My Hero Academia è un manga shōnen scritto e disegnato da Kohei Horikoshi, serializzato settimanalmente sul Weekly Shōnen Jump ed edito dalla Shueisha. Al momento il manga conta trentaquattro volumi in patria e trentadue sul suolo italiano, dove è edito dalla Star Comics in un’edizione classica rispetto agli standard editoriali della casa di produzione.

Foto di Francesco Ariani

Il volume trentadue del manga è uscito nelle fumetterie, librerie e store online il primo giugno di questo 2022 e si tratta, insieme al volume precedente, di un punto di svolta importante per la narrazione del manga. Facendo un passo indietro, è il caso di ricordare il soggetto di partenza del fumetto, per comprendere meglio come nel tempo esso si sia evoluto e abbia raggiunto la maturità di cui siamo intenzionati a parlare.

My Hero Academia parla di Izuku Midoriya, un normale adolescente in un mondo tutt’altro che normale: la terra infatti è popolata quasi nella sua interezza da persone dotate di superpoteri, chiamati quirk, a differenza di Izuku che è nato senza. In questa società piena di superpoteri il ruolo del supereroe è stato regolamentato e riconosciuto dalla società, dando vita alla professione di hero: Izuku, nonostante privo di quirk, sogna di divenire un hero, ispirato dal numero uno giapponese, All might.
A seguito di diverse vicissitudini nel primo capitolo, Izuku incontrerà proprio All might e ne “erediterà” il potere, iscrivendosi poi nella U.A., una scuola specializzata nel formare degli adolescenti in futuri eroi.

Foto di Francesco Ariani

Questa è la semplice premessa del manga, che fin dal primo capitolo sottolinea il tema principale: chiunque può essere un eroe agendo per il bene altrui, indipendentemente dai propri poteri. Abbiamo fra le mani un fumetto che, almeno nelle premesse, si allinea in maniera abbastanza classica alle pubblicazioni sul Weekly Shōnen Jump per il target adolescenziale.
Ci sono il protagonista svantaggiato con un grande potere da controllare, l’ambientazione scolastica, una serie di comprimari fra cui si riconoscono subito il rivale scontroso, l’amica che diverrà interesse amoroso ed il mentore forte ma agli sgoccioli della sua carriera. Poco più avanti avremo anche l’organizzazione di nemici pronti a destabilizzare il mondo, creando quindi il motore per la narrazione e chiudendo il cerchio di elementi necessari alla storia.

Foto di Francesco Ariani

Ciò che all’inizio saltava subito all’occhio di My Hero Academia era la mano dell’autore e le pesanti influenze occidentali che mostrava: il manga infatti si rifà smaccatamente ai prodotti della Marvel e della DC, portando quindi alla creazione di design molto curati capaci di mischiare un gusto orientale alle “tutine” americane. Allo stesso modo l’utilizzo delle onomatopee, delle linee cinetiche così come l’uso dei retini e dell’inchiostro sembrano un perfetto mix fra Giappone e America, configurando My Hero Academia come il prodotto alternativo della sua generazione, similmente a quello che fu Shaman King durante la sua pubblicazione, fra il 1998 e il 2004. Il comparto visivo nel corso degli anni si è evoluto di pari passo al modo in cui Horikoshi sceneggia e alla complessità delle tematiche trattate, dimostrando come l’autore in modo molto maturo sia stato capace di portare avanti tutti gli aspetti della sua arte senza lasciare nulla al caso.

Il tema su cui verte l’opera è quello dell’eroismo, trattato all’inizio come un concetto semplice e comprensibile da tutti: questa premessa non verrà mai tradita dall’opera. L’idea di eroismo proposta da My Hero Academia verrà man mano approfondita e stratificata, rendendola sempre più matura e consona ad un pubblico più adulto. Il fumetto ovviamente si arricchirà di altre tematiche, senza però essere scollegate dal cuore originale della storia.
Se all’inizio la trattazione dell’eroismo apparirà ammantata da una patina di ottimismo a tratti eccessivo, quasi bambinesco e quindi assimilabile al modo in cui moltissimi fumetti di genere toccano l’argomento, man mano che si susseguiranno gli eventi il mondo di My Hero Academia diventerà sempre più cupo e profondo, e così le tematiche trattate.

Fin da subito antagonisti come Stein metteranno in dubbio la morale degli eroi, chiedendo che il ruolo di chi amministra la giustizia non sia un semplice posto di lavoro da occupare, ma piuttosto da guadagnare attraverso il possesso di ideali e di un’etica ferrei. A dispetto di ciò non verrà insinuato un dubbio nella mente del lettore, poiché la schiera di cattivi presenti nella storia risulteranno privi di un mordente capace di farci empatizzare con le loro cause: appariranno insomma come i classici nemici che si oppongono alla morale dei buoni con violenza, e che perciò vanno abbattuti.
Andando avanti però l’autore dedicherà molto spazio a raccontarci i personaggi negativi, man mano che le loro tragedie personali verranno svelate al lettore: ognuno di loro dunque non è più un criminale per il gusto di esserlo, ma perché la società non ha lasciato loro altre opzioni. Personaggi come Dabi e Shigaraki hanno subito gravi abusi familiari, Toga e Spinner hanno subito discriminazioni di sorta e ognuno di loro alla fine è stato coinvolto in tragedie: tutte queste persone sono accomunate da una consapevolezza comune, cioè che nonostante la società sia piena di heroes, nessuno di loro era lì a salvarli quando necessario.

I volumi 31 e 32 di My Hero Academia prendono piede dopo il climax più importante del manga, ovvero un’operazione in grande stile per abbattere l’enorme gruppo di villain che minaccia la pace. Nonostante una vittoria formale dei protagonisti, i cattivi più importanti sono riusciti a scappare e le loro azioni durante questi eventi hanno mostrato ai cittadini un lato della società loro nascosto: i segreti degli eroi più importanti sono stati rivelati, la loro fallibilità è stata confermata con la morte di moltissime persone e la distruzione di numerose città.
Dopo questa guerra quindi la società dovrà riprendersi, ma l’autore sceglie di non dare vita facile ai protagonisti: il mondo intorno a loro ha perso le speranze negli heroes, ovvero chi ha sempre garantito la giustizia, ed insieme ad una crisi dovuta ai cattivi che devastano il Giappone si accompagna una rivolta popolare che sta distruggendo la nazione alla radice.

La maturità di My Hero Academia è al suo picco massimo, e il manga ci è arrivato con un cammino lento e misurato, come quello di un condannato a morte verso il patibolo. Se all’inizio il manga poneva il problema di voler essere eroe aldilà delle proprie capacità, adesso l’opera si è spostata su un piano socio politico più profondo: ci si chiede in che modo bisogna essere eroi, in che modo bisogna far rispettare la giustizia e se coloro che la amministrano debbano allineare la loro vita privata a quella pubblica. Allo stesso modo non si condannano più i cattivi in quanto tali, ma li si comprende, si empatizza addirittura con loro più che con i protagonisti, comprendendo dolorosamente come le loro richieste siano tutto sommato giuste, per quanto poste nella maniera sbagliata.

Nel volume trentadue si ripercorre il cammino accennato sulle attività segrete degli eroi con l’introduzione di Lady Nagant, scimmiottando quindi i servizi segreti in seno ad ogni paese. Il manga ormai non cerca più di proporre al lettore una dinamica monotona del “bene” che deve trionfare sul “male”, bensì una più complessa situazione in cui si hanno di fronte criminali e funzionari della giustizia: dietro questi ruoli ci sono persone reali, e proprio per questo è richiesto al lettore di ragionare su una scala di grigi, piuttosto che su concetti ai lati opposti di una scala valoriale. Il raggiungimento della giustizia dunque non è sinonimo del trionfo assoluto della bontà e, gli eroi devono essere tali non solo di fatto ma soprattutto nei modi.
Proprio raggiungendo questa maturità il manga, che non si fa scrupoli ad essere estremamente crudo e violento non solo nei combattimenti ma anche nella rappresentazione di tragedie personali, pone un veto agli eroi: come qualsiasi funzionario di giustizia loro non combattono per uccidere, ma per assicurare al carcere i criminali.

Tale concetto permea il manga fin dai suoi albori, ma My Hero Academia resta fedele a sé stesso maturando nei suoi concetti e nel modo in cui li analizza: se prima gli eroi non uccidevano facendo apparire la cosa come un caso più che una scelta, adesso questo avviene in una maniera più strutturata e motivata. Un eroe come Hawks, il quale ha portato avanti operazioni segrete dalla dubbia moralità ed è infine ricorso all’omicidio per prevalere su un cattivo, diviene un nemico della società. Una simile svolta è giustificata poiché nessun funzionario di giustizia può impunemente essere giudice, giuria e boia di un criminale, tanto nel nostro mondo quanto in quello fittizio del manga. I giovani protagonisti dovendosi fare carico di una nazione allo sbando necessitano di comprendere ancora più a fondo questo concetto, e proprio il protagonista Izuku Midoriya è messo alla prova, giungendo alla conclusione che non solo non vuole uccidere i criminali, ma è intenzionato a comprenderli. I criminali nella società odierna non vengono incarcerati a semplice scopo punitivo, le carceri sono infatti luoghi riabilitativi prima di tutto, e il manga arriva a toccare anche questo concetto.

Dal volume 32 in poi la strada di My Hero Academia verso la sua conclusione è ben delineata: si tratta di un cammino che prevede scelte sofferte, dove gli eroi per riabilitarsi dovranno essere pronti a lottare e vincere senza trarne alcun piacere. Da questo momento in poi, il manga sarà capace di colpire molto più in profondità coloro in possesso dell’adeguata maturità per discernere le tematiche affrontate. Nonostante ciò, chiunque potrà trovare quello che cerca in questo fumetto, poiché l’autore Kohei Horikoshi è intenzionato a far sì che My Hero Academia sia fruibile da tutti, e a nostro avviso è un obiettivo completamente raggiunto.

My Hero Academia 32
Frontespizio del volume 32 di My Hero Academia, in uscita per Edizioni Star Comics dal primo giugno del 2022

Scheda tecnica

Autore: Kohei Horikoshi
Data di uscita: 01 Giu 2022
Tipo prodotto: Libri
Prezzo: 4,30 euro
Pagine: 224
Rilegatura: Brossura
Formato: 11,5X17,5 cm
Interni: B&N

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