del franchise. Siano avvisati i più sensibili, da qui sarà necessario qualche spoiler.

Laddove Thrawn è la minaccia più immediata e concreta, che porterà a qualche imminente enorme battaglia e, sperabilmente, anche alla nascita del Primo Ordine, la vera mossa coraggiosa di questa serie è trascendere quel confine che, nel suo canone, Star Wars non aveva MAI valicato.

Non siamo più in UNA galassia lontana lontana, perché adesso ne esiste almeno un’altra. L’idea di espandere così tanto i confini dell’universo di Star Wars è la soluzione definitiva al futuro del franchise, con la possibilità di introdurre nuove e pericolose minacce extragalattiche.

Per la seconda volta, Filoni introduce in questo universo narrativo qualcosa di esaltante, nuovo e potenzialmente distruttivo, connettendolo agli elementi visti in precedenza. In Rebels Ezra e Ahsoka trascendono lo spazio e il tempo, entrando nel Mondo tra i Mondi e risuonando con le entità primordiali della Forza, introdotte in The Clone Wars. In Star Wars Ahsoka si parte dalla magia delle figlie di Dathomir, un potere introdotto sempre in The Clone Wars e decisamente fuori scala rispetto a quanto visto nel franchise, dandogli spiegazione nella sua origine extragalattica. Sempre questa nuova galassia lontana lontana sembra connettersi al Padre e ai Figli, con le statue che appaiono proprio nell’epilogo della serie stessa, ritrovate da Baylan.

Conclusioni

Dave Filoni è straordinario nel riuscire ad intrecciare questi fili senza perdere di vista la narrazione principale, focalizzandosi comunque sui personaggi, dando vita a momenti di grande emozione, con una serie in grado di essere non solo un ottimo prodotto, ma “Una Nuova Speranza” per l’intero franchise di Star Wars.

——————————————————————————————————————————————————————————————

STAR WARS: AHSOKA

La serie originale targata Lucasfilm debutterà il 23 agosto 2023 in esclusiva su Disney+ con i primi due episodi

Commento di Angelo Giannone:

Questa serie TV sembra essere un punto di convergenza e di arrivo per il franchise di Star Wars. Ahsoka è infatti un personaggio nato e cresciuto nei due maggiori prodotti animati di Star Wars: The Clone Wars e Rebels.

Creata da Dave Filoni, da sempre molto “geloso” della sua creatura e infatti produttore esecutivo della serie, la padawan di Anakin Skywalker è uno dei personaggi più affascinanti e sfaccettati di tutto Star Wars.
Con questa serie TV, però, non si va solo a riprendere il personaggio, ma probabilmente a portare a compimento la grande storia iniziata con The Mandalorian, con i rimasugli dell’Impero che insorgono, forti di un nuovo leader. Tale leader, l’affascinante e machiavellico Grandammiraglio Thrawn, nasce anch’esso dalle serie animate. Thrawn è stato l’antagonista principale di Star Wars: Rebels, i cui personaggi vivranno la loro prima incarnazione live action proprio nella serie Ahsoka.
Nel trailer si possono vedere Sabine ed Hera, due personaggi iconici di Rebels, di cui si avrà sperabilmente un’evoluzione, ma non è detto che siano gli unici a ritornare. Allo stesso tempo, chi vi scrive non crede che Ahsoka sarà un prodotto esclusivo e diretto ai fruitori delle serie animate e/o di The Mandalorian. Anzi, alcuni elementi del trailer, come le spade laser arancioni, sono qualcosa di completamente inedito e di sicuramente accattivante!
Certo, vedere quel disegno sulla parete e conoscerne retroscena e significato fa comunque venire la pelle d’oca.
——————————————————————————————————————————————————————————————
11 luglio 2023 – Disney+ ha diffuso un nuovo trailer e una nuova key art di Star Wars: Ahsoka di Lucasfilm e ha anche annunciato che il 23 agosto 2023 la serie debutterà con i primi due episodi.

Ambientata dopo la caduta dell’Impero, Star Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai vulnerabile.

Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Mary Elizabeth Winstead, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno, Diana Lee Inosanto, David Tennant, Lars Mikkelsen ed Eman Esfandi. Gli episodi sono diretti da Dave Filoni, Steph Green, Peter Ramsey, Jennifer Getzinger, Geeta Vasant Patel e Rick Famuyiwa. Dave Filoni è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Jon Favreau, Kathleen Kennedy, Colin Wilson e Carrie Beck. Karen Gilchrist è la co-produttrice esecutiva.

Star Wars: Ahsoka di Lucasfilm debutterà il 23 agosto 2023 in esclusiva su Disney+.

Comunicato, video e immagini dagli Uffici Stampa The Walt Disney Company Italia, Opinion Leader, Cristiana Caimmi. Aggiornato il 12 Luglio e il 25 Agosto 2023.

Write A Comment