Aharen-san wa Hakarenai è un manga scritto e disegnato da Asato Mizu per la Shūeisha e serializzato sul Shōnen Jump+, ma questo articolo vuole parlare piuttosto dell’adattamento animato che ha recentemente ottenuto ad opera dello studio Felix Film. L’adattamento animato consta al momento di 12 episodi trasmessi sulla piattaforma Crunchyroll, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Tali episodi traspongono le vicende più o meno fino al capitolo 64 dal quale quindi potremmo consigliare la lettura in caso foste impazienti.

Le vicende dell’opera ruotano intorno ai protagonisti Reina Aharen e Matsuboshi Raido, due liceali che diventano compagni di banco nel loro primo giorno di scuola: entrambi hanno i loro problemi su cui lavorare, causando da subito diversi momenti comici. Aharen è una ragazza timida che ha problemi a misurare qualsiasi cosa, come la distanza da tenere con le persone, o il tono di voce da usare quando parla con qualcuno, fino anche a quanto considerarsi amica o meno di una persona. Raido allo stesso modo ha problemi dovuti alla sua espressione perennemente impassibile e indecifrabile, ma anche per la sua fervida immaginazione che lo porta spesso a fraintendere anche le situazioni più semplici.

Intorno ai due protagonisti ruotano un piccolo gruppo di comprimari abbastanza semplici ma ben caratterizzati, ideali per il ruolo di contorno utile ad alimentare ulteriori gag. Queste premesse sono estremamente comuni per una commedia romantica e, le caratteristiche che identificano Aharen, sono molto vicine a quelle di protagonisti appartenenti a prodotti dello stesso genere ma molto più famosi. Ciononostante, Aharen-san è un anime appagante, che raggiunge in tutto e per tutto il suo obiettivo con una facilità disarmante.

La comicità dell’anime è comprensibile a chiunque, anche quando si basa su alcuni tropi tipicamente giapponesi, questo poiché i personaggi tendono a spiegare sempre quello che vedono o sentono. L’anime in quanto tale aggiunge un valore alla comicità grazie alle azzeccatissime musiche e ad un ottimo doppiaggio giapponese: le voci dei due protagonisti risultano infatti azzeccatissime, soprattutto quella di Aharen, che esprime perfettamente la sua incapacità a gestire il tono di voce. I colori vivaci mettono allegria tanto quanto le musiche e le gag, e il modo in cui i personaggi sono stati riportati a schermo è fedele al manga.
Aharen-san wa Hakarenai è un prodotto capace di soddisfare ampiamente il pubblico in cerca di una commedia romantica, parlando alla perfezione la lingua del suo genere, ma allo stesso modo ha le potenzialità per avvicinare anche chi diffida di questo prodotto. Un problema tipico delle commedie romantiche giapponesi è quello di premere eccessivamente su atteggiamenti irrealistici dei protagonisti, allungando a dismisura la durata delle opere e soprattutto portando protagonisti, spesso innamorati fra di loro fin dall’inizio, a non capire i sentimenti reciproci in modi difficilmente accettabili. Aharen-san sfugge da queste classiche dinamiche e, fra una gag e l’altra, riesce soprattutto a portare a schermo una storia d’amore tenera – ma anche molto coerente – con le nature spigolose dei suoi protagonisti.
