Incontriamo di nuovo Joe Barbieri, questa volta per un traguardo speciale – quello dei suoi trent’anni in musica – che festeggia con un album live antologico, Tratto da una notte vera, e con un tour, 30 Anni Suonati.
Il 7 ottobre 1992, infatti, Pino Daniele portò Joe Barbieri in studio e poi sul palco del Festival di Castrocaro, e da quella intuizione ebbe inizio il viaggio in musica dell’allora diciottenne cantautore napoletano.
Per festeggiare, il 7 ottobre di quest’anno è in uscita un nuovo album live antologico di Joe Barbieri, Tratto da una notte vera, tratto dal concerto del 4 dicembre al Teatro Forma di Bari. Nella tracklist ci sono le canzoni del suo precedente album in studio, Tratto da una storia vera, con l’aggiunta di alcuni dei suoi maggiori successi e di due singoli.
Questa antologia è infatti anticipata da due singoli, brani inediti: Retrospettiva futura e Maravilhosa Avventura. Quest’ultimo è una dedica ai suoi fan (che dall’album Maison Maravilha del 2009, si son dati il nome Maravilhosi), e in effetti (come si vedrà pure dall’intervista che segue), questo anniversario mostra in ogni aspetto il grande legame con la gente che lo segue.
Non è tutto, però: nelle stesse ore parte anche il tour 30 Anni Suonati, che già dal nome fa intendere come la carriera di Joe Barbieri sia stata tutta dedicata alla musica, senza compromessi.
Si comincia giovedì 6 ottobre, nell’ambito del JazzMi Festival, al Teatro Filodrammatici di Milano, con un doppio set alle 19:00 e alle 21:00.
Venerdì 7 ottobre, invece, Joe Barbieri si sposta a Napoli al Teatro Acacia, dove suonerà insieme ad altri grandi nomi, amici e colleghi come Fabrizio Bosso, Mario Venuti, Tosca e Nino Bonocore.
Abbiamo intervistato Joe Barbieri, che ringraziamo per aver risposto alle domande di XtraCult:
Questo viaggio comincia idealmente il 7 ottobre di trent’anni fa con Pino Daniele a Castrocaro. Che ricordo ha di lui e del Joe Barbieri di allora?
Una grande tenerezza: guardavo tutto e tutti con occhi incantati… L’altro giorno mi è capitato di ripassare fuori all’hotel qui a Roma nel quale ho alloggiato durante i giorni nei quali ho registrato il mio primo disco; rammento che avevo un piccolo registratore a cassette, e su quel nastro registravo come un diario tutte le sensazioni, tutto quel che vedevo… Non avevo mai visto un frigobar di una stanza d’albergo e persino quello mi stupiva ed era degno di essere raccontato di quel sogno ad occhi aperti che stavo vivendo.
Di Pino cosa posso dire? Proprio il primo giorno di quelle registrazioni, aprendo la porta dello studio l’ho trovato che registrava una chitarra su una delle mie canzoni… Lui, il mio idolo! Vi lascio immaginare che enorme emozione fu!
Da allora, come artista e come persona ho fatto il pieno di esperienze, ma vi giuro che non ho perso un grammo dell’entusiasmo che è alle fondamenta di questo meraviglioso percorso.
Tratto da una notte vera è il concerto al Teatro Forma di Bari che traduce Tratto da una storia vera, aggiungendoci altri brani che donano un sapore antologico al disco. Cosa ha significato creare un’antologia per Joe Barbieri?
Per questo compleanno volevo una foto di gruppo, d’insieme… Avrei potuto fare una semplice raccolta, ma avrei tagliato fuori la gente, che con fedeltà e pazienza segue da anni la mia musica. Dunque un live era la soluzione giusta per includere anche le loro voci, per offrire a chi vorrà ascoltarla una testimonianza viva, palpitante ed autentica che includesse una fetta importante delle tante canzoni che “la mia gente”, in tutto questo tempo, ha eletto come proprie.
E non è un caso se questo album, tra i tre brani inediti (anche se uno di loro è una cover), ne include uno che è una vera e propria dichiarazione d’amore per i miei fan: l’ho chiamata Maravilhosa Avventura.
Il 6 e il 7 ottobre festeggerà invece a Milano e quindi a Napoli, insieme a grandi colleghi e amici. Cosa si aspetta da questa festa, da queste notti speciali e dal tour in arrivo?
In generale in questo tour mi aspetto molti abbracci. La mia gente ed io siamo un gruppo di persone molto fisiche, che ama la fisicità e trae da questo scambio un grande nutrimento. Da questa doppia partenza (anzi tripla, visto che a Milano faremo due concerti nello stesso giorno) mi aspetto di sentirmi a casa, tra persone (includendo pubblico ed artisti) alle quali voglio molto bene. Sarà da parte mia un concerto di gratitudine, di profondo ringraziamento, di gioia.
Oltre ai maggiori successi, nella scaletta del tour 30 Anni Suonati ci saranno sia brani d’esordio che altri brani che son stati proposti meno dal vivo. Perché ha sentito il bisogno di scegliere proprio questi?
Perché nel mio repertorio ci sono tante canzoni che negli anni avrei voluto suonare dal vivo, ma che per ragioni di spazio nella scaletta hanno dovuto lasciare il loro posto ad altri brani, magari più popolari. Stavolta ne ho recuperati alcuni, e ho offerto loro lo spazio che non hanno mai avuto. Inclusa una piccola incursione nei miei primissimi brani, che non suono letteralmente da un trentennio.
30 Anni Suonati, si lascia intendere che l’enfasi è tutta sulla musica. E trent’anni sono tanti. Rifarebbe tutto uguale?
Ma sì, non mi sono mai risparmiato e quando guardo a questi trent’anni sento – so – di aver vissuto un eterno presente, pensando al momento. questo mi permette di non avere rimpianti e neanche rimorsi. È stato quel che doveva essere, come doveva essere. Oltretutto ci sono altri trent’anni per fare tantissime altre cose, dunque perché spendere tempo in recriminazioni?
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Foto dall’Ufficio Stampa Red&Blue