Fantastici 4: Full Circle di Alex Ross – recensione

Anno 1961: Stan Lee e Jack Kirby pubblicano il primo numero dei primi veri e propri supereroi Marvel, Fantastic Four vol.1, un apripista divenuto poi un classico. Anno 1994: Alex Ross illustra, su sceneggiatura di Kurt Busiek, Marvels, una miniserie in quattro numeri con un approccio nuovo al genere ed uno stile in grado di divenire in breve tempo classico anch’esso. L’uso della pittura, talvolta dal vero, che punta al realismo pur narrando mondi immaginari e impossibili, si scolpisce nella mente dei lettori, che da lì ad un paio d’anni riceveranno un nuovo classico targato Ross: Kingdom Come, del 1996 con sceneggiatura di Mark Waid. Dopo aver sconvolto l’universo Marvel, Ross sconvolge quello DC, sempre mantenendo il suo stile, che diviene icona e marchio di fabbrica dell’autore statunitense.

Una tavola di Fantastici 4: Full Circle. Si può notare l’uso del colore e come il mondo esterno alla Terra sia rappresentato con uno stile diverso, più vicino al “classico” Ross

Da lì vi saranno altri lavori, sempre contraddistinti dallo stesso stile e poi una lunga assenza come autore di una storia completa. Fino ad oggi.

Grazie al progetto Marvel Arts, nato dalla collaborazione tra Marvel ed Abrams Arts, divisione dell’editore americano Abrams Books, Alex Ross scrive (novità!) e disegna Fantastici 4: Full Circle, storia in formato graphic novel da 64 pagine. Si va a rivisitare una storia degli anni ’60 del quartetto, opera di Lee e Kirby, che affronta un viaggio nella Zona Negativa.

Vista la fama che precede il nome, era facile aspettarsi lo stile pittorico di Ross tendente al solito “fotorealismo” (virgolette d’obbligo per schivare una lunga digressione sul termine). Questo, con enorme sorpresa, non accade. Quando, svariati mesi fa, l’autore ha pubblicato sul suo account Instagram le foto di una tavola work in progress, la reazione è stata di sorpresa generale.

Una tavola di Fantastici 4: Full Circle. Si può notare la meravigliosa texture della pelle di Ben Grimm e la peculiare illuminazion delle ultime due vignette

Niente pittura, ma delle “normali” tavole con inchiostrazione e colore. Normali? Non proprio. Per quanto mimetizzato dall’uso dell’inchiostro ed una colorazione completamente diversa, Ross è riconoscibile dalle fisionomie, dall’amore per il dettaglio, la cura maniacale nella composizione di ogni singola vignetta e la alta, quasi soverchiante, quantità di elementi in ogni tavola. Questo essere barocco è appunto un marchio di fabbrica, una delle caratteristiche spesso messa in evidenza dai detrattori di Ross. A questa critica si affianca spesso l’accusa di creare sì delle composizioni meravigliose, ma prive di anima e forza comunicativa. In questo volume proprio quest’ultima critica è spazzata via, del tutto.

Una tavola di Fantastici 4: Full Circle. Si può notare la composizione e la quantità enorme di elementi nella tavola, che aumentano la sorpresa che provano i personaggi

Se la composizione rimane quella di Ross, al punto tale da richiedere talvolta svariati minuti su una tavola per coglierne ogni dettaglio, il diverso uso del colore cambia del tutto l’impatto visivo. Dominano le tinte accese proprie dei fumetti Marvel “vecchio stampo”, con i colori saturi non distribuiti, spesso, seguendo quello che l’ambiente imporrebbe. Ecco quindi che, proprio come nelle storie degli anni ’60, ci si ritrova ad avere una parete celeste ed un soffitto giallo, che magari qualche vignetta dopo cambiano colore senza motivo apparente! È poi delizioso notare (grazie anche all’ampio formato dell’edizione) come questi colori appaiano uniformi ma con tanti “puntini” più scuri. Questo effetto di retinatura è ancora un parallelismo all’applicazione del colore di decenni fa, configurandosi come deliberata scelta artistica e citazione.

Una tavola di Fantastici 4: Full Circle. Si può notare la prospettiva, la composizione guidata dalla fiamma e un utilizzo del colore ancora differente rispetto alle tavole precedenti.

Tuttavia, i disegni non assomigliano per nulla a quelli degli anni ’60, ma rispecchiano appunto l’autore. Ci sono tanti dettagli, le anatomie e le prospettive sono curate e l’inchiostrazione dona vita alle tavole tramite pennellate, linee di diversi spesso e tecniche varie ed eventuali. Si percepiscono i volumi, gli spessori, i tessuti e le superfici. In particolar modo risulta splendido Ben Grimm, la cui texture rocciosa sembra quasi uscire fuori dalle pagine, tanto l’inchiostro e i colori lo rendono vivo. 

Andrebbe poi dedicato altrettanto spazio alla composizione delle tavole e l’utilizzo delle vignette, tra cambi di forme, inquadrature inclinate, dinamismo che non rinuncia a pose plastiche e giochi con il senso di lettura.

Fantastici 4 Full Circle
Dettagli della stupenda edizione. La sovraccoperta è composta da più facciate che fungono anche da spiegazione per chi non conosca i F4. Foto di Angelo Giannone

Alex Ross ha già dimostrato di essere padrone del mezzo fumetto in ogni aspetto, ma qui raggiunge il suo apice creando una storia da zero e reinventandosi, avendo il coraggio di abbandonare ciò che in primis lo ha reso famoso e osando su una nuova strada, nella speranza che questa rappresenti l’inizio di una seconda carriera, di un secondo Ross in grado di cambiare nuovamente le carte in tavola nel mondo dei supereroi.

Fantastici 4 Full Circle
La copertina del graphic novel Fantastici 4 Full Circle, edito in Italia da Panini Comics (2022)

 

Scheda tecnica 

Autore: Alex Ross
Data di uscita: 8 set 2022
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 29,00 euro
Pagine: 64
Rilegatura: Cartonato+sovraccoperta
Formato: 21.59×27.94 cm
Interni: Colori

Per le tavole, si ringrazia Panini Comics.

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