Quante storie iniziano con un “e se”? Innumerevoli, ma in Primordial di Jeff Lemire ed Andrea Sorrentino c’è qualcosa di diverso. L’assunto di partenza è nel chiedersi se, anziché morire, gli animali inviati nello spazio da USA ed URSS fossero in qualche modo sopravvissuti. Come abbiano fatto? Che domande, ovviamente venendo in contatto con qualcosa.

Quel qualcosa che di alieno non ha solo il nome e l’aderenza alla definizione, ma ne condivide l’essenza: un insieme di forme e colori che non costituisce nemmeno quello che si definirebbe “essere”. Un simile immaginario per creature provenienti da un altro mondo non è certo qualcosa di nato nel 2022, basti pensare ad Il colore venuto dallo spazio di Lovecraft. O appunto, agli alieni di 2001: Odissea nello spazio. All’apice raggiunto dalla cinematografia il contatto con l’entità aliena viene raccontato in un modo tale da non farla nemmeno percepire al fruitore come tale, tramite gli effetti delle azioni di questi enti ineffabili e alcune manifestazioni veicolate dalla limitatezza dei nostri sensi.
In Primordial si persegue quindi questo tipo di rappresentazione. L’alieno è qualcosa che è e rimarrà incomprensibile, ma il cui contatto fa evolvere gli animali protagonisti. Per cui se sulla Terra si sviluppa una storia breve e dalle forti componenti thriller, è sulla nave spaziale che viaggia il vero racconto. I tre animali si raccontano la propria storia, delineando una razza umana capace di qualunque cosa per vincere la corsa spaziale, ma al contempo capace di provare empatia verso un animale vittima di quella stessa insensata corsa al “progresso”.

Primordial è quindi la storia di un viaggio di ritorno verso casa ed un modo per riflettere su questioni filosofiche, che la fantascienza come nessun altro genere sa mettere in luce. Non è quindi un caso che un racconto così (in apparenza) lineare si avvalga di un apparato visivo così maestoso. Questo volume è un autentico parco giochi per Sorrentino. Si è già discusso del suo stile e della sua collaborazione con Lemire negli articoli su Joker il sorriso che uccide e Gideon Falls, ma qui quelle considerazioni giungono all’estremo.
Tavole minimaliste senza “pennellate” di inchiostro, con bianchi sfondi formati da poche linee curve si alterano a follie compositive nervose e vibranti di energia. Un primate che urla la propria rabbia al mondo si alterna ad una citazione a Dark Side of the Moon. Tavole del tutto destrutturate si affiancano ad una simbologia visiva in grado di distinguere univocamente l’alieno dal terrestre. Questo fino a quando tutto si mescola e i cambi di stile arrivano a rappresentare l’interiorità dei personaggi e non il luogo fisico dove essi risiedono. Nel climax tutto esplode ed alcune tavole ad alto impatto emotivo sono affidate all’utilizzo di un digitale che è novità assoluta nello stile di Sorrentino.
Primordial non è certo un racconto semplice. La sua brevità consente di addensarne i contenuti, veicolati da un’altrettanto “densa” estetica. Come nella più classica delle favole i protagonisti animaleschi rimangono scolpiti nella memoria e impressi per le emozioni che donano al lettore. Come nei migliori racconti brevi di fantascienza, l’assenza di un contesto più ampio favorisce la focalizzazione attorno ad un nucleo tematico principale, una riflessione piccola e profonda sulla natura umana e la nostra (in)capacità di migliorare.

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Scheda tecnica
Autore: Andrea Sorrentino e Jeff Lemire
Data di uscita: 18/11/2022
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 18,00 euro
Rilegatura: Cartonato
Formato: 17×26
Interni: Colori
Pagine: 160