Dal 12 al 14 Maggio ha luogo la nona edizione dell’Arf!, il Festival del fumetto, tornato a tenersi all’interno negli spazi del Mattatoio e della Città dell’Altra Economia di Testaccio, a Roma. L’anno scorso infatti, complice gli strascichi della pandemia di COVID-19, la fiera si era tenuta all’esterno delle strutture, rinunciando ad ampi spazi per rendere l’evento confortevole soprattutto nei confronti di autori, autrici e case editrici invitate. Questa edizione è stata firmata dall’autrice Nicoletta Baldari, che ne ha disegnato il manifesto con il suo stile colorato e pop.

nona edizione manifesto Arf!
Locandina della nona edizione dell’Arf!

La fiera è stata caratterizzata come ogni anno da una presenza sentita, ma comunque marginale, delle case editrici, fra le quali erano presenti Coconino Press, Edizioni BD, Tacotoon, Bao Publishing, Tunué, Bonelli e Bugs Comics. Il cuore pulsante della fiera era costituito dalle numerose mostre, dall’area talk ma soprattutto dall’Arfist! Alley e dalla self Arf!, entrambe ricchissime di autori e autrici presenti per un contatto diretto con il pubblico. Non va dimenticata inoltre la presenza di rappresentati di diverse scuole del fumetto italiano, come un banco per la Scuola Internazionale di Comics romana e uno per la Lucca Manga School.

Nel corso delle tre giornate si sono susseguiti numerosi talk che puntavano in modo ambivalente a presentare il lavoro autoriale di alcune personalità del fumetto, o quello di collettivi emergenti, ma anche a istruire il pubblico su dinamiche inerenti all’evoluzione del medium. Possiamo citare ad esempio un talk tenutosi il Sabato 13, State of the A.I. – 2023, durante il quale sono intervenuti l’autore Lorenzo Ceccotti (in arte LRNZ), Riccardo Falcinelli e Daniele Marotta. Venerdì 12 la fiera si è aperta con un talk dell’inossidabile Zerocalcare, proseguendo poi con talk che spaziavano da un pubblico più giovane, ad uno più adulto e settoriale come quello degli X-Men.

Il talk “Fumetti Animati” aveva infatti come principale obiettivo quello di comunicare ai giovani presenti delle informazioni di base sul mondo dell’animazione. Con la partecipazione di Davide Caporali (in arte Dado), Francesco Guarnaccia, Giovanni Masi, Alessandro Nativio, Federico Rossi Edrighi e Vincenzo Sarno, durante il talk si è ad esempio parlato della produzione dell’anime di Dragonero, al momento disponibile su Rai Gulp e Rai Play. Parlare della sua produzione ha portato a citare dati numerici come la spesa di 9 milioni utili al progetto, o l’assunzione di 1200 persone circa.

Nel talk “Dall’universale al personale: l’evoluzione del racconto a fumetti” diverse autrici e rappresentanti di collettivi come il Collettivo Viscosa o Moleste, insieme all’attuale direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore, hanno ragionato sulle varie influenze fumettistiche di ognuno, percorrendo in un certo senso la storia stessa del fumetto italiano. In maniera quasi inaspettata ma sicuramente piacevole, il talk ha anche virato verso l’argomento dei compensi in Italia, portando le autrici e gli autori presenti a ragionare di fronte al pubblico su quanto gli attuali compensi impediscano di vivere unicamente di fumetto. Si tratta senza dubbio di un argomento spinoso e poco piacevole da affrontare, ma che in un modo o nell’altro va portato a galla per permettere a chi fa fumetto di lottare per i propri diritti, onde evitare che autrici come Laura Camelli, in arte La Came, si trovino costrette a “lavorare come fumettiste part-time, però full time”, per citare le parole dette sul palco.

Durante il talk “Rebuild X-Men” a cui hanno partecipato Pepe Larraz, Stefano Caselli, Tom Muller e Valerio Schiti, gli autori hanno invece affrontato uno dei fenomeni editoriali più interessanti degli ultimi anni, ovvero il reboot degli X-Men ad opera dello sceneggiatore Jonathan Hickman, con il quale hanno tutti collaborato. Fra le rivelazioni più interessanti: retroscena su metodi di lavorazione, trucchi del mestiere e aneddoti illuminanti, chiunque abbia assistito al talk non solo si sarà fatto un’idea migliore di come gli X-Men siano stati ricreati quasi da zero, ma soprattutto di come autori di un certo calibro lavorino per una grande azienda come la Marvel.

Oltre ai talk, fra i quali sarebbe d’obbligo citare anche lectio magistralis di Igort, Lorenzo Mattotti e Francesca Ghermandi, come già detto il cuore pulsante della fiera è stata la presenza di autori e autrici e delle numerose case di autoproduzione. Per una lista completa delle presenze vi rimandiamo ovviamente al sito dell’Arf! che, va sottolineato, è estremamente facile da navigare permettendo al pubblico di farsi un’idea chiara e precisa di cosa la fiera avesse da offrire, elemento che non va dato per scontato, purtroppo per altre fiere. Nel nostro piccolo abbiamo avuto modo di chiacchierare con Lorenzo Palloni allo stand di Mammaiuto, una casa di autoproduzione dalla storia ormai decennale, che punta ad un modello editoriale innovativo ed interessante, ma soprattutto si fa giustamente fregio di dare la maggior parte dei compensi di vendita in mano agli autori e alle autrici che scrivono per il collettivo.

Le mostre erano numerose e ben organizzate, a partire da quella sull’autore di horror giapponese, Shintarō Kago. Le tavole in mostra del sensei erano numerose e ben organizzate, mostrando numerosi lavori dello stesso, evento sicuramente non comune in Italia. Non vanno dimenticate le altre installazioni su Nicoletta Baldari, Werther Dell’Edera, Pepe Larraz Lillo, Lorenzo Mattotti, Sergio Toppi e Valo. Gli autori e le autrici in mostra spaziavano su generi e stili profondamente diversi e le esposizioni erano accompagnate fortunatamente da diverse chicche, citiamo ad esempio la presenza di tavole colorate di fianco alle chine originali di Pepe Larraz, o anche di Lorenzo Mattotti. Un piccolo excursus andrebbe fatto sulla mostra dell’autore spagnolo David Aja, presente in una galleria ad ingresso gratuito a Piazza Navona, dove l’autore ha presenziato il 28 Aprile insieme all’Arf! e all’istituti Cervantes di Roma, tenendo un interessante talk che ha spaziato su diversi argomenti, fra i quali ha spiccato il suo lavoro sulla run “Vita normale. Occhio di Falco”.

Questa edizione dell’Arf! è quindi stata ricca di eventi e di spunti interessanti, come sempre puntando soprattutto sul mettere sotto i riflettori le autoproduzioni e gli autori e le autrici in quanto tali, piuttosto che le case editrici, senza però tagliarle dall’equazione. Dal nostro punto di vista, avendo partecipato anche alla scorsa edizione tenutasi all’aperto, l’uso dello spazio concesso è stato un po’ critico, portando a degli affollamenti che non ci sono sembrati necessari. Ciononostante, va specificato che le scelte fatte dalla fiera puntavano soprattutto a proteggere gli ospiti dalle intemperie, che si trattasse del sole cocente di Maggio o della pioggia, che ha effettivamente battezzato tutti e tre i giorni di fiera.

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