Batman: L’impostore di Andrea Sorrentino, Mattson Tomlin – recensione

Rendere Batman realistico è un concetto che affascina diversi autori e coinvolge più medium. Basti pensare alla trilogia di Christopher Nolan o al recente The Batman, piuttosto che a Joker il sorriso che uccide (già trattato su questo sito in un articolo). Proprio in questo fumetto, il disegnatore italiano Andrea Sorrentino riesce a creare una Gotham molto più realistica delle “solite” rappresentazioni, priva ad esempio dei goticissimi doccioni con gargoyle.

I volumi Panini DC dedicati a Batman. Si ringrazia Panini per l’immagine. TM & ©️ 2022 DC. All Rights Reserved

In Batman: L’impostore questo stesso disegnatore torna a dedicarsi all’uomo-pipistrello, partendo da una storia scritta da Mattson Tomlin, ambientata al di fuori della continuity DC e pertanto fruibile senza bisogno di consultare ulteriore materiale. Il titolo riassume di fatto la trama: un impostore si finge Batman e commette omicidi, dando il via ad un giallo la cui componente centrale sarà l’indagine atta a svelarne l’identità e fermarne l’operato.

Batman l'impostore l impostore
Foto di Angelo Giannone

Quand’anche la storia si fermasse solo alla sua componente investigativa, configurandosi nell’ipotesi come una “classica” storia del pipistrello, le tavole di Sorrentino sarebbero sufficienti ad elevarla ben al di sopra della media. Impostazione cinematografica dei dialoghi unita a realismo nelle fisionomie e nelle espressioni, assieme ad una pesante inchiostrazione, che contrasta con delle linee generalmente sottili sono tratti distintivi dello stile del disegnatore nostrano. A questo si aggiungono alcune particolarità nella gestione delle scene d’azione, ad esempio la visione “a raggi x” dei danni subiti dai partecipanti agli scontri e l’assenza di inchiostrazione nei flashback.

Ma non è tutto. L’originalità e l’efficacia di Sorrentino nell’impostazione delle tavole riesce a dare alle sue storie un respiro unico eppure ogni volta differente. Che si tratti di inscrivere un’azione in una onomatopea, di utilizzare vignette di forme insolite (come i pipistrelli) o di destrutturare una tavola, allentando o rompendo il classico senso di “gabbia” tipico del fumetto, la scelta adottata è sempre finalizzata alla narrazione più che al vezzo stilistico. Ogni scelta è quindi funzionale rispetto al cosa deve narrare, divenendo quindi uno stupendo come.

Foto di Angelo Giannone

La stessa città di Gotham ne è un esempio, capace di rendere credibile il realismo che la storia vuole mettere in scena. In questo fumetto si vede infatti un Bruce Wayne che ha subito le conseguenze psichiatriche dovute al suo trauma infantile. Questo lo porta non solo a diventare Batman, ma ad essere al contempo ossessionato dalla sua crociata ed avere problemi di controllo della rabbia.

In tal senso, i dialoghi con la Dottoressa Leslie Thompkins analizzano il personaggio di Bruce in tutte la sua fragilità mentale. Fragilità che si riflette anche sul suo corpo: la mancanza di esperienza e il realismo della storia lo portano di continuo ad essere ferito, innescando un ciclo di autodistruzione dal quale la Thompkins cerca di salvarlo. Uno spaccato dell’infanzia di Bruce e una scelta in fase di scrittura nei confronti del personaggio di Alfred davvero originale chiudono quindi un quadro su un Batman giovane e tormentato, molto più umano e meno detective infallibile.

Foto di Angelo Giannone

Allo stesso modo risultano convincenti i comprimari, in particolar modo la stessa Thompkins e la giovane detective Wong, una piacevole reinterpretazione dello stereotipo del detective onesto nel dipartimento di polizia corrotto.

In mezzo all’indagine e all’analisi psicologica di Bruce si dipanano quindi le riflessioni sull’icona di Batman e sull’incertezza morale che il concetto di vigilante mascherato si porta dietro. Per non ripetere tuttavia discussioni ormai in voga da decenni attorno a questi concetti, Tomlin si concentra sull’importanza e la fragilità di un simbolo. Se un impostore commette gli omicidi, quand’anche fosse fermato, chi avrebbe modo di dimostrare che una parte di questi non erano opera del Batman “originale”? Come può un simbolo essere tale e non macchiarsi di sangue se la persona che lo indossa cela al mondo la sua identità?

Ecco che ritorna in una terza declinazione il tema della fragilità: quella di Wayne è una missione impossibile, in grado di distruggere non solo la mente e il corpo dell’uomo, ma anche l’essenza stessa del simbolo che indossa. È sufficiente un individuo con molte meno risorse del miliardario per sporcare il pipistrello di sangue, far divenire la speranza timore e la fiducia reticenza.

Batman: L’impostore è una storia che ruota attorno a questo concetto di fragilità, che la copertina rappresenta nella sua iconografia più semplice con uno specchio infranto, quasi a sottolineare la contrapposizione tra il vero Batman e l’impostore, una contrapposizione che romperà forse la fiducia e le speranze che i cittadini vi ripongono, ma che non impedirà mai a Batman di essere l’icona di cui tutti hanno bisogno.

Batman l'impostore l impostore
La copertina di Batman: L’impostore di Andrea Sorrentino e Mattson Tomlin, pubblicato da Panini DC (2022). TM & ©️ 2022 DC. All Rights Reserved

Scheda tecnica

Autore: Andrea Sorrentino, Mattson Tomlin
Data di uscita: 10 feb 2022
Tipo prodotto: Fumetti
Prezzo: 20,00 euro
Pagine: 168
Rilegatura: Cartonato
Formato: 17X26 cm
Interni: Colori

 

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