Se c’è una situazione rara nei fumetti supereroistici è trovare albi dove a curare sceneggiatura, disegni e colori sia un solo autore. La Notte del Cavaliere Oscuro è in tal senso un caso raro, con Jock, pseudonimo di Mark Simpson, a dare vita all’intera opera su Batman.
Una storia in tre parti, una storia in tre atti. Le premesse sono tra le più viste delle storie di questo supereroe: un detenuto metaumano capace di assorbire energia elettrica viene trasferito dall’Arkham Asylum a Black Gate, ma la cosa va male. Aspetti interessanti nei prodromi di questa vicenda sono i tempi narrativi ed il conflitto attorno al trasferimento del detenuto.
Visto quanto sia stereotipica la base della storia, è giusto che l’autore risponde alla primissima domanda che molti lettori si pongono: è necessario compiere questo trasferimento, peraltro lungo un itinerario che attraversa Gotham da un capo all’altro?
A tal proposito, Jock è maniacale nel mostrare gli spostamenti del convoglio e di Batman che lo pattuglia, comprese le distanze percorse e gli orari della vicenda. Questa precisione si iscrive a meraviglia nelle iniziali atmosfere thriller del fumetto, che tuttavia non si ingabbia in una struttura e dei binari prestabiliti. Il prologo si prende i suoi tempi per portare Gotham al blackout ed al caos che ne conseguirà, oltre che caratterizzare i personaggi. Da lì procede con ritmo preciso e incalzante attraverso i colpi di scena di una notte buia, che svelerà segreti e ribalterà le apparenze.
La caratteristica più straordinaria di One Dark Knight (titolo decisamente migliore della controparte italiana) è la sua capacità di cambiare registro ed atmosfere, adattando i disegni a ciò che viene raccontato. Il segno e l’inchiostrazione sono irregolari, nervosi, capaci di sfruttare al massimo i neri e le ombre per caratterizzare una Gotham moderna ma comunque pericolosa. Una città che non appare marcescente, ma somiglia molto più ad una tanica di benzina a cui è sufficiente una scintilla per incendiarsi.
Quando la scintilla arriva e l’elettricità scompare, ecco che inizia il peggio. Il viaggio di Batman diventa un’ordalia lunga pochi kilometri ma infinita, accompagnata dalla variazione del disegno e dei colori. Tutto diventa più scuro, più sporco, il giallo e l’ocra lasciano il posto al grigio ed al blu, con il bianco che, in un divertente paradosso, bilancia le tavole.
Anche la composizione subisce una leggera variazione, divenendo più irregolare, fino ad arrivare al terzo atto. Qui il corpo di Bruce Wayne è portato al limite e la componente visiva all’apice, giusto prima del climax della storia.
In questo arriva la parte più emotiva della storia, dove le tematiche suggerite fino a quel momento prendono corpo, creando un finale emozionante e agrodolce. Con One Dark Knight, Jock parla di rimorsi, di non giudicare dalle apparenze e di come ogni persona sia più complessa di come ci appaia. In questa storia è inoltre del tutto assente un villain nel senso stretto del termine. Quello che si vive è la sofferenza dei personaggi, dove la violenza è generatore di dolore ma non motore risolutivo delle vicende. Nessuno scontro finale, nessun grande nemico da sconfiggere, solo un conflitto di esseri umani disperati che devono affrontare i loro traumi e le loro paure.
Una storia lunga una notte da leggere in una notte, dove il cavaliere oscuro affronta un viaggio nel dolore fisico e mentale, agendo per il bene di Gotham sopra ogni altra cosa, da sempre e per sempre simbolo di speranza e giustizia.
Scheda tecnica
Autore: Jock
Data di uscita: 19 Gen 2023
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 28 euro
Rilegatura: Cartonato
Formato: 21.6X27.7
Interni: Col.
Pagine: 168