Road to Dusk – Hong Kong Hustle: una recensione
Avete mai desiderato vivere in un futuro postapocalittico in una metropoli abnorme?
Nel vostro cuore vi sentite più hacker che impiegati dal colletto bianco?
Avete consumato le pagine di Neuromante di William Gibson malgrado non siate degli accaniti lettori?
Avete accolto Cyberpunk 2077 nella vostra vita come un sogno realizzato, indipendentemente dai suoi limiti?
Se la vostra risposta è affermativa anche solo per una di queste domande, allora ho qui qualcosa che fa per voi. Si tratta del vincitore dei Librogame’s Land Award 2021 nella sezione novità dell’anno. Parlo di Hong Kong Hustle, il primo volume della collana Road to Dusk, edito da Aristea. Il suo creatore, Andrea Tupac Mollica, non è proprio un lupacchiotto di primo pelo, sebbene sia senza dubbio un lupacchiotto dal cuore tenero. Mi riferisco alla dedica iniziale che non spoilero però è proprio *sniff sniff*.
Ed emozionanti sono pure le illustrazioni di Katerina Ladov. Si respira davvero in ogni immagine quel senso di sintetico/cibernetico/con-salto-spazio-temporale.
Peccato soltanto che nel testo siano esclusivamente in bianco e nero. A colori sarebbe stata tutta un’altra storia. Ma che posso dire? Ci accontenteremo di quel po’ di cromo reso a meraviglia anche così.
Road to Dusk – Hong Kong Hustle: ambientazione
Perchè di questo si tratta ragazzi. Cambiano i nomi ma quello che avete tra le mani è il rappresentante di un genere, in cui nulla si toglie ma nemmeno si aggiunge. Prende solo una nuova forma, quella del librogame. E tutto ciò è lampante a cominciare dal contesto.
Corre l’anno 2174. Hong Kong è un mastodontico agglomerato urbano sopravvissuto a un disastro ambientale chiamato Big Climate Shift. Questo ha sovvertito le dinamiche sociali, lo sviluppo tecnologico, l’esperienza umana, oramai divisa tra il digitale (Nexus) e il reale, e naturalmente la stessa faccia del pianeta.
Solo una cosa è rimasta costante: l’abissale distanza tra i potenti e gli abitanti dello sprawl urbano. È così che nascono i movimenti dissidenti, che diverse forme di religione si espandono a macchia d’olio e che vedono la luce i Nexer, i navigatori informatici senza paura del pericolo, o quasi. Indovina un po’? Tu sei proprio uno di loro. Il tuo nome è Sheeran Crowe e stai per intercettare uno scambio di dati che potrebbe cambiare la vita per tutti gli abitanti dei piani alti di Hong Kong.
Road to Dusk – Hong Kong Hustle: modalità di gioco
Qualsiasi cosa deciderai di fare questo è il mio consiglio: non lasciarti ingannare dalla semplicità delle regole. Come sempre occorre preparare la scheda del proprio personaggio e i dadi da 6 facce (tranquilli come spesso accade trovate anche dei dadi stampati all’inizio di ogni pagina).
Troverete giusto le caratteristiche essenziali per ogni prova: combattività per la battaglia e volontà per morire bene anche nel Nexus. Resistenza, contatti, competenze ed equipaggiamento saranno sezioni che ancora una volta potrete completare a vostra scelta con l’aiuto delle istruzioni iniziali. Codeword e crocette sono invece degli spazi da lasciare vuoti. Avrete modo di riempirli durante il gioco.
Croce e delizia di questo librogame: gli enigmi. Aaahh, la soddisfazione di aver risolto dopo 3 tentativi quel caz… no ok sto divagando. Dicevamo? Ah sì, gli enigmi logico-matematici. Non preoccupatevi che se una crapa (n.d.a. non è un errore di battitura) come me ci è riuscita, potrete farcela anche voi, in meno tempo.
Inoltre, le cose che davvero mi hanno smosso emotivamente e fisicamente sono state due: la modalità achievement in primis. Il mio OCD non è una moda, infatti. Puoi giocare e rigiocare senza bisogno di completare l’avventura in quella run. Magari con il solo scopo di compiere quell’azione che ti faccia raggiungere un determinato achievement. Bello!
Poi il pezzo forte, ciò che ancora una volta mi ha fatto ululare di stupore e gioia, il sogno erotico esaudito di ogni giocatore con un anima: la colonna sonora! Ah ma quanto ho goduto anche stavolta. Non svelo nulla però tra playlist e album consigliati c’è della beatitudine in quel Mollica, si capisce.
Conclusioni
Tutto ciò credo contribuisca a fare di questo libro interattivo un testo godibile anche per i neofiti. E scrivendo questo non penso solo alla semplicità. Mi riferisco in particolare all’immersività. Una cosa rara, che vi mancherà quando passerete ad altri testi. Sapete come riconoscerla? Il primo segnale è la calma con cui affrontate la lettura.
A volte mi è capitato con qualche Lupo solitario, ad esempio, di entrare in modalità ‘devo finire’ e di perdere il momento, la parola, il particolare. Qui mai! In più, potrei anche cominciare la mia solita filippica sulla rigiocabilità, che anche qui, santo cielo se è ampia. Ma impariamo a conoscerci un po’ più intimamente: se un libro interattivo mi piace, la rigiocabilità è un requisito minimo, se non addirittura il re dei requisiti minimi.
E se vi dico che nelle mie prime tre run ho raggiunto finali diametralmente opposti credetemi. Ero più sorpresa di voi. Hai la sensazione di avere in mano un testo completamente diverso ogni volta. Quindi un grande plauso a Mollica, Ladov e agli editori Aristea. Avete messo su una bella squadra e di conseguenza il risultato è stato davvero un bel lavoro!
Scheda tecnica
Autori: Andrea Tupac Mollica, Katerina Ladov
Tipo prodotto: Libri
Prezzo: 16 euro
Pagine: 368
Formato: 12×18.5 cm, brossura