Il 12 Marzo di questo 2023 è andata in onda su Crunchyroll la ventesima puntata della seconda stagione di To Your Eternity, sancendone la conclusione e confermando la produzione della terza stagione. Con quaranta puntate suddivise equamente su due stagioni, To Your Eternity è la trasposizione del manga omonimo di Yoshitoki Ōima, serializzato sul Weekly Shōnen Magazine dal 2016 e attualmente ancora in corso con 19 volumi all’attivo, al momento editi in Italia dalla Star Comics. L’anime è stato prodotto da due studi differenti, la prima stagione andata in onda nel 2021 ad opera dello studio Brain’s Base, mentre la seconda ad opera dello studio Drive.

Link alla serie su Crunchyroll: https://www.crunchyroll.com/it/series/GG5H5XMWV/to-your-eternity
La storia ruota intorno a Fushi, un essere mistico la cui forma originale è quella di un oggetto sferico privo di coscienza e di uno qualsiasi di cinque sensi. Creato da una entità misteriosa che risponde semplicemente al nome di “Uomo nero”, Fushi ha la capacità di prendere l’aspetto e i ricordi di persone e animali che entrano in contatto con lui, una volta morte. Essendo immortale, Fushi vivrà per secoli incontrando nuove persone e civiltà, finendo invischiato nelle vite e nelle guerre degli umani, mentre un pericolo sovrannaturale minaccia il mondo, quello dei misteriosi esseri chiamati Nokker.
Non avendo mai affrontato questo anime su questi lidi, è nostra intenzione parlarvi prima in modo generale e senza spoiler del prodotto, per poi analizzare più approfonditamente gli eventi della seconda stagione, che a nostro avviso hanno elevato moltissimo il livello dell’intero show. Nell’ambito del prodotto animato, To Your Eternity fa leva principalmente su tutto ciò che concerne la sceneggiatura e il comparto audio, mettendo in campo delle original soundtrack decisamente azzeccate e una coppia di opening e ending orecchiabili. L’opening, PINK BLOOD, è cantata dalla famosissima e talentuosa Hikaru Utada, elemento non da poco per chi è abbastanza dentro il mondo di anime e manga.
Le animazioni purtroppo non sono state il punto forte dell’anime in nessuna delle due stagioni, fermo restando che il passaggio di studio da una stagione all’altra ha contribuito ad un livello generale migliore. La prima stagione purtroppo soffre moltissimo in questo aspetto, arrivando ad avere delle animazioni quasi indecenti nella seconda metà delle venti puntate.
La seconda stagione invece, per quanto non eccelsa dal punto di vista grafico, fa un lavoro discreto che non soddisfa particolarmente gli occhi ma quantomeno non risulta orribile da osservare. Le soluzioni registiche adottate in entrambe le stagioni non sono mai particolarmente ispirate, tranne in qualche occasione nella quale abbiamo avuto modo di notare l’anime si stesse limitando a ricalcare le tavole del manga.

A tal proposito, si sono confrontate alcune tavole per paragonarle ad alcuni momenti topici dell’anime, riscontrando quanto detto sopra a riguardo delle inquadrature. Al contempo, l’anime fino ad ora è riuscito ad essere abbastanza coerente e interessante da non mostrare crepe, anche rispetto al materiale originale.
To Your Eternity riesce in breve tempo a trasformarsi, esattamente come il suo protagonista, partendo innanzitutto come una storia drammatica, divenendo man mano un prodotto decisamente più complesso. Le vicende che circondando Fushi costringeranno il fruitore a farsi osservatore di numerosissimi dilemmi morali, quasi tutti incentrati su tematiche come l’immortalità, il senso di identità di un essere vivente fino a più comuni diatribe sul bene pubblico opposto al bene personale. Man mano che l’anime avanzerà sostanzialmente ci si ritroverà a provare pietà e compassione per chi circonda il protagonista, spostando poi quei sentimenti su Fushi stesso, che diverrà oggetto di ogni male che il mondo potrà infliggergli.
Se anche l’aspetto drammatico è ciò che predomina l’intero show, To Your Eternity ha la capacità di non scendere mai nel patetico, evitando quella meccanica estremamente antipatica con la quale si cerca di dare pathos e drammaticità a qualsiasi evento insignificante. I colpi di scena sono sempre ben preparati e costruiti in modo tale che il fruitore possa quasi intuirli, con la giusta attenzione, venendo poi travolto dall’emotività delle scene senza che queste vengano spinte all’eccesso da una teatralità forzata nei personaggi coinvolti. Tutti questi elementi rendono To Your Eternity un prodotto estremamente valido, capace di emozionare il fruitore e farlo ragionare, fermo restando che purtroppo il comparto tecnico non è dei migliori.

Volendo ora soffermarci maggiormente sugli eventi della seconda stagione, ricordiamo per chi non sia in pari di evitare la prosecuzione dell’articolo. Come già detto, l’anime di To Your Eternity non ha fatto altro che migliorare di puntata in puntata, riuscendo a conciliare la necessità di mantenere una sana dose di misteri intorno a determinati eventi e personaggi, ma al contempo dando delle rivelazioni nel modo e nel tempo giusti per stupire il fruitore e tenerlo incollato allo schermo. La spiegazione sull’esistenza di Fushi, un essere il cui compito ora sappiamo essere sostituire la creatura divina conosciuta come Uomo Nero, è stato un momento importantissimo della stagione. Il modo in cui tra l’altro si è arrivati a questa verità è stato costruito in modo coerente ed intrigante, usando splendidamente un personaggio intelligente come Bon al posto di un Fushi che, per quanto lo si possa amare, non è il più furbo dei personaggi.
Unitamente alle rivelazioni sui Nokker, le loro motivazioni e la reale identità di quegli esseri non solo ha reso tutte le vicende dell’anime osservabili da un altro punto di vista, ma ha dato una direzione decisamente più precisa alla storia. To Your Eternity infatti rischiava di essere un prodotto che poteva creare saghe simili a dei veri e propri loop con dinamiche simili, così facendo invece noi sappiamo dove l’intera opera potrebbe andare a parare, elemento che aiuta senza dubbio a godere maggiormente di ciò che si fruisce. Questa stagione oltretutto ha messo in scena il personaggio di Bon, un uomo sfaccettato ed interessante, buono ma abbastanza intelligente e determinato da fare scelte non sempre moralmente accettabili. La sua evoluzione partendo dal primo incontro, fino a quando si sacrifica per Fushi, è stata forse una delle cose più belle dell’intera stagione, rendendolo ai nostri occhi uno dei personaggi migliori dell’intero anime.
Con la scena dopo i titoli di coda della ventesima puntata adesso è il momento di farsi delle domande su cosa potrebbe accadere nella terza stagione. Fushi ha espanso la sua essenza in tutto il mondo, ha riacquisito tutte le identità perse e di fronte a lui si mostra un mondo moderno che, però, sembra perfettamente integrato con le sue radici. Considerando che l’assenza di un antagonista quali sono i nokker è da escludersi, ciò stimola la nostra curiosità nell’immaginare come la storia possa proseguire ed evolversi pur di restare accattivante. Allo stesso modo, in un universo narrativo dove l’elemento della religiosità è stato particolarmente accentuato, è intrigante immaginare come una società moderna possa rapportarsi con la figura di Fushi che, a tutti gli effetti, gioca sempre di più ai confini del divino.