Dal 10 Dicembre di questo anno è disponibile su Crunchyroll l’episodio 124 di My Hero Academia, il dodicesimo della sesta stagione attualmente in corso, con il titolo di Dabi Dance, prendendo spunto da uno dei capitoli trasposti del manga di Kōhei Horikoshi. La puntata traspone i capitoli che vanno dal 288 al 291, con qualche leggero cambio alla sceneggiatura, figlio di modifiche già avvenute nelle puntate precedenti. Vi invitiamo a non continuare la lettura dell’articolo nell’eventualità che non siate in pari con il fumetto o l’anime, onde evitare spoiler di un certo peso.

Gli eventi della puntata si attengono in modo letterale al titolo della stessa: il protagonista sarà infatti il villain Dabi, il quale metterà in atto un piano dell’ultimo secondo per distruggere la società degli Heroes ma, soprattutto, suo padre Endeavor, comportandosi in modo talmente teatrale da arrivare a ballare durante un monologo. Il personaggio che abbiamo conosciuto per anni con il nome di Dabi si rivelerà essere il figlio creduto morto di Endeavor, cioè Toya Todoroki, il primogenito della sua famiglia e quindi fratello maggiore di Shoto Todoroki. Il piano prevedeva l’interruzione di qualsiasi trasmissione in Giappone per mostrare un video in cui Dabi stesso rivela la sua identità, spiegando che è diventato un villain a causa dei soprusi subiti dal padre in tenera età: a questo video si sono poi aggiunte le riprese dell’assassinio di Twice, evento di cui abbiamo già parlato in un articolo in modo approfondito.

Twice villain My Hero Academia
Banner della sesta stagione di My Hero Academia, attualmente in programmazione su Crunchyroll. ©K. Horikoshi / Shūeisha, My Hero Academia Project

La rivelazione dell’identità di Dabi e le conseguenze del suo piano sono importanti su più livelli, uno narrativo ed uno tematico. Concentrandoci sul primo, Horikoshi dopo 290 capitoli decide finalmente di rendere chiara una realtà che per la maggior parte dei lettori era già ovvia da moltissimo tempo: gli indizi lasciati dall’autore nel corso degli anni erano stati molteplici, in primo luogo la quasi ossessione di Dabi per Endeavor, nonché il collegamento estremamente superficiale del potentissimo quirk di fuoco posseduto da entrambi. Come si può immaginare e come anche lo stesso autore ha confermato in alcune occasioni, My Hero Academia al pari di moltissimi altri fumetti della stessa rivista non era stato pensato per durare così tanto: è intuibile dunque come la rivelazione di Dabi sia arrivata molto più tardi rispetto alle idee originali di Horikoshi, il quale però ha deciso fortunatamente di puntare tutto non tanto sulla costruzione del mistero, ma proprio sulla risoluzione dello stesso.

Dabi Dance My Hero Academia
Foto di Francesco Ariani

Ragionando in termini più ampi sulla scrittura di una storia e, nello specifico, sulla costruzione di un mistero, è buona norma fare in modo che gli indizi forniti non risultino mai eccessivamente rivelatori, affinchè il fruitore non sia immediatamente in grado di unire i puntini. Allo stesso modo un autore può creare piste false, al fine di depistare volontariamente i suoi lettori e sorprenderli infine sollevando il velo di mistero da lui creato: Horikoshi che in genere appare quasi scolastico nella scrittura, questa volta per anni è apparso come uno scrittore incapace di costruire un mistero in modo anche solo basilare. Anche la scelta di concedere la rivelazione ad Hawk, oscurando il baloon di dialogo per impedire al lettore di sapere cosa Dabi stesse dicendo all’epoca – evento che nell’anime è stato trasposto banalmente silenziando il dialogo – ha fatto storcere il naso a diversi fruitori.

Con il twist avvenuto con la Dabi Dance, però, Horikoshi riprende in mano la situazione e anzi ribalta le idee del pubblico scontento contro di loro: il monologo di Dabi infatti, lungi dal risultare uno spiegone pesante da digerire, funziona su diversi livelli di lettura, portando avanti la scena, creando pathos ma, contestualmente, rispondendo a molti dei dubbi del pubblico. Il personaggio stesso parla di come ha cambiato piano più volte, fino a concepire quello messo in atto e addirittura aggiustato all’ultimo secondo aggiungendovi le nozioni sull’assassinio di Twice ed il passato nascosto dell’hero Hawk. Che Horikoshi abbia sfruttato al meglio una situazione sfuggitagli di mano o abbia programmato da tempo di concludere le cose a questo modo non ci è dato saperlo, ma quel che conta è che l’autore sia abilmente riuscito a trasformare un’ovvia verità in una rivelazione carica di stile e significato, al punto che nel 2020, quando fu pubblicato il capitolo 290, andò in trend l’ashtag #Dabi ed allo stesso modo lo studio Bones ha ritenuto importante dedicare molta attenzione alla cure della puntata corrispondente.

Volendo invece esaminare il peso tematico di quanto viene presentato, parte di quello che potrei dire è stato già scritto nell’articolo su Twice. Il punto fondamentale di questa saga, alla fine, è dimostrare come la società degli Heroes sia manchevole in modo inaccettabile e nasconda diversi lati oscuri. Dabi che è un risultato corrotto di queste ombre cerca dunque di portare avanti la sua vendetta dimostrando al Giappone intero quello che lui già sa: la società degli eroi è marcia in un modo di cui solo i reietti sono consapevoli. Va detto comunque che per quanto i ragionamenti di Dabi risultino condivisibili, la sua linea d’azione è tutt’altro che accettabile e lo stesso Horikoshi non pone mai il villain sotto una luce salvifica per giustificarne i crimini. Per quanto si possa aver subito un grave torto infatti, non è giusto rispondere ad esso con un male anche peggiore e My Hero Academia fa di questo concetto un punto fondante della crescita del protagonista e dei suoi giovani comprimari.

Con la riproposizione dell’assassinio del suo amico villain, Dabi ribadisce un concetto già chiaro per i lettori, ovvero che gli Heroes, pur di vincere, sono addirittura capaci di uccidere: a questo, Dabi aggiunge un twist particolare che fa da filo conduttore a tutto il suo piano, cioè la manipolazione delle informazioni. Quando mostra l’assassinio di Twice, infatti, non viene diffusa al pubblico l’interezza dello scontro con Hawk, il quale all’inizio si era infatti offerto di aiutare il villain a riabilitarsi in carcere: ciò che Dabi mostra al pubblico è solo il momento esatto della morte, quando Hawk raggiunge Twice alle spalle e lo accoltella. Presentando la scena in questo modo, Dabi vende al suo pubblico l’idea che il villain fosse una persona indifesa, assassinata a sangue freddo dal potentissimo Hero, quando nella realtà dei fatti gli eventi si sono svolti in modo decisamente diverso.

Dabi Dance My Hero Academia
Foto di Francesco Ariani

La parte principale del suo piano però prevedeva la distruzione diretta di Endeavor, rivelando di esserne il figlio e di come i suoi soprusi abbiano sostanzialmente ucciso Toya Todoroki creando il villain Dabi. Anche in questo caso il ragazzo gioca con le informazioni, usando la sua colpevolezza per numerosi omicidi come un’arma non verso se stesso, ma verso Endeavor: scaricando su di lui la colpa di aver deciso di divenire un villain, quegli assassinii di fronte al pubblico ricadono più sulle spalle del number one hero, che su quelle di Dabi stesso. Con questo piano viene dimostrato come la maschera di eroe può nascondere persone fallaci nella loro vita quotidiana, unendo indissolubilmente la vita privata degli eroi con quella pubblica. Dabi insomma cerca di distruggere gli eroi non tanto sul piano fisico, cercando di ucciderli o vincere l’assalto che stanno subendo, bensì su quello mediatico. Il suo piano – in modo decisamente più efficace dello strapotere di Shigaraki o della scia di distruzione lasciata da Gigantomachia – riesce a screditare gli eroi di fronte all’intero popolo Giapponese, contribuendo all’instabilità sociale che tanto agognava.

Già nell’articolo sulla morte di Twice ci eravamo espressi sull’importanza capitale dei capitoli trasposti in questa sesta stagione e, oggi, ribadiamo questo concetto. Ciò che i fruitori dell’anime stanno osservando in queste settimane rappresenta forse uno dei punti più alti raggiunti dal manga di My Hero Academia e, nel futuro dell’opera, tutto si baserà sulle nefaste conseguenze di questi eventi. Ciò che Dabi ha fatto non ha solo un impatto straordinario per i concetti espressi, ma ovviamente anche per il modo in cui è avvenuto, mostrandoci il villain in una condizione così estatica da arrivare a ballare mentre la società degli heroes si stava sgretolando, parola dopo parola. Vi invitiamo a prestare ancora più attenzione d’ora in poi, in quanto My Hero Academia per quanto raggiunga un picco difficile da imitare, non farà un solo passo indietro sulla qualità di ciò che verrà raccontato.

 

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