Con l’uscita nelle sale del terzo film dei Guardiani della Galassia, vogliamo cogliere l’occasione per parlarvi dell’ultima run sui personaggi della Marvel attualmente disponibile: Guardiani della Galassia – Siamo Super Eroi è una run iniziata nel 2020 e conclusasi nel 2021, portata poi nell’interezza dei suoi diciotto capitoli in un cartonato, nel Gennaio di quest’anno. Senza considerare gli ovvi contributi di altri autori, lo sceneggiatore principale è stato Al Ewing, accompagnato ai disegni da Juann Cabal e Juan Frigeri, con Federico Blee ai colori.

La run in questione prende piede in tutti i sensi dopo quella che ha visto alla sceneggiatura Donny Cates, il cui volume è al momento della stesura dell’articolo non disponibile sul sito Panini. Non solo Al Ewing ha preso la testata sui Guardiani subito dopo il collega Donny Cates, ma ha anche usato immediatamente gli eventi della run precedente come trampolino di lancio per la sua. In merito alla questione bisogna considerare che, con una estensione variabile, qualsiasi testata regolare della Marvel sarà debitrice delle gestioni precedenti, rendendo quindi difficoltoso per i lettori approcciarsi alla lettura di una saga senza avere conoscenze sulle precedenti.
Fatta questa considerazione, conveniamo sul fatto che Al Ewing e il team che ha lavorato con lui sono stati perfettamente in grado di rendere la loro run fruibile a sé stante. Il primissimo capitolo del volume apre infatti le danze della gestione Ewing in modo perfetto, rendendo subito chiari al lettore l’obiettivo dei protagonisti e le vicissitudini passate. Verremo quindi a sapere da subito che Rocket ha rischiato la vita e che si sta riprendendo, al punto da aver dato un piglio diverso ai suoi atteggiamenti. Capiremo anche che i Guardiani hanno deciso di ritirarsi per un po’ dall’attività di vigilantismo galattico, così da vivere in pace come una famiglia, non fosse per la chiamata di Nova, alias di Richard Rider. Richard cercherà l’aiuto dei Guardiani per affrontare gli Dei dell’Olimpo che, sotto l’influsso di una sorta di rinascita cosmica, viaggiano nella galassia di pianeta in pianeta, distruggendo intere civilizzazioni.
Il lavoro di Ewing oltre che debitore di quello del collega Donny Cates sulla testata, si è anche incrociato nuovamente con lui a causa del crossover King in Black, il grande evento della Marvel che prese forma proprio in quegli anni, influenzando come sempre le testate “limitrofe” della Casa delle idee. I Guardiani di Ewing hanno anche fatto i conti con gli sviluppi mutanti ideati da Jonathan Hickman. Anche in questo caso Al Ewing ha fatto uno splendido lavoro, rendendo le incursioni del grande evento King in Black e gli incontri con eroi di altre testate niente più che mattoni della sua sceneggiatura. Poco importerà dunque se il lettore di questo volume non avrà mai davvero idea di chi sia Knull o come i mutanti abbiano ottenuto il mysterium, perché si tratterà di conoscenze non necessarie per godere di questo volume.

Senza voler scendere nei dettagli dei vari archi narrativi di cui il volume è composto, la grande sfida che i Guardiani dovranno affrontare non sarà tanto contro nemici esterni, bensì contro loro stessi. Come detto in precedenza, la run all’inizio presenta i Guardiani in ritiro da qualsiasi attività pericolosa, poiché desiderosi di vivere come una famiglia senza rischiare di morire a causa del criminale galattico di turno. A discapito di questa volontà generale, ognuno dei personaggi vive un conflitto interno che, inevitabilmente, li spinge a liberarsi delle catene che loro stessi si sono imposti. I temi trattati attraverso i vari personaggi principali sono molteplici e Ewing e gli autori a lui affiancati sono riusciti perfettamente a sviscerarli, calando i Guardiani della Galassia in un contesto per certi versi familiare.

Richard Rider affronterà a più riprese le sue turbe mentali, ricorrendo non solo all’aiuto dei suoi amici ma soprattutto a quello di uno psicologo. L’ormai unico membro dei Nova Corp sarà scosso fin dall’inizio dai sensi di colpa per essere sopravvissuto alla purga del suo ordine e, oltre a questo, si aggiungerà il senso di colpa per aver distrutto la famiglia di Quill e Gamora, chiedendo il loro aiuto contro gli Dei. Il lavoro fatto da Ewing su questo personaggio è stupendo, normalizzando agli occhi del pubblico la terapia psicologica. Al contempo, l’autore fa sì che il personaggio non venga appiattito a quell’unica caratteristica, rendendola parte di una caratterizzazione più ampia.

Peter Quill vedrà la sua storia rimaneggiata da Ewing – seguendo un po’ il corso di molti eroi della Marvel le cui origini e poteri stanno venendo modificate – e ritrovandosi separato forzatamente dai Guardiani, costretto a vivere una vita diversa e cercare una verità profonda su sé stesso. Il percorso del personaggio ne modificherà principalmente i poteri, rendendo Peter Quill un essere decisamente più pericoloso di quanto non lo sia mai stato nella sua storia editoriale: ciò che dovrebbe destare l’interesse però è il percorso psicologico che Ewing traccia per lui, rendendogli chiaro quanto voglia essere un eroe. Per certi versi il dilemma morale che attanaglia Peter Quill è il perno dell’intera run, coinvolgendo tutti i Guardiani: se è vero che lui vuole vivere una vita serena con Gamora e i suoi amici, d’altro canto è spinto in maniera impulsiva ad aiutare il prossimo e ad essere, nel modo migliore del termine, un supereroe.
Il percorso di Peter Quill è lo stesso che affronteranno anche altri membri dei Guardiani, come Rocket, Drax e sua figlia Dragoluna. Ognuno di loro avrà molto da perdere, ma deciderà comunque ancora una volta di mettersi in gioco nel momento più buio della galassia. Drax a sua volta vivrà momenti bui mettendo in dubbio la sua identità, così come la figlia dovrà fare i conti con un passato difficile che ne metterà alla prova la vita sentimentale. Se in questa veloce disamina dei percorsi di ognuno dei Guardiani non viene nominato Groot, ciò avviene perché l’alieno è come sempre un collante di quella grande famiglia, un personaggio solido che con il suo affetto cerca sempre di tenere uniti gli amici.
Se quanto detto fino ad ora è un elogio al modo in cui Ewing ha gestito un ampio parco di personaggi, una piccola nota di demerito a nostro avviso si può trovare nei cattivi che i protagonisti affronteranno. Senza girarci tanto intorno, gli Dei dell’Olimpo non riescono ad essere particolarmente iconici, se non per dei design sicuramente accattivanti. Senza ombra di dubbio, sia loro che le altre minacce affrontate dai Guardiani sono minacciose al punto giusto, soprattutto considerando come Ewing giochi bene sul concetto di sacrificio per rendere ancora più pericolosi questi avversari. Ciononostante, difficilmente questa run verrà ricordata per una complessa contrapposizione fra protagonisti e antagonisti, in quanto il ruolo dei Guardiani sarà quello di essere quasi letteralmente una forza della luce contrapposta al male assoluto e senza intelletto.

Il lavoro svolto dai disegnatori della run merita inoltre ampio spazio, in quanto Cabal e Frigeri hanno saputo elevare molti eventi della storia con un uso consapevole e ispirato del medium. In particolare Juann Cabal – nei capitoli da lui disegnati – ha adottato un uso della griglia per niente rigido e, anzi, estremamente fluido e congruente ai personaggi in scena. Di conseguenza, ci saranno tavole in cui la griglia tornerà ad essere la classicissima 3×3, per enfatizzare l’importanza del dialogo fra Richard Rider e il suo psicologo. Quando invece Dragoluna entrerà in scena, Cabal opterà spesso per l’uso di figure circolari in cui intagliare le vignette, dando l’idea del drago serpeggiante che caratterizza i poteri del personaggio. Allo stesso modo, molte delle tavole con Peter Quill saranno costituite da vignette basate su forme triangolari, imitando per certi verso la forma di un prisma, in modo congruo ai nuovi poteri dell’eroe.
Le scene d’azione, numerosissime all’interno della storia, saranno sempre chiare ed estremamente d’impatto, viaggiando fra una resa quasi cinematografica ed una che per certi versi ci è sembrata strizzare l’occhio al mondo di anime e manga. Ciò che indubbiamente caratterizza questa run è che l’occhio del lettore non si annoierà mai, ritrovandosi sempre di fronte a soluzioni diverse e ben ragionate, scene che intendono colpire l’occhio e una regia delle tavole sempre ispirata, che senza mai strafare rende comprensibile ciò che è presente su tavola.

Questo volume dei Guardiani della Galassia dimostra ancora una volta come questo gruppo di personaggi abbia tanto da dire. Senza dubbio, fin dal rilancio dovuto all’uscita del primo film nelle sale, qualsiasi autore ha puntato sul mostrare i Guardiani come una famiglia. Ciononostante, Ewing e gli altri autori a lavoro su questa run hanno fatto di tutto per restare sui binari giusti, distaccandosi però dal lavoro di chi li ha preceduti e regalando ai lettori una run divertente e commovente. Vi consigliamo la lettura di Guardiani della Galassia – Siamo Super Eroi, sia che siate fan di questa scalmanata famiglia allargata, sia che vogliate solo approcciarvi a qualcosa della Marvel, perché difficilmente resterete delusi.
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Scheda tecnica
Autore: Juan Frigeri, Ron Lim, AA. VV., Al Ewing, Juann Cabal
Data di uscita: 26 Gen 20223
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 39 euro
Pagine: 416
Rilegatura: Cartonato
Formato: 17×26
Interni: Colori