Outcast il Reietto è un fumetto horror scritto e pensato da Robert Kirkman e disegnato da Paul Azaceta, portato in America dalla casa editrice Skybound Entertainment e, in Italia, da Saldapress, in diversi formati. Il nostro articolo si focalizzerà sul formato Raccolta di Saldapress: l’edizione consta di due volumi in bianco e nero, a differenza degli originali che sono stampati a colori. I volumi Raccolta un’ottima leggibilità grazie alla copertina morbida e delle misure contenute, nonostante il grande numero di pagine contenuto.

Le vicende di Outcast ruotano intorno al personaggio di Kyle Barnes, giovane uomo che vive isolato da tutti, nel degrado, dopo aver per l’ultima volta rovinato la sua vita, lasciando la moglie e la figlia per un evento non meglio specificato (almeno all’inizio della serie). Man mano che le pagine si susseguiranno, nella piccola cittadina abitata da Kyle avverranno stranezze di ogni sorta, legate a presunte possessioni demoniache: a causa di ciò il prete del paese, convinto che Kyle possieda dei poteri donati dal Signore, contatterà il protagonista per iniziare una sorta di crociata contro il demonio.

Chi conosce Robert Kirkman come autore riuscirà a rivederne la mano anche in Outcast, per quanto questo fumetto non risulti affatto una copia in salsa diversa di Invincible o del più simile The Walking Dead (entrambi editi in Italia da Saldapress, ancora una volta). Per stessa ammissione di Kirkman nella postfazione della raccolta, Outcast ha ricevuto un processo lavorativo differente dal suo solito modus operandi e, a nostro avviso, ciò si nota totalmente: a dispetto delle altre produzioni dell’autore statunitense, Outcast il Reietto è una storia più asciutta, che non rinuncia ovviamente a prendersi i suoi tempi per raccontare ciò che vuole e approfondire i personaggi, ma allo stesso tempo sa perfettamente dove andare a parare.

Outcast si cala nel genere horror con grande disinvoltura, riuscendo a non sfruttare per forza body horror, zombie classici o momenti creati ad hoc per impressionare il lettore e spaventarlo, bensì sfrutta una ben architettata costruzione della tensione e del disagio che porteranno i fruitori ad essere profondamente impressionati. Le possessioni demoniache, alla fine, altro non sono che dispositivi utili a mettere a nudo le debolezze umane dei vari personaggi, la fragilità delle loro convinzioni, dei legami umani e delle strutture sociali: a noi lettori non resta che essere spettatori di questo disfacimento, lento o rapido che sia, ragionando su di esso e venendo colpiti allo stomaco con scene toccanti o cruente.
Il protagonista Kyle Barnes è, senza dubbio, un ottimo valore aggiunto alla lettura: ci viene presentato come un uomo schivo, pieno di problemi e vessato da accuse che non sembrano corrispondere alla sua personalità. Con il progredire della storia lo vedremo evolvere, redimersi da errori del passato mentre soffre costantemente per le azioni che deve compiere, nonostante siano indubbiamente positive, per quanto non all’apparenza. Il protagonista appare quindi estremamente umano, con tutti i suoi difetti e pregi, descrizione che si può estendere a tutti i personaggi della storia, persino ai più insospettabili.

La personalità di Barnes è interessante soprattutto considerando una delle tematiche più affrontate dal fumetto, ovvero la religione: per tutta l’interezza della storia infatti Barnes e il prete avranno di chè discutere sull’entità delle possessioni a cui assistono. Laddove il prete ovviamente vede in questi eventi l’operato nel demonio e quindi nel suo agire vede la volontà di Dio, Barnes è costantemente titubante, in quanto ateo. Questa divergenza di visioni porterà i due personaggi a scontrarsi numerose volte, dando vita a dialoghi estremamente interessanti, nei quali si può sempre notare come Kirkman, alla fine, non tenti mai di far davvero prevalere l’una o l’altra visione del mondo: persino giunti al finale di Outcast, al lettore è lasciato il compito di decidere a chi credere, in quanto seppure i fatti sembrerebbero dare ragione a Barnes, altri elementi invece tendono a confermare la visione cristiana del prete.

Sarebbe il caso di parlare anche della magnifica mano di Paul Azaceta, il quale è riuscito a conquistarci con un segno netto e spesso, capace di delineare i personaggi magnificamente dando loro una matericità stupenda. Questa nostra opinione prende un valore anche più grande considerando che Outcast il Reietto è un fumetto ideato a colori, ma nell’edizione Raccolta della Saldapress abbiamo fruito del fumetto in bianco e nero. Anche senza l’ausilio del colore originale, il lavoro esemplare di Azaceta ha reso tutto chiaro ed apprezzabile, finanche le numerose scene in cui è presente molto sangue e che, magari, si potrebbe pensare necessiti del rosso per restituire al lettore l’effetto desiderato. Abbiamo estremamente apprezzato inoltre l’uso di piccole vignette per mostrare dei dettagli delle tavole, come ad esempio un pugno chiuso, o una microespressione di un personaggio e via dicendo: una simile scelta ci ha fatto immergere ancora di più nella lettura, dandoci l’idea di essere guidati passo passo dagli autori.
Outcast il Reietto è una lettura che merita sicuramente di essere recuperata, un horror capace di slegarsi dai classici tropi narrativi del genere e usare i restanti in maniera intelligente, dando moltissimo da pensare al lettore e lasciandolo costantemente con la voglia di girare pagina e scoprire cosa accadrà dopo. L’edizione Raccolta è, inoltre, un ottimo compromesso fra qualità e prezzo, donando a due grossi volumi una leggibilità tale da permetterci di consigliarvela anche come comoda lettura da spiaggia, senza paura che un grosso volume cartonato non vi entri in borsa.


Scheda tecnica
Autore: Robert Kirkman & Paul Azaceta
Data di uscita: 26 Mag 2022
Tipo prodotto: Libri
Prezzo: 19,90 euro
Pagine: 544
Rilegatura: Brossurato
Formato: 160 X 210 MM
Interni: B&N