Non credo di essermi mai emozionato così tanto in una fiera: con le tappe forzate, le code di ore, il caldo e il freddo e l’ansia-da-scudetto-o-no, questo Comicon 2023 a Napoli si è purtroppo concluso e vi vogliamo raccontare quel che abbiamo vissuto.

Che sarà comunque solo una minima parte di quel che si poteva vivere. L’offerta era a dir poco enorme e variegata, con una densità di panel, attività, stand e possibilità che anche se avessimo avuto 4 giorni e ognuna delle 9 ore disponibili non sarebbero comunque state sufficienti. In ogni caso, come edizione si può dire un successo: 170.000 visitatori, 10.000 in più dell’edizione 2019 segnano un record assoluto. Ma per qualsiasi sorta di recap il sito del Comicon è più che esaustivo. Allo stesso modo, non è mio intento parlare dell’aspetto tecnico-organizzativo, non avendo conoscenze nemmeno basilari della materia in questione (ed un senso dell’orientamento degno di Zoro, che rende inutile qualsivoglia mappa).

Quindi questo vuole essere un racconto di come chi vi scrive ha vissuto l’evento, che peraltro è coinciso essere il suo primo Comicon in assoluto.

Comicon Napoli 2023 Preludi e Diurni

Impattare con una fila lunga oltre un’ora, sotto al sole di Sabato 29 Aprile, dopo una notte in treno, può non essere il migliore degli inizi, ma si bilancia con l’esperienza di entrare in fiera in anticipo durante una giornata piovosa e vederla deserta. Non che durante il pomeriggio della domenica lo spettacolo sia stato meno affascinante, forse unico nella storia della fiera. Lo spauracchio di festeggiamenti selvaggi ed una leggera pioggia hanno causato un esodo, con conseguente possibilità di viversi i padiglioni senza folla e poter chiacchierare con gli autori senza far file. Unica eccezione Zerocalcare, irraggiungibile grazie ad una fila folle che si generava per magia, anche prima dell’orario di apertura ufficiale e dove vigeva la legge della giungla (e infatti ho preferito rimanere senza un suo autografo).

Si è scoperchiato il vaso di Pandora degli autori, ma non è ancora venuto il momento di parlarne (avrete le sezioni dell’articolo ben delineate ed indipendenti, quindi leggete come volete).

Brevi vite

Non posso raccontarvi di sicuro una full immersion nel mondo del cosplay o di tutto il merchandising possibile in vendita in fiera, quindi questa sezione è più una scusa per usare questo sottotitolo e creare una piccola collezione di foto, riguardanti i cosplay più belli che abbiamo incrociato (e fotografato, passaggio non scontato) e qualche action figure fuori di testa. Vien da sé che con interi padiglioni legati al merchandising l’offerta fosse immensa e variegata. Quanto al cosplay poco da dire, è impossibile non rimanere meravigliati ad ogni fiera da quel che si vede (Jack e Sally incredibili).

Due cosplayer di Grimm (sinistra) e Hornet (destra) da Hollow Knight. Foto di Angelo Giannone
Due cosplayer di All For One (sinistra) e All Might (destra) di My Hero Academia. Foto di Angelo Giannone
Due cosplayer di Sally (sinistra) e Jack (destra) di Nightmare Before Christmas. Foto di Angelo Giannone

La pizzeria alla fine dei mondi

Essere a Napoli e non mangiare la pizza è da sconsiderati. Per questo esiste(va) Pizzacon. Sei pizzerie diverse, ognuna con una sola pizza dal gusto unico e peculiare, oltre all’intramontabile margherita. Al di là dell’ottimo prezzo, quello che più sorprendeva era l’efficienza nell’organizzazione e lo spirito generale del progetto, che di fatto portava a scegliere sulla base del gusto e non del nome, in uno spirito di collaborazione più che di concorrenza, atto ad esaltare questo patrimonio culinario italiano. Detto in parole povere costavano poco ed erano buonissime.

Palesemente la foto più importante di questo articolo. Foto di Angelo Giannone

Canzoni e Riflessi

Cosa hanno in comune il capo coreografo di Kill Bill, Kill la Kill, Attack on Titan, Guilty Crown, un sottomarino ed un pianoforte?

Il concerto di Mika Kobayashi. Tra gli ospiti d’onore della fiera, direttamente dal Giappone, una cantante dalla voce incredibile, voce peraltro di molte composizioni di Hiroyuki Sawano. E non da sola. Ad accompagnarla il gruppo Samurai Artist Kamui, capeggiato da Tetsuro Shimaguchi, coreografo a capo, tra le altre cose, di alcune straordinarie scene d’azione di Kill Bill. L’ora di spettacolo alternava momenti in cui Kobayashi faceva venire la pelle d’oca con i suoi acuti ad altri in cui il suo pianoforte accompagnava melodie dal gusto più tradizionale giapponese e il palco veniva lasciato agli straordinari performer. La loro capacità di maneggiare diverse armi e le movenze perfette e sincronizzate univano danza e lotta in uno spettacolo incredibile (e molto raro da vedere da questa parte di mondo). A chiudere il tutto Kobayashi ha cantato in italiano, una sorpresa inaspettata e divertente. Anche se l’apice emotivo rimarrà ascoltare Before my body is dry dal vivo, un sogno.

 

Casa di quadro

(non pensate nemmeno per sbaglio che il titolo parafrasi la casa di carta, manca l’articolo e non sarete perdonati)

Descrivere delle mostre è arduo, quindi anche in questa sezione parleranno le immagini. Non saranno ovviamente esaustive delle mostre, ma solo esemplificative. Come per altre sezioni, non è mio scopo commentarne la parte tecnica o di allestimento.

Giorgio Cavazzano per Napoli Comicon 2023
Venezia, 29 dicembre 2022, Giorgio Cavazzano per Napoli Comicon 2023. Fotografia di Luca Nizzoli Toetti

A livello concettuale, i 6 pezzi (poco) facili del Magister Giorgio Cavazzano era la mostra che più suscitava interesse. A partire dal titolo, ispirato al quasi omonimo (e illuminante) libro di Richard Feyman – uno dei fisici più importanti degli ultimi 200 anni – per arrivare all’idea in sé. Sei talenti più o meno emergenti, selezionati da Cavazzano stesso per essere esposti in fiera. Stili, influenze e tecniche completamente diverse, che in comune hanno “solo” il voler narrare straordinarie storie per immagini. Volendo evitare lunghe divagazioni tecniche, i miei due “pezzi” preferiti sono senza dubbio il tratto morbido e i colori tenui di Greta Xella, a pari merito con le composizioni inquietanti di Giulio Rincione.

Alcune delle tavole esposte di Greta Xella. Foto di Angelo Giannone
Alcune della tavole esposte di Giulio Rincione. Foto di Angelo Giannone

Volando dall’altro lato del mondo, un’altra mostra d’impatto è quella su Aki Irie. La mangaka è autrice di Il mondo di Ran, Nuvole a Nord Ovest e il volume antologico Tabi, presentato in anteprima a questo Comicon 2023 da J-Pop. Nella sua mostra si sono potute apprezzare delle tavole originali, avendo modo di valutare ancora meglio il suo bellissimo tratto e la capacità di ricreare meravigliosi panorami ed ambienti, ma non solo. Ma anche di questo non possiamo parlarne ora!

Una delle tavole esposte di Aki Irie. Foto di Angelo Giannone

Tuttavia, a livello emotivo, la mostra che più mi ha emozionato non poteva che essere quella su Jim Lee. La pannellistica conteneva degli aneddoti che fungevano da filo conduttore per la mostra, dando  modo di contestualizzare meglio alcune illustrazioni, talvolta nate anche per scherzo. Il materiale è anche arricchito da  commissioni, copertine e tavole prese da alcune storie, il tutto attinente all’anno che Jim Lee ha trascorso in Italia.

Come mi ha ricordato il maestro Brian Azzarello nelle poche parole che sono riuscito a scambiare con lui (in inglese, con fatica, leggete la prossima sezione), Lee ha disegnato la storia Superman: per il Domani mentre era in Italia. Si potrebbe aprire una lunga discussione su come in quella storia si intreccino l’Italia, le ispirazioni religiose e alcuni dialoghi tra i migliori mai scritti su Superman, ma non è tempo e luogo.

Jim Lee, mostra The Italian Way al Comicon Napoli 2023
Jim Lee, mostra The Italian Way. Foto di Angelo Giannone

Ma, evitandola, mi limito a riportare come vedere esposta una di quelle tavole, nella sua versione originale, disegnata e inchiostrata a mano da Jim Lee, sia stata un’esperienza unica. Era solo una delle centinaia di tavole di quella storia, meravigliosa ma nemmeno tra le più significative, eppure l’ho fissata per minuti, quasi a volerla rubare con lo sguardo, con un’emozione sempre crescente. Forse questo insieme di sensazioni rientra in quella famosa sindrome di Stendhal, forse ne è solo una pallida eco, ma in ogni caso è quello che l’arte può fare alle persone, forse il suo scopo primigenio e fondamentale: comunicare ed emozionare.

Superman al Comicon Napoli 2023
La tavola “incriminata”. Foto di Angelo Giannone

Eumenidi

Le Eumenidi sono protagoniste di una tragedia di Eschilo e il loro nome significa “le benevole”. Titolo che si addice perfettamente agli autori presenti in fiera e vero cuore pulsante della manifestazione. Perché alla fine il Comicon è una fiera prima di tutto del fumetto, attorno a quale si impernia il resto della manifestazione e si affiancano medium affini, in primis animazione e cinema.

Ma appunto, questi fumetti sono raccontati da autori. Raccontati scrivendoli o disegnandoli certo, ma forse un po’ di più disegnandoli. Gli autori presenti in fiera erano decine e decine, per cui era fisicamente impossibile avere a che fare con tutti loro. C’è stata una rinuncia consapevole ma sofferta a Zerocalcare ed Aki Irie, ma solo a loro.

Non racconterò tutti gli aspetti e le chiacchiere scambiate con i vari autori, lascerò che parlino gli sketch da loro realizzati. È giusto però che ognuno di loro sia nominato, sentitevi liberi di saltare il capoverso: Mirka Andolfo, Werther Dell’Edera, Simone di Meo, Letizia Cadonici, Jioke (Giovanni Dell’Oro), Alessandro Starace, Leonardo Berghella, Jacopo Starace, Lorenzo De Felici, The Sparker (Lorenzo Conte), Lorenzo Palloni, Alessandra Marsili, Salvatore Vivenzio, Gabriele Falzone.

Solo quattro autori sono rimasti fuori dalla lista. Tre di loro erano in signing session assieme. In ordine alfabetico: Brian Azzarello, Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali. Un trio di mostri sacri. Parlare con il maestro Azzarello è stato difficile, principalmente a causa del ben noto caos da fiera e del dover utilizzare l’inglese, ma Matteo Casali è stato gentilissimo nel riferire delle frasi magari poco chiare o troppo coperte dal caos. Ho avuto modo da entrambi di sapere piccole curiosità su alcuni lavori, ma avrei avuto da parlare per ore se il contesto lo avesse permesso. La discussione con Giuseppe Camuncoli è stata al contrario meno coperta dal caos e della durata del meraviglioso Darth Vader che ha per me realizzato. Nel giro di qualche minuto si era creato un tavolo di discussione a tutto tondo su Star Wars, con piacevoli interventi da parte degli staffer lì presenti. Sono stati minuti intensi, assolutamente inaspettati ma piacevoli ed irripetibili (e quel Vader è stupendo).

Il meraviglioso Darth Vader di Giuseppe Camuncoli. Foto di Angelo Giannone

Ma c’è un ultimo nome. Daniel Warren Johnson. Uno degli autori che più stimo, in grado di creare storie che colpiscono in profondità come poche. Un autore straordinario che si è rivelato una persona altrettanto straordinaria. Altro non verrà detto in questi lidi, ma è stato un apice emotivo che non svanirà dalla mia memoria.

Daniel Warren Johnson al Comicon Napoli 2023
Immenso Daniel Warren Johnson. Foto di Angelo Giannone

Conclusioni: Le terre del sogno

La scelta di utilizzare i titoli, talvolta parafrasati, degli albi antologici di Sandman, non è legata ad un tema particolare della fiera o a qualche autore lì presente, quanto al concetto di sogno.

Entrare in questo micro-mondo è stato un po’ un sogno, per quanto le necessità quotidiane fossero pressanti ed impellenti, la stanchezza decisamente reale e il carico di fumetti portati a casa più pesante di un essere umano medio. Eppure, l’atmosfera che si respira è unica, come un complesso sogno lucido, a volte pericolosamente vicino al delirio, ma che porta in ogni caso con sé esperienze che non è possibile vivere in altro modo.

Comicon Napoli 2023

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