Twice in My Hero Academia – Sesta stagione a cura dello studio Bones, in onda su Crunchyroll
Da inizio Ottobre sta andando in onda su Crunchyroll in simulcast la sesta stagione di My Hero Academia, anime a cura dello studio Bones che va a trasporre il manga omonimo di Kōhei Horikoshi. La quinta stagione, conclusasi nel corso del 2021, rappresentava già di suo un notevole punto di svolta per la storia trasponendo l’arco narrativo conosciuto come My Villain Academia, ma questa sesta stagione dovrebbe portare su schermo alcuni dei capitoli più importanti del fumetto ad oggi. Le speranze che i fan riponevano e ripongono tutt’ora in questa stagione sono tantissime e anche un po’ fragili poiché proprio quella precedente, a causa di grossi problemi produttivi interni allo studio Bones, non è minimamente stata all’altezza né delle prime stagioni, né dei desideri del pubblico.
L’articolo proseguirà trattando nel dettaglio eventi di trama fino alla terza puntata della stagione.
Per quanto concerne le puntate già andate in onda nelle ultime settimane, queste prendono piede dall’attacco degli eroi all’ospedale di Jaku e più in generale all’esercito di liberazione del paranormale, capeggiato da Shigaraki e il suo team di villain di cui fa parte proprio Twice, il protagonista di questo articolo e di uno dei momenti più belli del manga e delle puntate attualmente trasmesse. Buona parte degli eventi a cui stiamo assistendo infatti sono indirettamente causati proprio dal personaggio di Twice che, fidandosi di Hawk, un eroe che si era infiltrato nei ranghi dei villain, ha spifferato abbastanza informazioni da rendere l’assalto degli heroes possibile. Nell’arco della terza puntata Twice incontrerà la sua fine, ucciso proprio da Hawk: questo evento che di per sé andrebbe sviscerato nel dettaglio, fornisce a noi la possibilità di parlare a tutto tondo del personaggio deceduto, che ovviamente da questo punto in poi non tornerà più nella storia se non nei ricordi di altre persone.
Abbiamo già analizzato in questi lidi il modo in cui Horikoshi stia riuscendo a scrivere un manga per un target giovanile, ricco però di tematiche adulte trattate in modo da avere diversi piani di lettura tanto per i lettori più navigati quanto per quelli più giovani. Fra le tematiche più importanti si annoverano, soprattutto da metà manga in poi, il rapporto della società con gli svantaggiati, l’integrazione degli ultimi e le possibilità offerte a coloro che da un certo punto in poi vengono bollati come criminali. L’intento dell’autore non è quello di appiattire i personaggi negativi dell’opera, commettendo l’errore di scusare le loro azioni all’occhio del lettore, bensì umanizzarli e in questo modo di distaccarli dall’essere delle semplici macchiette archetipiche. Un elemento fondamentale è quello di garantire un certo livello di empatia nei confronti di questi personaggi, le cui vite ci sono offerte nella loro interezza, permettendoci quindi di vedere oltre i crimini commessi e capire le loro personalità a tutto tondo.
Twice in questo caso ricopre un ruolo chiave in My Hero Academia, trattandosi di un personaggio estremamente utile per diversi aspetti: verrà infatti usato spesso come motore narrativo (come già spiegato ad inizio articolo) e sarà utile in rapporto a diversi altri personaggi intorno a cui orbiterà e su di lui le tematiche sopracitate si svilupperanno in modo peculiare. La storia di Twice incrocia l’abbandono sociale alla malattia mentale, una coppia di fattori che spesso si possono trovare nelle notizie più tragiche che leggiamo nei quotidiani ogni giorno. Lui non nasce né criminale né mentalmente instabile infatti, prima di arrivare al punto in cui il lettore ha modo di conoscerlo, Jin Bubaigawara ha visto la sua vita distrutta per dei semplici incidenti che gli hanno macchiato la fedina penale in giovanissima età. Questo evento, insieme all’assenza di una famiglia a supportarlo, lo ha portato a sfruttare il suo quirk per vivere tramite il crimine: d’altronde, per un uomo capace di creare quasi un numero illimitato di cloni di sé stesso, una rapina è un modo facile e veloce di mantenersi. Proprio il suo quirk però lo tradirà, portandolo a perdere il senno nel momento in cui i suoi stessi cloni si uccideranno fra di loro per il bottino: questo evento porterà Jin a diventare il villain Twice, una persona immersa nel terrore di ferirsi e scoprire che in realtà non è che una copia dell’originale, sviluppando anche una doppia personalità.
Il cambiamento radicale per Twice ai nostri occhi arriva durante My Villain Academia, momento in cui non a caso il personaggio viene ferito gravemente pur di salvare la sua amica Toga: in quel frangente accetta il dolore infertogli, comprende di non essere una copia bensì l’originale e passa ad un ruolo più attivo, salvando la situazione. Questo cambiamento gli fornirà gli strumenti per combattere, ma i suoi desideri e la sua personalità resteranno invariati. Twice infatti non combatte davvero per cambiare la società e tantomeno per ripicca, l’unico motivo per cui entrò a far parte della Lega dei Villain fu trovare degli amici, decidendo in seguito di proteggere proprio quei criminali di cui si era circondato. Agli occhi del lettore non arriva la percezione di un criminale incallito e crudele, bensì di una persona che ha commesso diversi errori e perdura nel commettere crimini semplicemente perché nessun vero aiuto è giunto dalla società né nel passato né nel presente. Nei suoi ultimi istanti di vita, presenti proprio nell’episodio da cui parte questo articolo, l’eroe Hawk proverà infine a tendere una mano verso Twice: la conoscenza della persona dietro la maschera infatti umanizza il criminale agli occhi dell’eroe, il quale cercherà di dissuaderlo dal combattere offrendogli un percorso di riabilitazione in carcere. La situazione degenererà però e Hawk non avrà altra scelta se non ucciderlo, il quale con le sue ultime forze salverà Toga, la persona con cui più ha legato nel gruppo dei villain.
Ciò che Hawk fa è, per quanto necessario, estremamente riprovevole: Horikoshi con la morte di Twice crea una situazione in cui tutti sono colpevoli di qualcosa e nessuno può uscirne impunito agli occhi del lettore. Twice, per quanto possa essere una persona gioviale e simpatica, rimane comunque un criminale che sta supportando un gruppo di terroristi. Il suo passato non è una scusante a tutti i crimini commessi, ma soltanto un motivo e probabilmente un’attenuante in sede di giudizio e, su questo elemento, Horikoshi ci tornerà per ogni singolo villain. Hawk d’altro canto è un rappresentante della giustizia in quanto hero e, ancora prima di subire il giudizio altrui, sarà lui stesso a comprendere come ricorrere all’omicidio di un criminale sia la scelta errata. Il tentativo da parte di Hawk di dialogare con Twice non era infatti un gioco verbale per guadagnare tempo o tentare di evitare lo scontro, bensì è idealmente il punto a cui qualsiasi hero dovrebbe aspirare nel mondo di My Hero Academia, cioè risolvere il crimine senza dover ricorrere alla violenza o ad un suo eccesso.
La personalità di Twice, oltre che utile a renderlo protagonista dei vari errori di valutazione che commette, è utile soprattutto a renderlo più simpatico agli occhi del lettore e smorzare la tensione. Prima che l’approfondimento dei villain avesse inizio infatti, sarà Twice a fare da elemento comico all’interno di un gruppo di personaggi che, altrimenti, avrebbero avuto sempre dialoghi ed atteggiamenti cupi al limite dell’eccesso. Il suo rapporto con Toga, il villain più giovane del gruppo e anche la più amichevole per certi versi, lo renderà ancora più apprezzabile: ancora prima di conoscere il suo passato, Twice era un personaggio che faceva una certa simpatia. Il suo percorso, con la triste conclusione della sua vita, gli conferiscono un’aura tragica che si acuisce quando si pensa che la sua ultima azione è stata mossa non in sua difesa, ma in quella di Toga: Twice è sì un criminale, ma da essere umano ha anteposto il bene altrui al suo anche nei suoi ultimi istanti.
In una illustrazione dedicata al personaggio, Horikoshi ha citato una famosissima frase di Alan Moore in The Killing Joke, cioè “All it takes is one bad day”. Lungi dall’essere citazionismo spicciolo, il percorso di Twice di My Hero Academia vuole essere la tesi di questo fumetto che la vita di una persona può essere spezzata dal più piccolo degli incidenti e che circondarsi delle persone sbagliate può solo peggiorare le cose. In una società che cerca di mantenere l’ordine ad ogni costo ricorrendo alla violenza, ma non lavorando sulle proprie fondamenta, aiutando chi ne ha bisogno prima che si getti nel crimine, la storia di Twice altro non è che un monito. A noi lettori e a chi ha fruito solo dell’anime non resta che comprendere i messaggi veicolati tramite il personaggio e, magari, emozionarsi allo stesso modo di come accade quando a morire è un personaggio positivo.
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